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I temi di mercato del 2018 (parte 8): ancora sulla crescita (globale) e le fake news

Nel Post che precede questo, avete avuto l'occasione di rivedere quali erano 12 mesi fa le previsioni di crescita anche per l'economia del Pianeta, nel suo insieme. Allo scopo di riprendere proprio da quel punto il nostro lavoro di analisi vi riassumiamo quali sono state nel corso del 2017 le variazioni apportate dal Fondo Monetario Internazionale alle previsioni per la crescita economica globale (in termini reali) nel corso del 2017.

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Si tratta, lo vedete benissimo, di variazioni minime: così piccole che (per chiunque conosca almeno un pizzico di statistica) devono per forza essere giudicate irrilevanti.

Perché allora il vostro promotore, l'analista che avete ascoltato in tv, il vostro nuovo consulente, oppure la ricerca della vostra Casa di Fondi o di una delle Grandi Reti di vendita, da Mediolanum a Fideuram a Banca Generali, da mesi urlano che "è ripartita la crescita economica globale"?

Prenderemo ad esempio Goldman Sachs: perché, va detto, sono proprio i più bravi del Mondo, a fare questo mestiere (non il mestiere di Recce'd, sia chiaro: stiamo parlando di QUEL loro mestiere, che in un ceryo senso è opposto al nostro). Le Grandi Reti italiane prendono proprio da loro l'imbeccata sui temi da vendere.

Ma poi anche perché sue uomini di Goldman Sachs sono ai vertici della Amministrazione Trump. E Donald J. Trump, esperto di casinò e gioco d'azzardo, ha fatto fin dal primo giorno il suo "all-in" sulla Borsa e la crescita economica (un po' ... azzardato, per un Presidente: un segno dei tempi).

E' curioso che Goldman Sachs oggi NON spinge sulle previsioni per l'economia USA, come vedete dal grafico qui sotto: si colloca SOTTO la stima media di consenso, per il 2017, solo al 2,2%.

Ma noi in questo Post abbiamo chiesto la vostra attenzione sull'economia globale, e qui Goldman spinge forte, anzi fortissimo, con un bel 4% per il 2018, e lo leggete nella tabella che segue subito sotto.

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Il punto, della tabella che segue, è seguire con massima attenzione le due righe nella parte bassa, ovvero "developed markest" ed "emerging markets", così da capire subito come Goldman Sachs arriva alla sua stima del +4% globale nel 2018. Notate che le economie sviluppate proprio NON si muovono, e questo DOPO che Trump ha tagliato le tasse.

A noi di Recce'd, tutto questo sembra un altro "all-in", come quello di Trump. E per tornare in chiusura sulle fake news, voi lettori qui vedete forse una "netta accelerazione della crescita globale"? In quali dati? Ci volete aiutare?

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Mercati oggiValter Buffo
I temi di mercato del 2018 (parte 7): la fake news e la crescita economica

Chi tra di voi ha seguito i Post che abbiamo pubblicato negli ultimi giorni in questa serie, che è dedicata ai temi di mercato che domineranno nel 2018, avrà già letto ed analizzato i dati sugli utili delle Società quotate. Dati sui quali, nel 2017, le banche di investimento e le Reti di vendita hanno creato una vera e propria "leggenda".

Di pari importanza, con ogni probabilità, nel 2017 è stata la leggenda che riguarda la "crescita economica". In quanti, avete letto sui quotidiani di "crescita economica sincronizzata"? In quanti avete letto presunte "ricerche" che spiegavano che la crescita "sta accelerando"? In quanti avete letto della "crescita degli USA al 3%"? In quanti avete letto le dichiarazioni del Presidente Trump, e della sua Amministrazione, che si prendevano il merito di questo risultato, spesso con toni arroganti?

Bene: il risultato, semplicemente, non c'è. Non è mai esistito. E chi ne parla, che sia il promotore finanziaria, che sia il consulente, che sia il commentatore sul quotidiano o il cosiddetto "strategista" (ad esempio) di Morgan Stanley, non conosce le cose di cui parla.

Questo è proprio il classico caso in cui è possibile dimostrare, in modo concreto ed anche al lettore distratto, quanto è potente la macchina che lavora al collocamento di prodotti finanziari. Ed in quanti, investitori finali inclusi, ci cascano dentro con tutti e due i piedi, come fecero anche in passato.

Possiamo in poche righe dimostrare a voi lettori in che misura venite manipolati.

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Le nostre affermazioni si possono dimostrare in pochi secondi: eccovi qui sopra, tratta dal sito del Wall Street Journal di stamattina 16 dicembre, la stima "di consenso" per la crescita economica degli Stati Uniti, ottenuta da un sondaggio con 60 autorevoli economisti, DOPO che il Senato ha approvato i tagli alle tasse USA.

Potete verificare voi stessi questi dati sul Web. I dati sono: per il 2017, 2,5%. Per il 2018, 2,6%. Per il 2019, 2,1%. Recce'd, per dovere professionale, effettua un monitoraggio sistematico di decine di fonti che producono stime, e vi possiamo garantire che la stima del WSJ è in linea con la media.

Ma attenzione. Noi in questo Post stiamo cercando quella "forte accelerazione" di cui si parla, si scrive, e di cui si vanta Trump. Dove sta la "crescita globale sincronizzata", e perché tutti ne scrivono sui giornali? 

Attenzione. Ecco qui di seguito, dal sito del Fondo Monetario Internazionale, quale era 12 mesi fa la stima per la crescita economica negli Stati Uniti (ed in altre Economie Sviluppate): potete verificare voi stessi sul Web questi dati.

Lasciamo al lettore di fare il confronto, e di ricavarne poi, sul piano operativo, le conclusioni per ciò che riguarda il proprio portafoglio. Il nostro suggerimento è "fatevi almeno qualche domanda": perché nel 2018, necessariamente, questa "leggenda"è destinata a manifestarsi per quello che è sempre stata.

Approfondiremo ancora il tema della crescita economica, allargando il nostro lavoro al di fuori degli USA, nei prossimi Post di questa serie.

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Mercati oggiValter Buffo
I temi di mercato del 2018 (parte 6): il nostro destino è nei grafici
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Abbiamo già più e più volte espresso la visione di Recce'd sull'analisi grafica: è stupenda, per eleganza e chiarezza apparente. Purtroppo, la chiarezza è solo apparente.

Su ogni grafico, puoi tirare le righe che vuoi, e ottenere il risultato che vuoi.

Il grafico qui sopra è stupendo, è di Merrill Lynch, è di oggi, e ci spiega benissimo tre cose.

La prima è che il Nasdaq potrebbe salire ancora fino a 8000 punti (ma pure 9000, oppure 10000).

La seconda è che chi era dentro il Nasdaq nel Duemila poi ha impiegato 15 anni, ovvero tre lustri per rivedere i suoi soldi. (Avranno venduto tutti proprio a 5000? Oppure l'analisi tecnica suggeriva, dopo il 33% di ritracciamento, sulla base di Fibonacci oppure Elliott, di AUMENTARE l'esposizione perché il trend restava comunque positivo? Ah, saperlo ...)

La terza è che il Nasdaq è un indice che può perdere lo 80% del suo valore: lo ha già fatto, e molto di recente. Oggi, vorrebbe dire circa 1500 punti di indice.

E quindi: adesso che si fa?

Mercati oggiValter Buffo
Per chi investe, contano soprattutto i dettagli
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Quello che vedete qui sopra è un dettaglio da un grafico che abbiamo presentato stamattina, in un Post precedente.

Utilizziamo questo dettaglio per illustrare un dato di fatto: tra i "professionisti" della finanza c'è un buon numero di persone che scrivono, e parlano, sulla base di conoscenze superficiali. Trascurano i dettagli, e fanno malissimo.

C'è un grande numero di soggetti che scrivono e parlano come se tutto si potesse ridurre a due mega-categorie: "le cose vanno bene", oppure "le cose vanno male". Ma la storia, ed in particolare quella degli ultimi 20 anni, insegna a noi investitori finali che a volte sembra che "le cose vanno bene", ed invece poi si scopre che non era vero per niente.

Secondo Zacks ed una schiera di analisti e consulenti, questo è stato un anno "favoloso per gli utili delle Società quotate negli Stati Uniti. Solo che ...

According to FactSet, the bottom-up consensus estimate for the S&P 500 in December of 2016 was $133. That means an average S&P 500 company would earn about $3.8 a share in 2017. As of Tuesday, that number is $131. At the end of 2016, the bottoms-up aggregate price target for the S&P 500 was 2,462 or about 10% appreciation, according to FactSet.

Quindi, il numero oggi è 131, come dice anche il grafico sopra. E, vi chiediamo di osservare, quale era il numero di tre anni prima? Nel 2014? In cima a quella "collinetta" che vedete? Non era forse 128?

State forse dicendo che in tre anni gli utili delle Società USA, gli utili ATTESI, sono cresciuti del 2,3% circa?

Non è possibile: ci deve essere un errore, da qualche parte ... qui qualcuno si sta sbagliando.

Mercati oggiValter Buffo
I temi di mercato del 2018 (parte 5): l'ospite (in) desiderato
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Ci sono tante cose, per le quali il 2018 non potrà somigliare al 2017.

I dati del grafico sopra, aggiornati a mercoledì 13 dicembre 2017, forniscono su questo una indicazione precisa: se li mettete a fianco dei dati dal Regno Unito, dalla Svezia e dal Giappone (prezzi alla produzione) pubblicati in settimana, ed ai dati dalla Cina di sabato scorso, avrete un quadro chiaro e completo.

La retorica della "deflazione" è morta e sepolta. E ci sono molti, anzi moltissimi, a cui questo fatto NON dispiace.

Vale la pena di domandarsi: che cosa cambierà per le obbligazioni (dai Titoli di Stato, ai corporates)? Per le valute? E per le azioni?

Mercati oggiValter Buffo