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Borsa di Milano e gestione dei rischi (parte 1)

La Borsa di Milano vale oggi (se guardiamo all'indice) quanto valeva nella prima parte del 2015: e Recce'd, due anni e mezzo fa, commentava così:

A questo punto entrano in scena quelli che dicono che l'economia è in ripresa: e qui abbiamo il vantaggio di vivere in Italia, e quindi di potere semplicemente aprire la finestra e misurare ogni giorno quanto è forte la ripresa. Chi dice che c'è la ripresa, Governo a parte? Alla fine, si ricade sempre lì: si torna a Draghi e al "supporto del QE ai mercati". Una scommessa al buio, una scommessa azzardata, una scommessa che noi di Recce'd non facciamo e non consigliamo di fare: come argomento a favore, è troppo rischioso, troppo debole per resistere alle pressioni di un mercato ed un'economia internazionali che sono molto, ma molto, più complessi di così.

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Oggi ne scriviamo non tanto perché sia cambiata la sostanza, che rimane la medesima di questa citazione di 30 mesi fa. Ne scriviamo perché nel 2017 si è proposta, o meglio, riproposta una situazione che avevamo già vista in passato, ovvero la illusione che i rischi siano tutti sotto controllo.

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L'ultima settimana ci ha ricordato che:

  • in Italia una "large-cap" come Finmeccanica può arrivare a perdere un terzo del proprio valore in una sola seduta
  • in Italia, una "medium cap" come Astaldi può perdere il 50% in pochi giorni
  • in Italia, una banca di medie dimensioni può perdere il 60% in poche settimane, anche se la Banca d'Italia ci ha detto da pochi giorni che "i problemi coi NPL sono ormai dietro le spalle", ed ha ricevuto poi anche la conferma del Ministro Padoan (evidentemente, non sanno di che cosa parlano, se non ... a grandi linee)
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Dati come questi meriterebbero una approfondita analisi delle ragioni sottostanti. Ma oggie qui, a noi servono a spiegare due cose operative:

  1. in un mercato artificiale, nel senso che non da alcun prezzo al rischio, le operazioni di breve termine sono nella gran parte da evitare, perché la dimensione dei rischi è del tutto fuori controllo
  2. la vicenda dei PIR, che ha trascinato verso l'alto una grande numero di titoli piccoli e medi della Borsa di Milano, contiene rischi che hanno dimensioni come queste: ed è per questa ragione che noi di Recce'd abbiamo tenuto i Clienti alla larga

Dopo, tenere conto di queste cose è sempre troppo tardi.

Mercati oggiValter Buffo
Fatevi almeno qualche domanda (parte 9)
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In giro per il Mondo, molti si fanno molte domande, in questa parte finale del 2017: in particolare sul grafico qui sopra.

Ecco due esempi di oggi:

To Rick Rieder at BlackRock Inc., long-term Treasuries are “crazy priced wrong to the expensive side,” along with debt in Europe and Japan, in part because investors in those regions flock to the U.S. any time debt prices fall. That appetite keeps 10-year Treasury yields in a tight range even as the Federal Reserve sees economic growth warranting additional interest-rate hikes.

Bill Gross at Janus Henderson Group has a gloomier view. For him, the central bank is nearly at its limit for raising rates, given how much debt is sloshing around the U.S. The yield curve from two to 10 years, which dipped to 71 basis points last week, only needs to flatten 20 to 30 basis points more to signal an impending economic slowdown, he said. It’s been a reliable recession indicator in the past.

Mercati oggiValter Buffo
Segue il Post precedente

Ieri Recce'd vi ha fatto notare, in un Post che precede questo, la mancata reazione (che avrebbe dovuto essere positiva) delle attese per gli utili Societari negli Stat Uniti, dopo che è stato (finalmente) spiegato che cosa sono nella realtà i Tagli alle Tasse.

Dopo 24 ore, leggiamo stamattina su Bloomberg un articolo che riporpone esattamente la medesima osservazione, allargando in modo efficace il discorso a tutto il 2007.

Riportiamo senza aluna rettifica le parole di Bloomberg qui di seguito. Il grfaico che vedete più sotto dice molti di più di qualsiasi parola.

Speaking to reporters on Air Force One over the weekend, after the S&P 500 closed Friday at fresh record, Trump said: “The reason our stock market is so successful is because of me. I’ve always been great with money, I’ve always been great with jobs, that’s what I do."

It’s not the first time the president has claimed credit for a rally that has seen U.S. stocks jump more than 20 percent in the past year, though it may be the most blatant. Tax reform and fiscal stimulus hopes helped propel American equities in the wake of Trump’s election win, but certainty that the Republicans will be able to push through their legislative agenda has since dwindled.

To analyze Trump’s contention, it helps to examine how earnings expectations have changed since before he was elected.

In short, they haven’t.

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Mercati oggiValter Buffo
Fatevi almeno qualche domanda (parte 8): perché Recce'd non investe in Bitcoin, ma neppure "in entusiasmo"
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Nell'immagine sopra, l'intervento di Donald J. Trump di giovedì scorso: l'entusiasmo che il Presidente sottolinea sarà quello della Borsa di New York? Oppure anche quello del Bitcoin? In generale, di tutto quello che sale (che di certo, NON è la sua popolarità, che invece sta al minimo assoluto del 38%).

Ciò detto, siamo ancora del parere che all'investitore non convenga di investire "in entusiasmo", ma su cose ben più solide e reali. Anche se, in questo 2017, guardando ai mercati finanziari sembra di vivere in qualche film di fantascienza, per di più di Serie B.

Non trovate strano che i mercati finanziari, adesso che Trump ha finalmente spiegato che cosa sarebbero i tagli alle tasse (se approvati in Congresso), non abbiano fatto neppure un saltino in alto? Hanno avuto un impatto maggiore le trimestrali di Amazon e Google, la settimana precedente, degli annunci di giovedì scorso.

Sarà mica che i dati dei due grafici qui sotto hanno ancora una qualche importanza per gli investitori?

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Noi, ad esempio, troviamo strano che adesso che "per Natale faremo a tutti un grosso regalo", come ha detto un improvvisato Babbo Donald giovedì scorso, le stime per gli utili degli analisti per la fine del 2017 (la riga più scura sopra) non si siano mosse verso l'alto neppure un minimo. Come dite? Gli effetti si vedranno solo dopo la approvazione? D'accordo: e allora guardiamo al 2018.

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Il 2018 è la linea che sta più in alto: voi vedete forse qualche cambiamento, qualche variazione, grande oppure piccola che sia? Ma allora ... davvero questi Tagli alle Tasse non cambieranno nulla? Ma allora, chi ha comperato la Borsa USA ha davvero solo comperato la merce di prima, ma a prezzi sempre più vari, come dice il grafico qui sotto? Ma allora ... noi che cosa avremmo dovuto fare? Rincorrere un gregge che corre avanti senza ragionare?

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Mercati oggiValter Buffo
I commenti degli altri

Riportiamo qui un commento del Wall Street Journal alla nomina di Powell ufficializzata solo ieri.

Non amiamo le traduzioni: in questo caso, la abbiamo fatta. Il brano era troppo lungo. Abbiamo fatto ogni sforzo per conservare le intenzioni di chi scrive.

 

Perché dico questo? Perché quasi tutti dicono che le cose sono fantastiche e in futuro andranno alla grande. Le cose non vanno mai "alla grande". Il S & P 500 è passato da un terrificante valore di 666 nel marzo 2009 a 2.579 punti di indice giovedì mattina 2 novembre: ovvero, + 287% in meno di nove anni. Sapete come ci era arrivato, a 666 punti? Perdendo il 57% nei 17 mesi precedenti. Era la seconda caduta catastrofica in meno di un decennio. C'era stato anche un calo del 49% tra il 2000 e il 2002.

Questo è il momento nel quale qualcuno interviene a dire: "sì, ma le cose erano diverse". Erano davvero diverse. Nel 2000, è la bolla tecnologica ad essere scoppiata. Invece, dal 2006 gli immobili cominciarono a crollare di prezzo, innescando una serie di eventi che hanno portato alla peggiore crisi dagli anni '30. Seguirono una infinità di salvataggi coi soldi del pubblico, quasi nove milioni di posti di lavoro sono stati persi, e il disavanzo pubblico è salito a 1,4 trilioni di dollari in un solo anno.

Quindi erano tempi diversi, molto diversi. E questo è proprio il nostro punto: i problemi possono emergere da qualsiasi luogo. Ricordate la crisi S & L nella fine degli anni '80 e nei primi anni '90? La crisi asiatica? Il crollo di Long Term Capital Management, il fondo hedge di Connecticut? Erano tutti diversi, e tutti crearono il caos.

Quindi, quando tutti oggi dicono che è tutto buono io dico che invece è importante guardarsi intorno. Ci sono molti problemi geopolitici. Corea del Nord. Iran. Russia. Cina. Cyber hacking. Terrorismo. Cambiamenti climatici (non sorprendetevi, i disordini "arabi" di un decennio fa sono stati inizialmente scintillati da picchi dei prezzi indotti dalla carestia nei prezzi alimentari).

Negli Stati Uniti, il disavanzo pubblico è di nuovo in salita, ed anche nel privato gli americani stanno assumendo ancora una volta più debiti. Un'indagine penale si sta avvicinando a Trump. Chissà dove potrebbe portare? L'instabilità politica e l'incertezza non sono esattamente buone per gli investitori, vero?

Al di sopra di questi aspetti geopolitici che potrebbero toccare al mercato, è il mercato stesso a preoccupare. Niente meno che Warren Buffett, l'investitore più importante in tutto il Pianeta, ha sempre utilizzato una metrica per determinare se il mercato azionario è fuori dai guai. La sua cosiddetta "Buffett Metric" è semplice: prende il valore totale del mercato azionario statunitense (il prezzo di tutte le azioni quotate, moltiplicato per il numero) e lo divide per dimensioni dell'economia. Nessun rapporto p / e, nessun tasso di interesse, nessuna delle cose che gli analisti utilizzano ogni giorno. Semplicemente il valore del mercato azionario è diviso per PIL.

Buffett ritiene che quando il rapporto tra la capitalizzazione del mercato azionario statunitense ed il PIL è compreso tra il 70% e l'80%, c'è un'opportunità di acquisto. Quando è al 100%, Buffet vi dice "stai giocando con il fuoco". Oggi, è circa il 140%. L'ultima volta che è stato così alto? Poco prima che la bolla scoppiasse nel 2000. E proprio prima del crollo di un decennio fa, era circa il 110%. Per chiarire, siamo ben oltre questo livello, oggi.

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Non ho nessuna preoccupazione per la capacità di Powell, ma qualcosa c'è che mi preoccupa. I Chairman/woman del passato alla Fed, come Janet Yellen, Ben Bernanke o Alan Greenspan, avevano un sacco di munizioni per combattere una recessione. Potevano ridurre i tassi ufficiali di interesse, oppure acquistare obbligazioni a lungo termine, spingendo così l'attività economica e rendendo le azioni un luogo attraente per investire. Ecco perché lo S & P 500 si trova al livello dove è oggi.

Oggi, iI tasso dei fondi Fed è sceso a quasi zero durante il crollo del 2008, e oggi è solo 1,25%. La Fed ha anche iniziato a ridurre il suo bilancio di 4,5 miliardi di dollari. Così Powell ha meno spazio sul lato monetario per manovrare rispetto ai suoi predecessori. E dal punto di vista fiscale, i disavanzi pubblici stanno esplodendo di nuovo; quasi 700 miliardi di dollari nell'anno fiscale appena terminato, e l'ufficio di bilancio del Congresso (CBO) dice che presto sarà superiore a 1 trilioni di dollari - e può rimanere a quel livello.

Cosa potrebbe fare Jerome Powell e questo o un futuro Congresso se le cose mettessero per il peggio? Si ritroverebbe "in un box", imprigionato. Powell è qualificato ed esperto e sarà un buon timoniere per la Fed. Gli auguro fortuna, perché potremmo avere presto bisogno di lui.

Mercati oggiValter Buffo