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Fatevi almeno qualche domanda (parte 5)

Nel corso dell'ultimo weekend, sia Draghi sia il giapponese Kuroda hanno fatto sapere da Washington che a loro giudizio i mercati finanziari non sono in "bolla", e Draghi ha detto esplicitamente "i mercato a noi son sembrano bubbly" alleggerendo il suo commento con il termine che si usa per il vino spumante. Ed in un corsivo per il New York Tims, Shiller ha sostenuto che sul piano psicologico manca l'esuberanza: " (...) wrote in The New York Times that “the psychological preconditions for a spiraling downturn don’t appear to be in place.” Because there was no exuberance on the part of investors, he added, “the stock market does not closely resemble the market in the dangerous years of 1929 or 2000” in terms of what he called “the critical psychological dimension.”

Sarebbe simpatico sapere da Draghi e Kuroda loro che parametri utilizzano: così potremmo utilizzare anche noi (eventualmente) la loro conoscenza dei mercati (se c'è).

Fatevi almeno due domande: perché i Banchieri Centrali affermano che i mercati sono sì cari, ma anche giustificati dai fondamentali, e poi si rifiutano di alzare il costo del denaro? e perché non tengono in considerazione i dati estremi che abbiamo presentato nel Post precedente e i dati che seguono in questo Post?

Ad esempio: è ai massimi di ogni tempo la percentuale di piccoli investitori negli Stati Uniti che ritiene che nei prossimi 12 mesi la Borsa salirà. Di ogni tempo. In sostanza: si parla di Borsa anche in coda alla Posta oppure al supermercato. Non sarà un pochino bubbly, questo? Non ci sarà un pizzico di "euforia" in questi numeri del grafico sotto?

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E poi: anche indicatori giornalistici, come il "Fear and Greed indicator" indicano che il pubblico è molto, molto euforico. Non sarà bubbly questo fatto? Non è un indice di "euforia"?

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Ed infine: la curva dei rendimenti (differenza di rendimento tra Titoli di Stato a 30 anni e a 5 anni) oggi sta allo stesso livello del 2008, prima del Grande Crash.

Questo è uno dei fondamentali più importanti, e NON SOSTIENE l'esuberanza dei mercati finanziari. Possibile che né Draghi né Kuroda siano stai informati? Glielo tengono nascosto?

Oppure ... cosa stanno cercando di farci credere?

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Mercati oggiValter Buffo
Oh ma questa è bella ...

Mozione del Partito di maggioranza relativa per cambiare il Governatore della Banca d'Italia. Vale la pena di leggerne due passaggi, dopo avere ricordato che proprio su questo sito abbiamo segnalato, in molte occasioni, le responsabilità sia di Banca d'Italia sia di CONSOB, specie per ciò che riguarda il modo nel quale ogni giorno si penalizzano gli interessi dei risparmiatori investitori sulla base del conflitto di interesse (un tema che in questa sede neppure si sfiora).

Vediamo però i due passaggi: il primo riguarda la scelta del Governatore.

(...) si tratta di una scelta particolarmente delicata in considerazione del fatto che l'efficacia dell'azione di vigilanza della Banca d'Italia è stata, in questi ultimi anni, messa in dubbio dall'emergere di ripetute e rilevanti situazioni di crisi o di dissesto di banche, che a prescindere dalle ragioni che le hanno originate - sulle quali si pronunceranno gli organi competenti, ivi compresa la Commissione d'inchiesta all'uopo istituita - avrebbero potuto essere mitigate nei loro effetti da una più incisiva e tempestiva attività di prevenzione egestione delle crisi bancarie".

Questo passaggio è ... bellissimo: gli interessi che hanno determinato, nel settore bancario italiano, ripetute dichiarazioni di dissesto sono espressione delle medesime forze politiche che compongono la Commissione di inchiesta. Ma non basta, il bello viene dopo:

Nel testo della mozione si rileva inoltre che "le predette situazioni di crisi o di dissesto hanno costretto il governo e il Parlamento ad approvare interventi straordinari per tutelare, anche attraverso l'utilizzo di risorse pubbliche, i risparmiatori e salvaguardare la stabilità finanziaria, in assenza dei quali si sarebbero determinati effetti drammatici sull'intero sistema bancario, sul risparmio dei cittadini, sul credito al sistema produttivo e sulla salvaguardia dei livelli occupazionali".

Notate il passaggio: "tutelare, anche attarverso l'utilizzo di risorse pubbliche, i risparmiatori". Le risorse pubbliche sono dei medesimi risparmiatori tutelati, e di tutti noi. Ovviamente.

In questo modo, di certo non si andrà lontano dal punto da cui si parte.

Mercati oggiValter Buffo
Stiamo per fare la Storia. Ed anche le performances dei portafogli di Recce'd (parte 3)
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Nei post precedenti con questo titolo, abbiamo illustrato due fatti:

  1. abbiamo fatto la Storia dei mercati finanziari, in questo 2017; da più punti di vista; noi e voi e tutti gli investitori
  2. e non è detto che sia finita qui, la storia ... della Storia

E' scontato, ormai, che da questa fase, di morte della volatilità, NON si uscirà per fatti come notizie o dati. I mercati, ormai in catalessi, NON reagiscono a dati o notizie. Di alcuna natura.

Ma, contrariamente a ciò che dicono alla riunione del Fondo Monetario quelli delle Banche Centrali, in molti episodi anche recenti la tranquillità sui mercati finanziari si è dissolta anche SENZA nuove notizie oppure nuovi dati.

Il caso più eclatante avrà tra due giorni la sua ricorrenza: ed è il crollo della Borsa di New York il 19 ottobre 1987. In una sola seduta, il mercato perse allora il 23%. Da allora, nessuno è riuscito a SPIEGARE questa seduta di Borsa in modo definitivo e esaustivo.

Tra le molte spiegazioni alternative, a noi interessa oggi metterne in evidenza una che abbiamo letto sul Wall Street Journal di ieri. Si parla, nel brano che segue, di come era fatto il mercato in quegli anni: chi ci operava, come, su quali strumenti.

Una riflessione che, in modo utile, può essere messa a confronto con quello che dicono i due grafici che noi abbiamo inserito, e che invece si riferiscono alla situazione oggi dei mercati e degli strumenti.

The chief worry is that the current market system has never faced a crisis scenario on par with Black Monday, Colas said. How it would perform is simply unknown.

“The markets now are less transparent than they were then. It was obvious you could get a handle on what was going on,” said Charles Geisst, professor of economics and finance at Manhattan College and author of “Wall Street: A History.”

“Now with the alternate trading platforms and everything else, it would be much more difficult to figure that type of phenomenon out,” he said.

Also, there were no exchange-traded funds in 1987. Since their introduction in 1993, they now hold nearly $4.2 trillion in global assets, according to research firm ETFGI, and accounted for nearly a third of all U.S. trading in terms of value in 2016, according to Credit Suissel. ETFs are securities that track an index or other basket of stocks or securities, much like a mutual fund. But unlike a mutual fund, whose net asset value is calculated at the end of each day, ETFs trade like a stock. The popularity of low-cost, index-tracking ETFs has exploded as investors embrace passive investing.

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Some investors fear that a sharp selloff could be accelerated as index-tracking ETFs attempt to keep up with a downturn. Colas said ETFs also present an unknown, but in a Friday note offered some reassurance.

He said during major market dislocations, mutual-fund managers have to sell to meet anticipated redemptions, but don’t know exactly how much cash they will need since redemption orders can come any time until the market closes at 4 p.m. Eastern. That can lead them to over sell, he said, while ETFs, in contrast, go through a real-time creation/redemption process which means they only sell exactly what they need to meet demand.

Wall Street and regulators also instituted a circuit-breaking system for indexes and individual stocks that is designed to slow down a selloff by halting or even stopping trade as heavy losses mount. But while they could mitigate the pace of a decline, it isn’t clear that they would be able to significantly ameliorate a 1987-style meltdown, market watchers said.

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So, could Black Monday repeat? Critics charge that fragmentation and liquidity concerns resulting from market structure changes make an eventual rerun a near certainty.

“We don’t know when that day is going to be, it could be tomorrow, or next year, or two or three years from now,” Saluzzi said. “But when it happens, it’s going to be really, really ugly.”

Noi di Recce'd in particolare condividiamo la conclusione: quando capiterà, non sarà certo come nelle occasioni precedenti.

Ricordiamo, a tutti i nostri lettori (per non generare equivoci) che esistono ETF liquidissimi, ed altri, di più recente diffusione, la cui liquidità resta del tutto da verificare, come è scritto nel brano qui sopra.

Tutto dipende dalle caratteristiche: e come diceva l'immagine di apertura, ci sembra necessario chiedersi oggi se gli investitori hanno aspettative, su questi strumenti, che sono in linea con le caratteristiche.

Mercati oggiValter Buffo
Fatevi almeno qualche domanda (parte 4)

Stiamo per entrare nella Storia, come abbiamo documentato altrove: o meglio, siamo già entrati nella Storia dei mercati finanziari, se guardiamo all'indice VIX che misura la volatilità ATTESA dell'indice della Borsa di New York.

Nel corso del 2017, abbiamo messo a segno:

  1. il dato più basso di sempre per questo indice, a 8,84, il 26 luglio
  2. la chisura più bassa di sempre, lo stesso giorno, a 9,19
  3. la chiusura settimanale più bassa di sempre, la settimana precedente, a 9,36
  4. la chiusura mensile più bassa di sempre a 9,51 (sempre in luglio)

Se non vi è sufficiente questa serie di dati, a convincersi che è meglio farsi ... qualche domanda, allora guardate la tabella che segue.

In questa tabella vi raccontiamo che:

  • prima del 2017, e dal 1990, l'indice VIX aveva chiuso sotto quota 10 per 9 volte (in tutto) in un arco di 6804 sedute di Borsa
  • e mai nei dieci anni tra il 2007 ed il 2016
  • nel solo 2017, ha chiuso sotto il livello di 10 per 32 volte, ovvero nel 16% delle sedute di Borsa
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Vi sembra un indice di tranquillità? Di calma? Vi pare una cosa di secondaria importanza? Vi sembra "tutto tranquillo", come Draghi e Kuroda hanno tenuto a farci sapere dalla riunione del FMI di questo weekend?

Oppure, potrebbe invece essere un segnale di allarme acceso, e diretto proprio a noi investitori?

Queste sono le domande che noi vi suggeriamo: noi abbiamo alcune risposte da proporre. Di certo, questo 2017 non somiglia ad alcuno degli anni precedenti dal punto di vista dei mercati, e richiede quindi risposte specifiche e molto mirate da parte dei portafogli titoli.

Mercati oggiValter Buffo
La grande ritirata: il settore del risparmio verrà stravolto (parte 4): che cosa ne dice il Corriere della Sera

Oggi 15 ottobre 2017 il Corriere della Sera a fima di un suo ex-Direttore sceglie di portare all'attenzione dei lettori un tema con il quale noi di Recce'd ci misuriamo fin dal primo giorno della nostra esistenza.

De Bortoli anticipa il radicale cambiamento nel flussi di ricavo, all'interno del settore del risparmio, che si manifesterà fin dai prossimi mesi. Le ragioni, come i nostri lettori sanno, sono Mifid 2 ed anche molte altre.

Il link vi consente di leggere direttamente l'originale. Dal quale, quindi, ci limiteremo ad un piccolo estratto, che segue.

Con le regole previste dalla direttiva europea Mifid 2, in vigore dal 3 gennaio del 2018, gli investitori riceveranno a fine anno il conto esatto delle commissioni corrisposte a società di gestione, reti distributive, promotori. In percentuale e in valore assoluto. Le sorprese non mancheranno. Alcune pratiche sono già sotto accusa. E ci si domanda perché continuino a sopravvivere.

Auguriamoci che, come nei film americani sui giornalisti di inchiesta, De Bortoli abbia già formato un piccolo team di indagine, che indagherà su questa ultima domanda. Non è difficile trovare la risposta, è sufficiente una passeggiata in Banca d'Italia e CONSOB e poi una banalissima domanda: "perché non fate nulla?".

(Nota simpatica: anche De Bortoli, come noi, li chiama ancora promotori).

Mercati oggiValter Buffo