Chiodo scaccia chiodo. Follia scaccia follia.
La peggiore settimana dal 2023 per la Borsa di New York. Si chiudono due anni di isteria collettiva.
Alla Borsa che guida tutte le Borse del Mondo.
Che cosa sta succedendo, oggi?
Il Presidente americano Trump, lui ha capito. Ed ha anche agito di conseguenza.
Prima di voi, ha capito.
Prima di Goldman Sachs, di UBS, di JP Morgan e di Blackrock. E quindi di Mediolanum, di Fineco, di Fideuram, dell’esercito dei promotori finnziari pagati con le retrocessioni sui Fondi Comuni e le GPM.
Trump ha capito: ed ha anche deciso che a lui, il Presidente, importa nnulla delle JP Morgan, delle Goldman Sachs, delle varie UBS del Pianeta.
Perché lui, Trump, ha ben compreso che le Fideuram e le Fineco, le Mediolanum e le Generali e le Allianz, hanno perso il contatto con la realtà.
Ma pure, hanno del tutto perso il controllo del loro stesso business.
Sono il passato.
Sta scritto qui sotto nell’immagine.
Il messaggio, forte e chiaro, è stato lanciato: l’avviso ai naviganti.
Dallo stesso Trump, e poi anche dal suo Ministro del Tesoro, Scott Bessent, due giorni fa.
Bessent ha detto di piantarla di correre dietro alle stupidaggini che scrivono le banche di investimento, e che poi ripetono i financial advisor ed i promotori finanziari.
Guardate alla realtà ed all’economia reale, ha detto Bessent. Prendendo a prestito uno degli slogan utilizzato ogni giorno da noi in Recce’d, come sapete.
Il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha detto giovedì che l'amministrazione Trump è più concentrata sulla salute a lungo termine dell'economia e dei mercati e non sulle oscillazioni a breve termine.
"Siamo concentrati sull'economia reale. Possiamo creare un ambiente in cui ci siano guadagni a lungo termine nel mercato e guadagni a lungo termine per il popolo americano?" ha detto Bessent su "Squawk on the Street" della CNBC. "Non mi preoccupa un po' di volatilità in tre settimane".
I commenti arrivano con i mercati in uno stato di agitazione incentrato in gran parte sulle mosse quasi quotidiane del Presidente Donald Trump sui dazi contro i principali partner commerciali degli Stati Uniti come Canada, Messico e Cina. Le principali medie si sono spostate verso il territorio di correzione, poiché il Dow Jones Industrial Average ha perso oltre il 7% nell'ultimo mese.
Mentre Bessent ha affermato che l'amministrazione è attenta ai movimenti del mercato, ha previsto che sia l'economia reale che i mercati prospereranno nel tempo.
"Il motivo per cui le azioni sono un investimento sicuro e ottimo è perché si guarda al lungo termine. Se si inizia a guardare a micro orizzonti, le azioni diventano molto rischiose. Quindi ci concentriamo sul medio e lungo termine", ha detto nell'intervista con Sara Eisen della CNBC. "Posso dirvi che se mettiamo in atto politiche adeguate, getteremo le basi sia per guadagni di reddito reale che per guadagni di posti di lavoro e guadagni di asset finanziari stabili e continui".
Le azioni sono state di nuovo volatili nelle contrattazioni mattutine, con le medie intorno a 0,000 mentre Bessent parlava.
In mattinata, il Bureau of Labor Statistics ha riferito che l'inflazione all'ingrosso è rimasta invariata a febbraio, ben al di sotto delle aspettative di Wall Street per un aumento dello 0,3%. Ciò ha fatto seguito a un rapporto di mercoledì che indicava che anche il tasso dei prezzi al consumo era sceso, fornendo una buona notizia tra le preoccupazioni che i dazi di Trump avrebbero aggravato l'inflazione.
"Forse l'inflazione sta prendendo il controllo e il mercato avrà un po' di fiducia in questo", ha detto Bessent.
Quindi, nel 2025, Trump e la sua Amministrazione hanno copiato la linea che da sempre noi di Recce’d mettiamo in pratica nei nostri portafogli modello per i Clienti.
In questo Post, noi vogliamo spiegare al lettore del sito il perché. Come si è arrivati a questo.
La spiegazione più sintetica, e semplice, la leggete nell’immagine qui sotto:
“… proprio come per un’Azienda privata, queste sono perdite”.
E’ proprio così. Semplicemente, è così. Davvero tanto semplice: ma lo capito soltanto Donald J. Trump.
Potremmo fermarci qui. Ma non lo facciamo: faremo ancora uno sforzo, per aiutare i nostri lettori.
Come sapete, solo fino a qualche settimana fa, parlare di debito era “vietato”: chiunque chiamasse in causa il debito, chiunque dicesse che gli Stati Uniti sono già oggi in una grave crisi, veniva subito zittito, ed accusato di “pessimismo” e di “catastrofismo”. Veniva tacciato di “cercare di mettersi in vista andando controcorrente”.
Persino il Corriere della Sera, non più tardi di qualche mese fa, scrisse che “chi assume atteggiamenti pessimisti lo fa soltanto per interesse proprio”, nel senso che detiene nei portafogli posizioni SHORT.
Poi, improvviso, il cambiamento di rotta. A 180 gradi. Oggi, persino il Corriere della Sera scrive che negli Stati Uniti c’è un problema di debito.
Lo scrive Ferruccio de Bortoli, lo scrive Federico Rampini, lo scrive Federico Fubini
Ora, tornate a inizio anno 2025. Nessuno di questi signori scriveva di debito. Anzi, proprio non importava … un bel tubo di nulla.
Tornate anche a fine 2024: gli outlook delle banche internazionali. C’era qualcuno che richiamasse la vostra attenzione sul debito? Anche solo 30 giorni fa? Metà febbraio? Uno solo tra i soliti nomi?
Non JP Morgan.
Non UBS
Non BNP Paribas
Non Morgan Stanley
Non Bank of America
Non Goldman Sachs
Non Barclays.
Non Mizuno.
L’elenco potrebbe continuare.
Potremmo aggiungere ovviamente Fideuram, e Mediolanum, e Fineco, e Banca Generali. Anche Allianz e decine di altre Reti di promotori finanziari, che a voi vendono le GPM, le polizze, i certificati ed ovviamente i Fondi Comuni al 3% di commissioni annue (se va bene).
Nessuno, insomma, tra questi “massimi esperti dei mercati internazionali” anche se il Corriere della Sera li intervista sempre: come se ne sapessereo qualche cosa di più.
Non sanno nulla: devono solo vendere.
Vi ricordate questi nomi? Sono quelli della “inflazione transitoria 2021”. I medesimi nomi, e le medesime logiche: “negare, negare, negare anche di fronte ai dati di fatto”.
Donald J. Trump quindi se la è capita da solo, la situazione.
Proprio lui: l’uomo che è l’emblema di tutto ciò che è “erratico”, “non consequenziale”, “casuale”, persino “pazzo”, “folle”.
E’ chiaro: c'i vuole solo un pazzo, per scacciare gli altri “pazzi”, quelli che la massa ed il pubblico fino all’altro ieri giudicavano “normali”. Ed anzi, “infinitamente affidabili”: non erratici, conseguenziali, saggi, e capaci di prevedere il futuro. Almeno fino alla “inflazione transitoria”.
Tutti quelli che ci hanno messo sulle spalle (e sulle spalle delle future generazioni) il peso di questo disastro finanziario. Bernancke, Draghi. Yellen, Lagarde, Powell.
In questo Post, noi di Recce’d spieghiamo al lettore che cosa ha capito Donald J. Trump..
L’immagine sopra spiega perché “la crisi del debito è la più grande crisi a cui nessuno presta attenzione.”
Prestava. Oggi tutti prestano attenzione.
La Federal Reserve, insistendo da anni sul “soft landing” (per ragioni di sua, non vostra, convenienza) è stata costretta a negare l’esistenza di questa crisi, come leggete sopra.
Dove si dice che “la recessione potrebbe essere la sola via di uscita”.
Da qui la domanda: l’Amministrazione Trump oggi vuole una recessione?
Risparmierebbe sugli interessi da pagare ai creditori dello Stato.
I tagli annunciati dal DOGE con una enorme fanfara sui social e sui media sono finalizzati a ridurre le spese dello Stato.
Ma potrebbero anche provocare la recessione, come si dice sopra.
Ma potrebbe anche non essere così semplice.
Sarà utile tenere a mente che, durante una recessione:
aumentano le spese dello Stato
mentre diminuiscono le entrate dello Stato
La medesima cosa si può affermare per i prezzi dell’energia, presi di mira da Donald J. Trump.
L’inflazione in Occidente oggi dipende dai costi dell’energia?
A nostro giudizio, per niente.
Non è soltanto nostra, questa opinione: è condivisa anche da molti altri osservatori ed analisti, che si basano sui dati e non sulle dichiarazioni della Federal Reserve.
Ed è a questo punto che entra in gioco il mercato di Borsa.
mercato al quale, dice Trump, oggi la Amministrazione non presta la benché minima attenzione.
L’analista, ma pure l’investitore, deve prendere buona nota del fatto che i recenti cambiamenti di scenario sono stati molto rapidi e molto ampi, come si dice qui sotto.
Sui mercati finanziari, va da sempre così: prima niente-niente, poi tutto all’improvviso.
Soltanto chi ha capacità e competenze per gestire questo tipo di andamento oggi può gestire con successo i risparmi e gli investimenti finanziari.
Si tratta di un cambiamento duraturo?
Per rispondere, Recce’d a voi suggerisce di seguire una sola variabile: la spesa per interessi dello Stato americano e degli Stati in Europa.
Sarà possibile sostenerla, quella spesa?
Il problema è aggravato dalle scelte, rischiosissime e potenzialmente disastrose, messe in pratica da Janet Yellen, ed ampiamente commentate mesi fa proprio qui nel Blog di Recce’d, sulle scadenze del debito degli Stati Uniti.
Allora, mesi fa, eravamo gli unici a metterle in evidenza.
E questo ha fatto il bene dei nostri Clienti.
Adesso, a mesi di distanza, il tema incendia anche i social ed i “fenomeni” del web.
I quali non ne capivano nulla già allora.
E continuano a non capire anche oggi.
Inevitabilmente serve ad ogni investitore una previsione per la recessione: quanto è probabile?
Per rispondere, serve l’analisi. Un lavoro di analisi. tanta analisi. Con metodo. Con competenze,. Con dati aggiornati ogni giorno.
Il dato certo, il punto fermo, è che tutto è cambiato in tre settimane.
Come ha commentato El Erian, abbiamo assistito ad una svolta a 180 gradi, come leggete nell’immagine qui sotto.
I mercati finanziari hanno assistito a un cambiamento radicale che sta capovolgendo le consensual trade che hanno dominato fino all'inizio di febbraio di quest'anno.
I cali delle azioni statunitensi e la loro sottoperformance rispetto ad altri paesi riflettono un notevole cambiamento nelle opinioni degli investitori sulle prospettive economiche per America ed Europa, e in misura minore per la Cina. Ciò che è meno chiaro è se il mix risultante di tutto ciò sia favorevole o sfavorevole nel lungo termine. E questo è molto importante per il benessere globale, l'inflazione e la stabilità finanziaria.
Tre fattori chiave sostengono la recente svolta di 180 gradi nelle opinioni consensuali su azioni, obbligazioni e valute: crescenti preoccupazioni per l'economia statunitense;
un potenziale "momento Sputnik" in Europa guidato da un possibile cambiamento in Germania sulla politica fiscale e sui finanziamenti europei; e accenni a una risposta politica più determinata da parte della Cina.
La fiducia nell'eccezionalismo americano è stata erosa non solo con il calo delle azioni statunitensi, ma anche con il calo dei rendimenti obbligazionari a causa delle preoccupazioni sulla crescita e dell'indebolimento del dollaro. Dopo aver affrontato un sentore di stagflazione, i mercati stanno soffrendo un buon vecchio spavento di crescita a causa di un significativo attacco di volatilità politica degli Stati Uniti.
Le incertezze associate alle tariffe a intermittenza sui principali partner commerciali e alleati degli Stati Uniti come Canada e Messico sono state aggravate dalla preoccupazione per l'impatto sull'occupazione e sul reddito dei tagli in corso al settore pubblico.
I funzionari del governo degli Stati Uniti sostengono che queste "perturbazioni" sono piccole e dovrebbero essere viste come parte di un viaggio accidentato verso una destinazione molto migliore: una di commercio internazionale più equo, grande efficienza del settore pubblico, ridotto predominio fiscale e lo scatenamento di un'imprenditorialità e attività del settore privato più potenti.
In effetti, secondo loro, è solo questione di tempo prima che il viaggio stesso migliori grazie a prezzi energetici più bassi, tagli fiscali e significativa deregolamentazione. La preoccupazione è che il viaggio accidentato possa portare a una destinazione diversa e meno favorevole.
La recente ondata di imprevedibilità degli USA rischia di privare gli USA di uno dei suoi importanti e distintivi "vantaggi": la fiducia degli investitori a lungo termine nel quadro politico e nel processo decisionale. La politica degli USA è anche responsabile del repentino cambiamento di opinione dei mercati sull'Europa, che ora vede finalmente il potenziale per un drammatico cambiamento di politica economica.
Scossa dal trattamento riservato dall'America alle alleanze di sicurezza di lunga data e dal cambiamento della sua politica sull'Ucraina, la Germania sta improvvisamente contemplando un allentamento dei suoi vincoli fiscali di lunga data. Ciò potrebbe tradursi in una maggiore spesa per la difesa, maggiori investimenti infrastrutturali e maggiori finanziamenti regionali.
Nel frattempo, la Cina sta segnalando un passaggio verso un mix più potente di stimoli e riforme. I mercati lo considerano essenziale per contrastare la crescente minaccia della giapponesizzazione dell'economia cinese, evidenziata nuovamente nei dati di domenica con prezzi al consumo e alla produzione in calo a febbraio.
Sulla carta, questa confluenza di fattori presenta due possibili scenari di convergenza tra ciò che in precedenza era il buono (Stati Uniti), il cattivo (Cina) e il brutto (Europa) dell'economia globale.
La visione ottimistica prevede una convergenza verso l'alto della crescita globale, con Europa e Cina che accelerano per avvicinarsi alle prestazioni finora eccezionali dell'economia statunitense. Ciò si tradurrebbe in un livello complessivo più elevato di crescita globale poiché una decelerazione statunitense a breve termine è più che compensata dalla ripresa in Cina e Germania.
La prospettiva più pessimistica sarebbe una convergenza verso il basso caratterizzata da stagflazione. Questo scenario sarebbe dovuto ai ritardi nell'attuazione delle politiche della Germania; alla continua lotta della Cina per bilanciare stimoli e riforme; e a un'economia statunitense che decelera verso una velocità di stallo tra bassa fiducia dei consumatori, insicurezza lavorativa, un approccio attendista aziendale sugli investimenti e le pressioni stagflazionistiche dei dazi.
Sebbene non sia ancora chiaro quale strada prenderà l'economia globale, i livelli dei prezzi assoluti e relativi nei mercati suggeriscono aspettative leggermente più orientate verso una convergenza favorevole nel lungo termine. Ciò implica la convinzione nella capacità dell'Europa di superare la sua inerzia fiscale, nella capacità della Cina di superare le sue sfide politiche e nella resilienza dell'economia statunitense nonostante le sue attuali perturbazioni. La scommessa è che l'economia globale probabilmente riuscirà ancora a sfuggire alle grinfie della stagflazione e a raggiungere una traiettoria di crescita più equilibrata e sostenibile.
Dovremmo tutti sperare che sia giusto.
Come avete letto, l’unica certezza che noi investitori oggi abbiamo, è la volatilità.
Noi di Recce’d, già mesi fa, abbiamo approfondito: ed abbiamo spiegato ai nostri lettori che non si tratta di semplice volatilità, bensì di un generale re-pricing di tuti gli asset finanziari.
Un detox necessario, per disintossicare i mercati dal doping delle Banche Centrali e dalla droga della spesa pubblica, droga per cui dobbiamo ringraziare Bernanke e Draghi, e Yellen e Powwell e Lagarde.
Nel marzo, aprile, maggio, giugno del 2025, i gestori vincenti sono quelli che (come Recce’d) hanno da anni buttato via tutti i metodi e gli strumenti tradizionali per la gestione degli investimenti, e che oggi sono quindi in grado di fare grandi guadagni per i propri Clienti gestendo la Nuova Era ed il cambio di paradigma.
Proprio come Recce’d mise in pratica, ad esempio, nel 2020.
Ora chiudiamo il Post facendovi leggere i suggerimenti operativi di altri gestori.
I nostri, come sempre, li potete conoscere scrivendoci alla pagina CONTATTI del nostro sito.
L'autore è fondatore e amministratore delegato del gestore patrimoniale Capstone Investment Advisors
Era solo questione di tempo prima che segnali contrastanti sulla politica negli Stati Uniti si traducessero in una maggiore volatilità.
Quando i dazi commerciali sono accesi, poi spenti, poi di nuovo accesi, ad esempio, i mercati devono adattarsi alla strana realtà in cui viviamo. Il Vix, un indicatore delle aspettative degli investitori sulla volatilità dell'indice S&P, è aumentato notevolmente da metà febbraio. Dati i rischi di uno smantellamento sistematico della fiducia tra le nazioni, la volatilità dell'indice potrebbe essere aumentata ancora di più. Alcuni partecipanti al mercato attivi nel trading della volatilità hanno previsto da tempo un simile cambiamento, in particolare dato che la dispersione dei singoli movimenti azionari, il lato oscuro nascosto della volatilità dell'indice, si stava intensificando.
La performance delle Magnifiche Sette società tecnologiche che dominano il mercato azionario statunitense e di altre grandi aziende aveva mascherato una divergenza più ampia tra i titoli.
L'amministrazione del presidente Donald Trump potrebbe essere una buona cosa per gli asset a lungo termine e una buona cosa per la crescita agli occhi di molti partecipanti al mercato. Ma non possiamo ignorare che la volatilità delle singole azioni, in funzione del rischio idiosincratico, è in costante aumento rispetto alla volatilità dell'indice. Non è solo il contenuto dei recenti ordini esecutivi della Casa Bianca a creare oscillazioni più ampie, o i sospetti più comunemente citati, come il conflitto geopolitico, l'inflazione e l'interruzione della catena di fornitura. L'imprevedibilità deriva in parte dal modo in cui vengono comunicate le decisioni politiche. Non ho dubbi che l'avvento di piattaforme di social media come Truth Social e X sia una considerazione significativa nel modo in cui gli investitori affrontano la ricerca. Non da ultimo ora, quando le decisioni vengono comunicate più frequentemente tramite questi canali.
La tendenza di Trump a commentare settori, aziende, eventi e azioni specifici di altri stati nazionali è una forza trainante per il sentiment degli investitori. Ciò che si ricava dalle sue opinioni altera il corso del destino di determinati settori, in particolare quelli più esposti al sostegno governativo sotto forma di sussidi o vantaggi fiscali, come l'energia rinnovabile. E una maggiore incertezza, e quindi dispersione, non è solo una questione di comunicazione. Ci sono alcune questioni fondamentali. Prendiamo ad esempio i veicoli elettrici. C'è una chiara tensione tra l'obiettivo dichiarato di Trump di ricostituire la tradizionale industria automobilistica americana e gli interessi di Tesla, la più grande azienda automobilistica per capitalizzazione di mercato. Ciò che potrebbe essere positivo per Tesla potrebbe non esserlo per le case automobilistiche tradizionali e viceversa. Inoltre, Elon Musk, l'uomo che gestisce questa azienda, ha anche il compito di ridurre drasticamente la spesa pubblica e sembra avere l'orecchio del presidente.
Allo stesso modo, l'intelligenza artificiale è stata una delle favorite del mercato negli ultimi due anni, ma gli investitori devono ancora fare i conti con le sue implicazioni per il mercato del lavoro. Come risponderanno gli elettori se i tagli di posti di lavoro dovuti all'automazione dell'intelligenza artificiale aumenteranno in modo significativo? E come risponderà Trump a queste preoccupazioni, soprattutto se espresse da persone che hanno votato repubblicano nel 2024?
Queste domande potrebbero dover trovare risposta prima di quanto gli investitori pensino.
E che dire di sanità, edilizia e trasformazione alimentare? Questi settori potrebbero avere difficoltà a trovare lavoratori se vengono emanate politiche per limitare il lavoro dei migranti. Se la forza lavoro in quei settori si contrae, i prezzi per i servizi sanitari, gli alloggi e il cibo potrebbero aumentare, danneggiando le tasche dei consumatori. L'amministrazione dovrà quindi fare delle difficili scelte politiche che avranno dei vincitori e dei perdenti chiari. Per gli investitori, la dispersione vorticosa sotto l'S&P 500 è significativa anche per altri motivi.
Il fatto che le direttive politiche essenziali siano presentate sui social media senza essere prima seguite dai media tradizionali significa che per superare la tendenza del mercato, o alfa, è necessario monitorare i feed personali del presidente e di alcuni dei suoi confidenti. I dati devono essere raccolti in un modo diverso, da fonti discrete che sono difficili da standardizzare. La crescente importanza della dispersione sui rendimenti ha anche le sue ripercussioni sulla costruzione del portafoglio.
Gli investitori dovrebbero prendere nota dei rischi nascosti associati all'eccessiva dipendenza e all'esposizione a particolari categorie di azioni. Le azioni sensibili alle tariffe sono la punta di una gamma sempre più ampia di categorie di settori estremamente sensibili al cambiamento delle politiche. E, mentre ci saranno molte aziende di successo con la testa fuori dall'acqua, il profondo torpore nelle correnti sotterranee degli indici viene ignorato a rischio.