Trump prosegue con la politica di Yellen: le implicazioni per i nostri portafogli
Ora parte ora parte, ora parte.
Ma poi, non parte.
Euforia, euforia, euforia.
Ma dove è, questa euforia?
Certamente, a voi lettori non sono sfuggite le chiusure di questa settimana.
Che sicuramente hanno aumentato (ancora) il vostro disorientamento.
E, per alcuni, anche l’ansia.
Come avete letto in tutti i Post che Recce’d ha pubblicato nel corso del 2025, le cose stanno andando in modo molto diverso da ciò che vi avevano detto i promotori finanziari, i wealth managers, i financial advisors.
Molto diverso da ciò che vi avevano raccontato PLUS del Sole 24 Ore e Milano Finanza.
Completamente diverso da ciò che vi avevano anticipato JP Morgan, UBS, Goldman Sachs e BNP Paribas (per citarne solo alcune).
Tutti voi lettori sapete che l’indice della Borsa più grande al Mondo, venerdì 7 febbraio 2024, ha chiuso al medesimo livello di tre mesi fa. (immagine di apertura).
Allo stesso modo, tutti voi lettori sapete che oggi un Titolo di Stato degli Stati Uniti (il più grande mercato finanziario del Mondo) sulla scadenza a 10 anni ha chiuso a livelli di rendimento e di prezzo che sono gli stessi di 12 mesi fa.
E questo dopo che il costo ufficiale del denaro è sceso, dello 1%, negli ultimi sei mesi.
Siamo sempre, ancora, al 4,50%.
Un po’ diverso, non vi pare, da ciò che a voi era stato raccontato. Anzi, dato per certo.
Poi c’è anche il dollaro USA, che subito dopo la vittoria elettorale di Donald Trump era partito fortissimo: ma si è fermato due mesi fa, come vedete bene nel grafico che segue.
Insomma: a voi raccontano sempre la favoletta, ma poi la realtà è ben diversa.
Oggi, sono molti gli investitori in ansia: agitati dai media e dai social che strillano, come oche impazzite, di tariffe e di AI.
Sono molti, a chiedersi che cosa succederà adesso.
Vediamo di capirlo insieme, partendo proprio dai fatti dell’ultima settimana. leggere il brano che segue ci serve per ricordare al lettore quali sono, oggi, i temi di mercato di cui si parla con maggiore frequenza.
Ripartiamo quindi dalla sera del venerdì 7 febbraio 2025. Che cosa era successo?
Il mercato azionario era già in bilico prima dei commenti di Trump, poiché alcuni dati precedenti sul sentiment dei consumatori e sull'occupazione indicavano un aumento dell'inflazione e avevano fatto schizzare il rendimento del Tesoro decennale oltre il 4,5% al massimo della sessione.
Il sentiment dei consumatori è sceso a febbraio a 67,8, secondo una lettura preliminare dell'indice del sentiment dei consumatori dell'Università del Michigan. Gli economisti intervistati da Dow Jones si aspettavano 71,3.
Ma forse più preoccupante è stato il fatto che gli intervistati del rapporto prevedono che il tasso di inflazione annuale raggiungerà il 4,3%, segnando un aumento di un punto percentuale rispetto al mese precedente e il suo livello più alto da novembre 2023.
Pubblicato sempre venerdì, il rapporto sull'occupazione di gennaio ha mostrato che il tasso di disoccupazione è sceso al 4% dal 4,1% e che i guadagni orari medi il mese scorso sono stati più alti del previsto.
Amazon ha perso il 4% dopo che le indicazioni del gigante dell'e-commerce hanno deluso gli investitori. La società ha previsto una crescita dei ricavi dal 5% al 9% nel primo trimestre, la sua crescita più debole mai registrata. Le prospettive hanno messo in ombra i battiti di fatturato e utile netto nel quarto trimestre. Alphabet ha continuato a scendere dopo i risultati un po' deludenti all'inizio della settimana.
"Abbiamo appena avuto alcune delusioni nelle aree tecnologiche tradizionalmente non deludenti o 'Magnificent Seven', e quindi penso che stiamo assistendo a una certa rotazione da quei gruppi", ha affermato Sam Stovall, chief investment strategist presso CFRA Research. "Non penso che ci stiamo dirigendo verso un mercato ribassista, ma piuttosto verso una certa volatilità e delusione a breve termine".
È stata una settimana volatile. Le azioni sono scese lunedì dopo che il presidente Donald Trump ha annunciato nel fine settimana tariffe del 10% sulla Cina. Ha anche proposto, poi sospeso, imposte del 25% su Canada e Messico. L'S&P 500 ha poi guadagnato per tre giorni consecutivi sulla sospensione delle tariffe prima di scendere di nuovo venerdì.
Come detto, nel brano qui sopra si citano molti dei temi di mercato dei quali si chiacchiera di più, sui social e nelle chat, al TG e sulle prime pagine dei quotidiani, e poi ovviamente tra i promotori finanziari, i “consulenti” a retrocessione, i private bankers, i financial advisors.
Come è nostra abitudine, anche oggi noi di Recce’d regaliamo al nostro lettore i nostri insight: mettiamo in evidenza temi di mercato del futuro. Mettiamo da parte ciò di cui si parla di più, e portiamo all’attenzione dell’investitore ciò che conta davvero.
Per il portafoglio, per la strategia, per la asset allocation.
Per la performance, soprattutto.
Per voi, amici lettori che seguite il Blog di Recce’d, non si tratta di novità assoluta. Ne abbiamo già trattato, in passato, e proprio per questo è utile un aggiornamento in queste settimane decisive.
In passato, come dicevamo, ne abbiamo già scritto: in particolare vi segnaliamo che:
già il 30 novembre scorso, noi di Recce’d abbiamo anticipato gratuitamente a tutti i lettori il tema di investimento che oggi trattiamo;
il 7dicembre Recce’d in un Longform’d spiegava nel dettaglio il perché oggi per un investitore tutta intera l’America è una gigantesca bolla
il 14 dicembre il nostro Post ha anticipato alcuni aspetti del tema che ritrovate oggi nel nuovo Post che state leggendo; tema che è diventato adesso, anche per la Amministrazione Trump il tema centrale
il 21 dicembre abbiamo fornito attraverso il nostro Post concrete indicazioni su come importare la strategia di gestione del portafoglio per il 2025 ordinando per importanza i fattori decisivi
il 28 dicembre il nostro Post abbiamo offerto a tutti i lettori il nostro classico “reality check” aggiornato alla fine del 2024 alla luce dei dati e dei fatti che commentiamo in questo Post
il 31 dicembre (Longform’d) abbiamo spiegato per quale ragione … ne è valsa la pena, di aspettare il 2025
ed il giorno 1 gennaio 2025 il nostro Post ha illustrato il grande lascito del 2024 per tutti noi investitori
In una settimana nella quale i titoli dei quotidiani, i social e le chat hanno premiato temi come le tariffe e le trimestrali dei Big Tech (sulle quali nel Blog sicuramente dovremo ritornare, a causa delle molte sorprese negative), il fatto determinante, quello di importanza superiore, è stato senza dubbio la prima uscita pubblica del nuovo Ministro del Tesoro USA, che è arrivata dopo poche ore dall’annuncio relativo alle prossime emissioni di Titoli di Stato negli Stati Uniti.
Due informazioni essenziali, le prime disponibili, sul modo nel quale la Amministrazione Trump ha intenzione di affrontare il problema che, in questo momento e per il nuovo Presidente, è il più importante di tutti.
Per renderci utile al nostro lettore, a cui eventualmente questo passaggio importantissimo fosse sfuggito, noi qui sotto ricapitoliamo ciò che è stato annunciato mercoledì scorso in merito alla politica di emissione dei Titoli di Stato sotto la nuova amministrazione Trump.
Treasury To Keep Debt Sales Unchanged For "Next Several Quarters", Prepares To Drop Issuance Forward Guidance
Mercoledì 05 febbraio 2025 - 03:20 PM
Nel primo annuncio di rimborso sotto il nuovo Segretario al Tesoro di Trump, Scott Bessent, il Tesoro degli Stati Uniti ha svelato che manterrà invariate le vendite di debito a lungo termine fino al 2025, nonostante le critiche di Bessent alla strategia di emissione di Janet Yellen prima che fosse scelto per l'incarico.
A sole due settimane dall'inizio del lavoro più importante al Tesoro degli Stati Uniti, Bessent ha lasciato intatto il programma dell'ex Segretario Janet Yellen.
Come ampiamente previsto, la prossima settimana il Tesoro venderà 125 miliardi di dollari di debito nelle sue aste di rimborso trimestrali, che coprono scadenze di 3, 10 e 30 anni, lo stesso importo degli ultimi trimestri. L'emissione lorda rimborserà 106,2 miliardi di dollari di titoli del Tesoro e obbligazioni private in scadenza il 15 febbraio 2025 e raccoglierà nuovi contanti da investitori privati per circa 18,8 miliardi di dollari. I titoli sono:
Un titolo a 3 anni per un importo di 58 miliardi di dollari, in scadenza il 15 febbraio 2028;
Un titolo a 10 anni per un importo di 42 miliardi di dollari, in scadenza il 15 febbraio 2035;
Un'obbligazione trentennale per un importo di 25 miliardi di $, con scadenza il 15 febbraio 2055.
Nella sua dichiarazione di rimborso, il Tesoro ha affermato di ritenere che "le sue attuali dimensioni dell'asta lo lascino ben posizionato per affrontare potenziali cambiamenti nelle prospettive fiscali e nel ritmo e nella durata dei futuri rimborsi SOMA". Ha aggiunto che, in base alle attuali esigenze di prestito previste, "il Tesoro prevede di mantenere le dimensioni nominali delle aste di cedole e FRN per almeno i prossimi trimestri".
Un linguaggio simile è stato utilizzato dall'ultimo aumento delle dimensioni dell'asta all'inizio dell'anno scorso.
Bessent, un ex gestore di hedge fund, aveva correttamente accusato Yellen di aver intrapreso la cosiddetta emissione di titoli del Tesoro attivista, ovvero di aver trattenuto le vendite di titoli di debito a più lunga scadenza per ridurre i costi di prestito a lungo termine e aiutare l'economia prima delle elezioni. Naturalmente, aveva ragione.
Ahimè, invertire le politiche catastrofiche di Yellen non può e non accadrà dall'oggi al domani in assenza di un crollo del mercato obbligazionario, ecco perché il programma di emissione è quello che è.
La forward guidance è stata mantenuta anche se il Treasury Borrowing Advisory Committee, un gruppo chiave di consulenti di Wall Street composto da dealer, gestori di fondi e altri partecipanti al mercato, ha emesso una lettera separata in cui "incoraggiava uniformemente il Tesoro a considerare di rimuovere o modificare" il linguaggio in questa riunione e "alcuni membri preferivano eliminare del tutto il linguaggio per riflettere le prospettive incerte, sebbene la maggioranza preferisse moderare il linguaggio in questa riunione".
Tuttavia, il motivo per cui non c'è stato alcun cambiamento - per ora - è che il comitato riteneva che qualsiasi cambiamento nel linguaggio non dovesse essere interpretato come un'indicazione di un aumento previsto a breve termine delle dimensioni delle aste dei coupon nominali, in linea con le tabelle di finanziamento raccomandate dal TBAC e con l'obiettivo del Tesoro di essere regolare e prevedibile. I membri del TBAC hanno anche notato "un'elevata incertezza riguardo agli sviluppi macroeconomici e alla traiettoria fiscale e hanno osservato che le attuali ipotesi dei primary dealer e i livelli di emissione implicano un deficit di finanziamento cumulativo di 1,5 trilioni di dollari nei prossimi tre anni".
Secondo Bloomberg, un alto funzionario del Tesoro ha detto ai giornalisti, quando gli è stato chiesto di quella guida, che il TBAC offre raccomandazioni, ma sono solo questo, ed è il dipartimento che decide.
Il Tesoro ha anche affermato che avrebbe mantenuto invariata l'emissione di debito a tasso variabile, continuando a spingere verso l'alto le vendite di alcuni titoli protetti dall'inflazione del Tesoro, o TIPS. Nei prossimi tre mesi, il Tesoro ha affermato che prevede di utilizzare cambiali, che scadono fino a un anno, per far fronte a eventuali variazioni stagionali o impreviste nelle esigenze di prestito. Per quanto riguarda i TIPS, il Tesoro ha dettagliato i seguenti aggiustamenti per il periodo da febbraio ad aprile:
Aumentare la nuova emissione di TIPS a 5 anni di aprile a 25 miliardi di $
Aumentare la riapertura di TIPS a 10 anni di marzo di 1 miliardo di $, a 18 miliardi di $
Mantenere la dimensione dell'asta di nuova emissione di TIPS a 30 anni di febbraio a 9 miliardi di $
Separatamente, ricordiamo ai lettori che dall'inizio di quest'anno, il Tesoro è stato vincolato dal limite del debito federale, che è tornato in vigore dopo essere stato sospeso a metà del 2023. Il dipartimento ha iniziato a utilizzare misure straordinarie per evitare una violazione del tetto del debito. Ciò significa che anche se gli Stati Uniti accumulano circa 1 trilione di dollari di nuovo debito ogni 100 giorni, il pubblico non vedrà il saldo effettivo fino a luglio, quando verrà implementato il prossimo accordo sul tetto del debito, dopo molti calci e urla da parte dei cosiddetti conservatori, che si arrendono - come fanno sempre - quando si rendono conto che non c'è altra opzione.
"Finché il limite del debito non verrà sospeso o aumentato, i vincoli correlati al limite del debito porteranno a una variabilità maggiore del normale nell'emissione di titoli di riferimento e a un uso significativo" dei titoli di gestione della liquidità, ha affermato il dipartimento.
Un'altra complicazione per le vendite di debito del Tesoro nei prossimi mesi e trimestri è l'incertezza su quando la Federal Reserve fermerà, o rallenterà ulteriormente, la sua costante riduzione delle partecipazioni in titoli del Tesoro, attualmente pari a un massimo di 25 miliardi di dollari al mese.
Quando la Fed eliminerà completamente il cosiddetto quantitative tightening, ridurrà gli importi che il Tesoro deve prendere in prestito dal pubblico, un processo che coinciderà con il drenaggio della struttura Reverse Repo che è stata utilizzata in modo aggressivo per finanziare il governo degli Stati Uniti tramite l'emissione di Bill.
Come nota Bloomberg, i dealer ora vedono il QT terminare in estate, piuttosto che in primavera, "aumentando leggermente la prevista necessità di prestiti dal settore privato nel 2025", ha riferito TBAC al Tesoro. "I partecipanti al mercato hanno visto i rischi come orientati verso una conclusione successiva", sebbene fattori tra cui le dinamiche del limite del debito possano complicare la valutazione della Fed sulla presenza di una "ampia" entità di riserve nel sistema, ha affermato TBAC.
Infine, la dichiarazione di mercoledì ha anche dettagliato un nuovo programma di riacquisti per l'inizio di febbraio fino a maggio. Come indicato dal programma, il Tesoro prevede di effettuare riacquisti settimanali di supporto alla liquidità fino a 4 miliardi di $ per operazione in titoli a cedola nominale. Il Tesoro prevede inoltre di riprendere i riacquisti di gestione della liquidità intorno alla data fiscale di aprile 2025. Gli importi acquistati nei riacquisti di gestione della liquidità moderano le riduzioni delle dimensioni delle aste di cambiali che altrimenti si verificherebbero nello stesso lasso di tempo.
Il linguaggio del brano precedente è molto tecnico: e tuttavia, ve lo abbiamo proposto per la ragione che la questione per tutti gli investitori del Mondo, e per tutte le componenti della vostra asset allocation, è cruciale.
Nel seguito di questo Post, noi ci impegneremo a spiegare il perché è cruciale. E ci faremo aiutare proprio da Scott Bessent, il nuovo Ministro del Tesoro USA: ovvero, il politico più importante al Mondo, per ciò che riguarda il futuro dei mercati e le performances dei nostri e vostri portafogli titoli.
Invitiamo inoltre tutti gli investitori interessati ad approfondire insieme a noi: contattateci attravero la pagina CONTATTI di questo sito, e ne parleremo insieme.
Allo scopo di completare la vostra informazione, ora Recce’d vi mette in condizione di leggere, qui di seguito, che cosa ha dichiarato Scott Bessent mercoledì 5 febbraio 2024.
Il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha detto che Donald Trump non sta chiedendo alla Federal Reserve di abbassare i suoi tassi di interesse a breve termine, ma ciò che lui e il presidente vogliono è di ridurre i costi di prestito a lungo termine tramite i rendimenti dei Treasury a 10 anni.
"Lui e io siamo concentrati sui Treasury a 10 anni", ha detto Bessent in un'intervista con Larry Kudlow di Fox Business, che è stato direttore del National Economic Council durante il primo mandato di Trump.
Ma Trump, ha aggiunto, "non sta chiedendo alla Fed di abbassare i tassi".
Mentre la Fed stabilisce tassi di prestito a breve termine che possono avere un effetto domino e influenzare i tassi a lungo termine, ci sono altri fattori che influenzano i rendimenti dei titoli di Stato a 10 anni, tra cui le prospettive di crescita economica, l'inflazione, l'offerta di Treasury e altro ancora.
I commenti del nuovo segretario al Tesoro di Trump hanno segnato la seconda volta in una settimana che la Casa Bianca ha allentato un po' la pressione sulla Fed, che ha sospeso i tassi il mese scorso dopo tre tagli consecutivi mentre i decisori politici valutano il percorso dell'inflazione e l'effetto delle nuove politiche economiche dell'amministrazione Trump.
Leggi di più: Decisione sui tassi della Fed: come influisce sui tuoi conti bancari, prestiti, carte di credito e investimenti
Il segretario al Tesoro Scott Bessent appare per un'intervista con Larry Kudlow di FOX Business Network nell'ufficio di Washington di FOX News, mercoledì 5 febbraio 2025, a Washington. (AP Photo/Moriah Ratner)
Il segretario al Tesoro Scott Bessent appare per un'intervista con Larry Kudlow di FOX Business Network mercoledì a Washington. (AP Photo/Moriah Ratner) · ASSOCIATED PRESS
In effetti, Trump stesso ha detto domenica scorsa che la banca centrale ha fatto bene a mantenere invariati i tassi di interesse durante l'ultima riunione politica del 29 gennaio.
"Non sono sorpreso", ha detto ai giornalisti domenica sera. "Penso che mantenere i tassi a questo punto sia stata la cosa giusta da fare".
I commenti del presidente sulla politica monetaria della Fed sono sembrati una sorta di inversione di tendenza dopo che Trump a fine gennaio aveva detto che avrebbe "richiesto" tassi più bassi e che pensava che la Fed lo avrebbe ascoltato. Ha anche detto allora che si aspettava di parlare direttamente con il presidente della Fed Jerome Powell "al momento giusto".
Trump ha aggiunto in un post del 29 gennaio sulla sua piattaforma di social media che Powell e la banca centrale "non sono riusciti a fermare il problema che hanno creato" sull'inflazione, senza menzionare i tassi.
Quando Bessent ha parlato della Fed mercoledì durante la sua intervista alla Fox, ha chiarito che avrebbe parlato solo di ciò che la Fed ha già fatto, e non di ciò che pensa che la banca centrale dovrebbe fare da ora in poi.
Ad esempio, ha notato che quando la Fed ha effettuato un taglio dei tassi jumbo di 50 punti base lo scorso settembre, il rendimento del Tesoro decennale è aumentato.
Nonostante la campagna di riduzione dei tassi della Fed alla fine del 2024, i tassi di interesse a lungo termine negli Stati Uniti sono aumentati bruscamente, il che ha comportato tassi più elevati su mutui e altri prestiti. Ciò è dovuto in parte alle aspettative degli investitori di un'inflazione più elevata in futuro.
Alcuni economisti temono che le politiche di Trump, comprese le tariffe, possano agire come un'altra fonte di pressione al rialzo sui prezzi.
Mercoledì Bessent ha affermato che le tariffe sono un "mezzo per un fine" per riportare la produzione negli Stati Uniti e riportare la sicurezza economica.
"In teoria, le tariffe sarebbero un cubetto di ghiaccio che si restringe. Che si applicherebbero tariffe a un paese e poi, man mano che la produzione torna negli Stati Uniti, l'imposta sul reddito, i ricavi aziendali e l'imposta sul reddito da lavoro aumentano e le entrate tariffarie diminuirebbero".
A sua volta, "il deficit delle partite correnti diminuisce, il nostro deficit commerciale diminuisce", ha aggiunto.
Il presidente, ha osservato, ritiene che se l'amministrazione ritirerà le normative, renderà permanenti i tagli fiscali di Trump del 2017 e abbasserà i prezzi dell'energia, allora le tariffe "si sistemeranno da sole".
Bessent ha ripetuto il suo piano economico soprannominato "3-3-3", che mira a ridurre il deficit al 3% del PIL da oltre il 6% tagliando le normative, sostenendo la crescita del 3% e aumentando la produzione di petrolio di 3 milioni di barili al giorno.
E ha offerto alcune garanzie sul recente accesso di Elon Musk e DOGE ai sistemi di pagamento critici del Dipartimento del Tesoro.
"Il nostro sistema di pagamento non viene toccato", ha detto Bessent. "È in corso uno studio. Possiamo avere più responsabilità, più accuratezza, più tracciabilità del fatto che il denaro vada dove deve andare?"
Ripetiamo che la rilevanza di queste parole investe tutte le componenti dei vostri portafogli: azioni americane, europee ed emergenti, Titoli di Stato, obbligazioni corporate, valute, materie prime. Tutto.
Per questa ragione, più in alto vi mettiamo a disposizione anche il video di questa intervista, la prima del nuovo Ministro del Tesoro USA, dalla quale emergono le linee-guida per i prossimi mesi. Ed era proprio questo, lo scopo dell’intervista.
I punti di grande rilievo sono molti: e sarà quindi inevitabile ritornare a discuterne, qui nel Blog, anche a breve.
Per il momento attuale, ci limitiamo a mettere alla vostra attenzione il contrasto, tra alcune di queste affermazioni ed altre affermazioni, fatte nel corso degli ultimi mesi, sia da Trump sia da alcuni uomini della sua squadra, ed in modo particolare da quei personaggi che sono schierati nella parte più aggressiva, oltranzista e intransigente.
Il caso più clamoroso riguarda la Federal Reserve: non c’è più traccia dei toni del Presidente argentino Milei (che qualificava le Banche Centrali come “organizzazioni criminali”) e non c’è più traccia di “rimozione dall’incarico di Jerome Powell”. Anzi, si arriva persino a affermare che “la Federal Reserve “ha fatto bene a NON tagliare i tassi ufficiali di interesse in gennaio” (immagine sopra).
Anche sul tema delle tasse, che in campagna elettorale erano da “tagliare subito ed in profondità”, oggi Trump è passato ad un atteggiamento decisamente “moderato e graduale nel tempo” (immagine sotto).
Ma la cosa che pesa più di tutti, sui portafogli e sulle performances, è che Bessent annuncia che continuerà sulla linea di Yellen per il debito pubblico: una linea definita, solo poche settimane fa, “catastrofica”. Il che vi dimostra che neppure Trump, su cose come queste, è libero di decidere.
E’ giustificato parlare di una nuova linea di politica economica di Trump e della sua Amministrazione? Ognuno giudichi come crede. Noi in Recce’d riteniamo che Trump stia molto semplicemente tenendo, davanti a sé, tutte le strade aperte e tutte le opzioni accessibili.
E quindi: la linea di Bessent, a nostro parere, oggi non è ancora diventata la linea ufficiale della Amministrazione. Bessent al momento viene “lasciato fare”, ed il test arriverà soltanto nel momento in cui compariranno le tensioni sui mercati.