Lo strano caso Kolanovic: finirà anche lui in Arabia?
Da oltre vent’anni, sui mercati finanziari internazionali, si è affermato uno stato delle cose che proprio nel 2022 è stato messo in crisi. La crisi a cui facciamo riferimento si è aperta nel 2022 e durerà per molti anni: ce ne occuperemo, qui nel Blog, in una serie di prossimi Post.
Questo Post è dedicato però al passato: perché il passato … è ancora presente tra di noi.
Come si ricordava poco sopra, da oltre due decenni i mercati finanziari internazionali sono entrati in un nuovo regime: si è stabilito il dominio della “catena fabbrica - Rete”, che a sua volta è non solo sostenuta, ma pure indirizzata, guidata, ispirata dalla cosiddetta sell-side. Tutto questo, con la benedizione delle Banche Centrali.
Il dominio appena descritto ha uno scopo: che è quello di manovrare la massa degli investitori e quindi fare comperare alla massa degli investitori quello che vogliono le Banche Centrali e le banche internazionali di investimento, come JP Morgan, Goldman Sachs, BNP Paribas, UBS, Credit Suisse, eccetera eccetera..
Questo scopo si ottiene manipolando la realtà, e presentando a chi investe qualche cosa che non esiste come se si trattasse di un futuro ormai certo.
Recce’d ha documentato tutto questo, per anni, facendo numerosi esempi concreti. E con pieno successo.
Le cose, come detto, si sono fatte ben più difficili fin dalla metà degli Anni 2010, e sono entrate in crisi con il 2020: neppure una gigantesca iniziativa, uno sforzo mai visto prima come quello messo in campo tra il 2020 ed il 2021 ha cambiato la direzione di questa storia, direzione che NON va a favore delle banche globali di investimento e delle Banche Centrali.
Oggi, vi faremo un ulteriore e concreto, esempio: con un sorriso, mettiamo alla vostra attenzione la vicenda personale di quello che era, fino al 2021, un vero e proprio Campione, una star da alcuni osannato come si osannano i divi dello sport e dei media.
Oggi, non lo è più, un Campione: e come tutti sapete, quelli che cadono da molto alto sono poi quelli di cui è più evidente la caduta. Come il calciatore Cristiano Ronaldo, ora rischi di finire la carriera in Arabia..
E’ persino superfluo chiarire che in Recce’d con la persona in questione non abbiamo proprio nulla: è soltanto a causa della sua stessa fama che la persona in questione diventa un utile oggetto di analisi. Utile per spiegare, a chi ci legge, come funziona il mercato finanziario internazionale.
Marko Kolanovic è stato, per alcuni anni, il numero uno: era il numero uno degli strategisti, lavorava (lavora tutt’ora) per la Banca numero uno (JP Morgan), ed era (decisamente) il numero uno degli “ottimisti”. nel 2021, in particolare, la grande parte degli analisti era “bullish”, ed in quel periodo Marko era il numero uno anche dei “bullish.
Come leggete qui sopra, spiega al Mondo che il 2022 sarebbe stato “l’anno di una piena ripresa globale”.
Non è andata così.
Noi investitori, a volte, veniamo travolti dal bombardamento di notizie e commenti: a noi, investitori, a volte (ed è un errore) sembra che “tutti la pensano così”.
Questo perché i media danno il massimo spazio a JP Morgan, ed a Marko Kolanovic, e zero spazio a chi ha una visione diversa, più critica, alternativa.
Poi arriva, sempre e per sempre, la realtà: che ci dice se Marko aveva ragione, oppure no.
Nel caso specifico, come già detto, si sbagliava, e di molto. Ha fatto un grave errore di previsione.
A noi investitori (data la pervasiva presenza sui media) che cosa interessa, di questo errore che noi stiamo commentando qui? A noi investitori, importa di capire se si tratta di un errore, involontario, oppure di un errore dovuto a scarsa capacità ed attenzione, oppure se si tratta di un errore “interessato”.
In altre parole: Marko sosteneva la tesi del “boom globale2 nel 2021 perché non ha compreso bene i meccanismo dell’economia, oppure perché la Banca per cui lavora aveva interessa a spingere su quella tesi? Su quella elaborazione della fantasia?
Noi investitori abbiamo motivo di porci questa domanda: anche perché ancora nel mese di maggio dello scorso anno, con una ampia serie di evidenze e dati a sua disposizione, Marko rimaneva fermo ancora sulla sua posizione del 2021: come leggete sopra lui a quel punto NON parla più del boom delle economie, ma sostiene che il mercato comunque, in ogni caso, salirà entro la fine dell’anno.
Questo medesimo modo di vedere nel prossimo futuro Marko lo ripeteva poi ad agosto: solo cinque mesi fa.
Tutti fanno errori, in particolare in questo mestiere: ed in particolare chi si esibisce in previsioni.
In questo caso, però risulta difficilissimo comprendere come Marko arrivava, cinque mesi fa, a conclusioni così tanto “ottimistiche”. Il sospetto di “qualcosa di poco trasparente” è, come minimo, giustificato.
Il sospetto diventa ancora più forte seguendo le più recenti prese di posizione del nostro amico Marko.
Perché Marko, che vedete nella foto sopra, nelle ultime settimane è diventato “pessimista”: il numero uno degli “ottimisti” adesso si propone in pubblico come il numero uno dei “pessimisti”, e questo sfruttando la rete di relazioni della Banca numero uno al Mondo.
Il che, almeno a noi, NON piace: non si vede un filo logico, non si vede un metodo che porta a queste prese di posizione. Non si vede il senso. Super ottimista a 4800 e poi pochi mesi dopo super pessimista a 4000?
Diciamolo: se non è una presa in giro, è quanto meno un modo spericolato di gestire la comunicazione. A noi, in Recce’d, non sembra molto rispettoso dell’intelligenza dei Clienti di JP Morgan che lo seguono.
Chiariamo (se ce ne fosse bisogno) che Recce’d non ha mai utilizzato neppure mezza parola di quelle scritte da Marko per decidere sulle posizioni dei propri portafogli investititi: non è sicuramente in questo modo che Recce’d gestisce i propri portafogli modello.
Seguiamo, però, Marko: perché dispone di una audience molto ampia, ed influenza (solo nel breve periodo) la massa degli investitori.
I nostri lettori faranno bene, quindi, a riflettere non tanto su quello che Marko dice, bensì su come lo dice, e quando lo dice, ed a chi si rivolge.
Per questa ragione, nel seguito vi riproponiamo una sintesi della più recente “visione” di Marko Kolanovic: come leggete qui, Marko NON crede al soft landing e non crede alla immacolata disinflazione.
Rifletteteci, quando qualcuno vi dice “oggi tutti la vedono in un certo modo”: ricordatevi che sembrava fosse così già 12 mesi fa e poi, invece … cosa ci è successo?
The economy is headed for a downturn at a time stocks are rallying, setting the stage for a selloff, according to JPMorgan Chase & Co.’s Marko Kolanovic.
“Fundamentals are deteriorating, and the market has been moving up. So that has to clash at some point,” the bank’s chief global markets strategist and co-head of global research said in a TV interview with CNBC. He expects a recession in the US and Europe, as interest rates rise and consumers become less resilient.
The S&P 500 is headed for the best January since 2019 after a new year rally was driven by expectations that the Federal Reserve will moderate its interest rate hikes. Still, global stocks have outperformed the US market as investors flock to cheaper corners and seek exposure to China’s reopening.
Wall Street’s Top Stars Got Blindsided by 2022 Market Collapse
One of Wall Street’s biggest optimists through most of the market selloff last year, Kolanovic has since reversed his view, cutting his equity allocation in mid-December due to a soft economic outlook this year.
The bank last week reduced its recommended equity allocation on concerns of a recession and central bank overtightening. Kolanovic sees markets sliding in coming months on weak economic data and falling earnings expectations. He joins a chorus of cautious strategists warning against chasing the rally.
Credit Suisse Group AG’s global chief investment officer said it’s too early to increase risks in portfolios and move away from cautious positioning. Morgan Stanley’s Michael Wilson also expects a challenging 2023 as the US economy suffers through an earnings recession before stocks rally in 2024.
Economic surveys are trending lower and won’t turn back up unless the Fed cuts, Kolanovic told CNBC. Eventually, “something will have to give and Fed will need to flinch” as current interest rates are too high to be sustainable for the economy and financial markets in the long term.
The economy will get much worse, causing the Federal Reserve to react, which will eventually support stocks, he said. “We still are hoping that there will be some kind of backstop.”
Despite the downbeat assessment, JPMorgan strategists expect the S&P 500 to end the year at 4,200 points, up about 4.6% from Tuesday’s close.