Vi diciamo per chi vota Recce'd (parte 1)

 

Anche in questa occasione come in centinaia di occasioni precedenti, precisiamo con riferimento alla politica italiana che Recce’d non ha preferenze di tipo partitico: giudichiamo uomini, partiti e proposte con i medesimi criteri di valutazione che applichiamo ad ogni altra situazione della vita sociale. Ovvero: valutiamo proposte e decisioni in termini di possibili ricadute sui risultati degli investimenti.

La premessa è utile a chiarire che il Post che state leggendo riporta una presa di posizione politica, ma non per questo implica lo schierarsi di Recce’d a favore di quella parte politica.

Stiamo parlando di Giulio Tremonti, e di una sua intervista di questa settimana al programma televisivo Agorà.

Tremonti oggi è candidato di una parte politica, e di lui si dice che è possibile il ritorno al Ministero del Tesoro.

Leggiamo che cosa ha detto Tremonti.

10 agosto 2022

Presi nella campagna elettorale e nel balletto delle alleanze politiche sta sfuggendo il punto vero di questo frangente storico, la situazione economica e finanziaria che ci apprestiamo ad affrontare. A invitare tutti a un bagno di realtà è Giulio Tremonti, ministro dell'Economia nei governi di Silvio Berlusconi, che è intervenuto nella puntata di mercoledì 10 agosto di Agorà estate, su Rai3. 

 Dopo aver accusato di scarso patriottismo chi sta tentando di demonizzare l'avversario in questo inizio di campagna elettorale, magari chiamando "aiuto dall'estero", Tremonti usa una metafora biblica per rendere l'idea della situazione economica globale e non solo. "Avete presente le dieci piaghe d'Egitto? Noi ne abbiamo già avute sette, e la prima per esempio è il disastro ambientale causato dall'asse terrestre che si è sempre spostato, e dall'idea folle di fare la fabbrica del mondo in Asia", afferma citando i rapporti tra Occidente e Cina. Insomma, altre "piaghe" devono ancora abbattersi. Tra queste "il caos finanziario prossimo venturo", dovuto al fatto che in questi anni si è "stampata moneta dal nulla, una quantità infinita di moneta. Ai miei tempi i conti erano in bilioni, ora sono in un trilioni. L'impressione è che l'inflazione prodotta in questo modo, che c'era ben prima della guerra, sia causa di enormi problemi per le persone". 

 Il discorso cade anche sull'ipotesi, sollevata in questi giorni, di un Tremonti ministro dell'Economia con un governo di centrodestra. L'economista si dice onorato di essere candidato "ma sono discorsi che non hanno molto senso attuale", taglia corto.

 "Quello che vedo attuale, ed è drammatico, è proprio l’inflazione che è stata ignorata per troppo tempo - spiega Tremonti - l'ultima finanziaria, quella fatta l'anno scorso (dal governo di Mario Draghi, ndr) era una manovra espansiva e clientelare con bonus e spesa pubblica non coperta. Poi si sono accorti che magari non si andava al Quirinale e allora hanno cambiato marcia..." è la stoccata al capo del governo dimissionario. Il vero allarme, sottolinea l'economista, è che in dieci anni i poveri assoluti sono più che raddoppiati e pertanto sarebbe doveroso intervenire sul 5 per mille portandolo al 10.

Quelle che avete letto sono le dichiarazioni di Tremonti: i lettori del sito le giudicheranno forse poco originali, ma diventano molto originali se collocate nel contesto della politica italiana. Contesto nel quale nessuno la pensa in questo modo: neppure chi appartiene al medesimo schieramento di Tremonti.

Nel titolo qui sopra, leggete che chi si oppone al cosiddetto “tassa e spendi” propone “flat tax e aumenti delle pensioni”.

Agli uni, ed agli altri, noi di Recce’d chiediamo: “i soldi, dove pensate di prenderli?”.

Tutti loro risponderebbero, serenamente: “dalla BCE”, e qui si ritorna a ciò che diceva Tremonti, ed in particolare al sua allarme sul caos finanziario prossimo venturo.

Ovviamente noi non sappiamo se Tremonti verrà eletto e non sappiamo se la sua parte politica avrà la maggioranza, e ancor meno sappiamo se diventerà Ministro del Tesoro.

Sappiamo però che, anche se lo diventasse, la linea di quel futuro Governo in politica economica non sarà coerente con le osservazioni che Tremonti ha appena fatto ad Agorà.

Il primo grafico che trovate in questo Post dimostra una cosa: destra, centro e sinistra, in Italia vige da decenni un consenso trasversale e molto forte, sul fatto che chi ha l’autorità di Governo “deve assolutamente fare crescere il debito del Paese”.

Ed ecco per chi voterà Recce’d: per il primo politico che si presenterà a chiedere voti spiegando prima di ogni altra cosa le sue intenzioni a proposito dei problemi che troviamo descritti nei grafici che Recce’d ha selezionato per questo Post.

Recce’d ritiene che sia questa la priorità: la sola priorità. E ritiene che a fronte di questa priorità ci sia il rischio che il Corriere della Sera ha citato, proprio questa settimana, parlando della situazione negli Stati Uniti.

Valter Buffo