L'inflazione dei mercati e quella della "gente reale"
Le parole delle banche internazionali di investimento, e con loro anche quelle pronunciate dalle Banche Centrali, a noi in Recce’d non hanno mai convito.
Mai: neppure nel 1992, nel 1998, nel 2000, nel 2008.
Ma da due anni a questa parte, a nostro giudizio si sono trasformate in un’unica, gigantesca operazione di marketing.
Un marketing peraltro molto grezzo: tutto incentrato sulla semplificazione. Ve lo ricordate lo spot TV? “Scambierebbe due fustini con uno del nostro Dash?”. Il consumatore non accettava lo scambio: perché voleva, a tutti costi, il “bianco più bianco”.
Oppure, ricordate il marketing delle pompe di benzina? “La benzina Esso mette un tigre nel motore”. Fino a che non si è scoperto che tutte le case acquistano il carburante raffinato nella medesima raffineria.
Nel nostro caso, il marketing massiccio è stato utilizzato per forzare il risparmiatore ad acquistare titoli finanziari che il risparmiatore NON voleva detenere: si è forzato l’intero mercato finanziario, e nel modo più semplice, ovvero di fatto vietando la vendita dei titoli. “Se tu vendi, io compero sempre, e tu ci perdi sempre”. Implicitamente, si è messo un bando alla vendita di titoli. Messo poi in pratica con la attiva collaborazione delle banche globali di investimento e dell’industria dei Fondi Comuni di Investimento.
Questa verrà ricordata come la autentica follia economica degli Anni Duemila: sostituirsi ai mercati, impedendo così ai mercati di funzionare.
Oggi, per le Banche Centrali e le banche internazionali di investimento è diventato impossibile proseguire su quella strada. Oggi, quello che abbiamo descritto qui sopra non si può più fare.
E allora?
Ed allora si tenta di sostituire quel vecchio strumento (il QE) con la persuasione di massa, studiata ed applicata alle masse già nel secolo scorso.
Il gioco è cambiato: adesso, si lavora incessantemente per fare credere a tutti (con la collaborazione dei media) che esiste quello che non esiste.
O meglio: si vuole convincere la massa che il futuro sarà “proprio quello ideale”, ideale per loro che lo raccontano, e non quel futuro che sulla base della realtà dei fatti oggi si può anticipare.
Nulla di nuovo: insieme, noi e voi, abbiamo già commentato momento come questi in decine di altre occasioni. L’esito, poi è stato sempre il medesimo: ovvero NON quello che dicevano loro, e SEMPRE quello che invece noi di Recce’d vi abbiamo anticipato. Anticipato grazie a una disciplinata attenzione alla realtà dei fatti, e ad un metodo di lavoro che non è corrotto dal conflitto di interesse.
Tornando alla pratica dell’investimento, e della gestione di portafoglio, è decisivo avere oggi la capacità di analizzare ciò che viene detto da operatori interessati (come sono le Reti di promotori e le banche globali di investimento) e metterlo a confronto con ciò che dice invece la realtà e gli stessi operatori economici non finanziari (come potete leggere nella prima immagine sopra).
In aggiunta, è indispensabile disporre di strumenti di comprensione ed analisi come quelli che sono richiesti per leggere ed interpretare in modo corretto il grafico che vedete qui sopra: la notissima “regola di Taylor” per stimare a che livello dovrebbe trovarsi oggi il tasso ufficiale di sconto.
In Europa, dovrebbe essere il 7,4%, mentre … è appena ritornato sopra lo zero, giovedì scorso. La situazione, quindi, è totalmente sfuggita al controllo.
Strumenti di analisi e comprensione sono indispensabili anche per comprendere ciò che trovate scritto qui sotto nell’immagine che segue.
Immagine che, nella sua parte bassa, riporta una conclusione che, per noi di Recce’d, oggi 23 luglio è il punto fermo nella gestione dei portafogli modello.
Il mercato finanziari non è un buon indicatore delle aspettative di inflazione per la “gente reale” e gli operatori sui mercati finanziari hanno una visione semplicistica dei legami tra crescita economica ed inflazione. A nostro parere, risulterà molto difficile per la Federal Reserve raggiungere l’obbiettivo dichiaro per l’inflazione nell’arco dei prossimi 48 mesi.
Questo è anche il nostro modo di interpretare i fatti delle ultime settimane, come abbiamo analizzato e dettagliato la settimana scorsa in The Morning Brief.
Se avete interesse ad approfondire questi temi, potete molto facilmente contattarci attraverso il nostro sito. Noi siamo disponibili a parlarne.