Quando le cose si mettono ad andare in fretta
Quando le cose si mettono a muoversi molto rapidamente, sui mercati finanziari, la sola soluzione che garantisce rendimento e controllo dei rischi è … farsi trovare pronti già da prima.
Questo non è il momento delle ampie analisi e degli approfondimenti: per questa ragione noi di Recce’d quelle ampie analisi le avevamo pubblicate nel Blog già mesi fa.
Mesi fa (ricordate?) tutte quelle analisi a qualcuno risultavano superflue: “perché fasciarsi la testa, se tutto va benissimo e l’indice S&P 500 sta a 4800 punti?”:
Il perché è semplice da illustrare: perché fare analisi oggi serve a NULLA. Le cose, oggi si muovono a velocità pazzesca. Purtroppo, chi è stato fregato è stato fregato, e chi invece ha la mente libera e le mani libere (grazie ad un portafoglio titoli adeguatamente preparato agli eventi che oggi tutti vediamo) oggi non deve fare analisi, che già avrà fatto, bensì deve fare scelte operative.
Che appunto Recce’d sta per fare sui propri portafogli modello.
Vediamo comunque di renderci utili, ai nostri lettori, producendo come sempre elementi selezionati di informazione, e qualche elemento di analisi, che aiutino se non altro a non sbagliare ancora di più, reagendo nel modo sbagliato ed in modo affrettato ad una fase di mercato che lascia la massa degli investitori priva di riferimenti e con il portafoglio titoli in sofferenza.
Noi di Recce’d in questo Post cerchiamo di renderci utili fornendo al lettore i quattro elementi essenziali, almeno a nostro giudizio, di cui un investitore deve disporre, se vuole evitare di cadere nelle nuove trappole commerciali già predisposte dagli Uffici marketing delle Reti che vendono i Fondi Comuni di Investimento e con loro dalle banche internazionali di investimento.
Il primo elemento, essenziale, di valutazione e di giudizio del quale un investitore deve assolutamente disporre è l’indipendenza del pensiero. Le Reti che vendono UCITS e Fondi Comuni, insieme con le banche globali di investimento, hanno compreso da molto tempo che è decisivo manipolare i media e fare passare attraverso i media messaggi che ingannano l’investitore finale, presentando come realistici scenari e prospettive che nella realtà non esistono.
E questo, al solo scopo di “piazzare la merce” nei portafogli di investimento dei Clienti finali.
JP Morgan è la banca più grande, e politicamente influente, degli Stati Uniti, e quindi del Mondo. L’investitore finale deve ogni giorno ricordare che allo stato attuale della regolamentazione la diffusione attraverso i media di notizie prive di ogni fondamento sulle prospettive dei mercati finanziari NON viene considerata un reato. Si può fare, lo lasciano fare. E quindi … avanti tutta. L’immagine in alto è del 10 gennaio 2022, l’immagine che segue è di giovedì 14 luglio 2022, ovvero meno di sei mesi dopo.
La prima cosa, l’esigenza imprescindibile, dunque, è questa: non lasciarsi “infinocchiare” e non cascare come polli nella trappola preparata dei media insieme con le Reti di vendita di “prodotti finanziari” e con le banche globali di investimento, trappola che poi viene “consegnata a domicilio” non da UBER bensì dal vostro private banker, dal wealth manager, dal robo-advisor, dal promotore finanziario.
A questo elemento deve immediatamente esserne aggiunto un secondo.
Dovete avere la capacità, voi investitori finali, di costruire voi stessi uno scenario. Almeno, a grandi linee.
Non siete economisti, d’accordo. E non siete neppure “professionisti della gestione”. E va bene: ma almeno, dovete mostrare spirito di sopravvivenza: dovete reagire e non rimanere sdraiati sul divano, ad ascoltare le rassicuranti filastrocche di chi vi vende i “prodotti finanziari”.
Dovete prendere in mano le informazioni che avete, depurarle dell’80% che è costituito di balle (vedi il punto precedente) e poi costruire uno scenario che a voi risulti sostenibile, realistico. Uno scenario che non può, e non deve, ribaltarsi di 180 gradi ogni sei mesi, come nel caso di JP Morgan che abbiamo appena documentato.
Suggerimento: la storia NON si ripete mai, ma spesso fa rima (Mark Twain). E allora, come noi da due anni ripetiamo con insistenza quasi ogni settimana, fatevi (anche) aiutare dal passato.
Il terzo elemento che non può mancare, nel momento in cui decidete di riprendere in mano i vostri investimenti finanziari (e se volete evitare di continuare a fare danni) è questo: ragionate del portafoglio titoli, e non dei singoli investimenti.
Per questa ragione, Recce’d nel suo sito ha creato la pagina SCELTE DI PORTAFOGLIO.
Nei periodi nei quali, sui mercati finanziari, prevale “la Fiesta”, nessuno ragiona sul portafoglio. Sia i quotidiani, sia le TV come CNBC, sia le Reti di promotori finanziari e private bankers si rivolgono a voi dicendo solo e sempre “compra questo”, “compra quello”, compra quell’altro”: compra compra compra compra.
Peccato che, poi, “la Fiesta” finisce e tutto quello che rimane sono il mal di testa ed i dolori.
Ed ecco che, come i funghi dopo la pioggia, si rileggono tantissimi titoli, tutti che citano “il portafoglio”. Un tema che era “irrilevante” e “noioso” diventa, all’improvviso, centrale.
Titoli come “compra Tesla”, “compra il Bitcoin”, “compra il petrolio”? Zero.
Adesso, tutto è “il portafoglio”. C’è persino chi spiega “come costruire il portafoglio in un bear market”: peccato che proprio lui, dentro quel bear market, ti ci ha spinto per mesi, e mesi, e mesi.
Et voilà: rigiriamo la giacchetta, e si va avanti come se nulla fosse (e soprattutto: senza una spiegazione).
Ed arriviamo al quarto ed ultimo elemento, dei quattro che, a nostro giudizio, non devono mancare se volete (iniziare a) costruirvi un vostro processo di decisione che a voi eviti quanto meno di cadere nel trappolone delle Reti di vendita e delle banche di investimento.
Quarto elemento per trasformare voi stessi in investitori di successo: cambiate il vostro modo di pensare agli investimenti finanziari.
Vi hanno tutti abituati a pensare che “i mercati alla lunga recuperano sempre”, e che il modo migliore per investire sia “ci vediamo ogni sei mesi e facciamo due chiacchiere”.
Si tratta di consigli interessati, e di consigli sbagliati: consigli che vi portano a perdere i vostri soldi.
Investire NON significa comperare un po’ di questo ed un po’ di quello, e poi sedersi ed aspettare, perché “tanto alla fine sale tutto”. Si tratta di una balla colossale.
L’attività di investimento è una cosa del tutto diversa.
Un portafoglio modello, come quelli di Recce’d, deve essere impostato sulle scelte (e non su una teorica “asset allocation” geografica).
Sulla base di chiari e precisi riferimenti (il rendimento atteso, ed il rischio futuro, di ognuno degli asset nel portafoglio modello) si devono alternare posizioni LONG e SHORT, poiché gli asset finanziari possono salire come scendere. Sempre, in ogni momento.
E poi, successivamente, tutto il portafoglio deve essere rivalutato e modificato: e di certo non “facciamo due chiacchiere da bar ogni sei mesi”.
La rivalutazione di ognuno degli asset va aggiornata come minimo ogni settimana, alla luce dei nuovi fatti intervenuti nel frattempo.
Le operazioni, invece, devono essere fatte solo quando serve davvero. A volte, sul portafoglio modello la cosa migliore è stare senza fare nulla.
Questi sono i quattro elementi in mancanza dei quali è preferibile stare FUORI dai mercati finanziari, e NON investire. Mai.
Ed in particolare, quando (come in questo luglio 2022) le cose iniziano a muoversi velocemente.