Quelli che dicono sempre le stesse cose

 

Ecco di seguito il resoconto della riunione del Consiglio della Federal Reserve del giugno 2021, ovvero otto mesi fa. E’ una lettura utilissima proprio oggi, e sotto spieghiamo il perché.

It is critical for the American economy to be in full swing before the Federal Reserve starts to step on the monetary breaks and make rate hikes, an expert told Anadolu Agency on Thursday.

"I don’t think the Fed should begin to raise rates until it is clear the economy has returned to full employment and inflation will remain consistently above the Fed’s 2% target," chief economist at Moody's Analytics Mark Zandi said in an e-mail.

The Fed signaled Wednesday that it would raise interest rates in 2023 to tame rising inflation. Its federal funds' rate projection for 2023 was revised up to 0.6%, which means it could have two rate hikes of 0.25% each.

The signal came despite there being 9.3 million unemployed workers in the US and Fed Chair Jerome Powell has repeatedly indicated in recent months that the central bank would wait until labor conditions improve and full employment is achieved.

The Federal Open Market Committee (FOMC) also raised its inflation expectation for 2021 to 3.4%, up from a 2.4% estimate made in March. Its inflation forecast was increased 0.1 percentage point to 2.1% and 2.2% for 2022 and 2023, respectively.

"Presumably because of that burst of higher inflation, the median projection now shows two 25bp [basis points] interest rate hikes in 2023, which would take the fed funds rate to 0.6% - and seven officials anticipate a 2022 hike," Paul Ashworth, chief US economist at Capital Economics, said in a note.

"We had assumed the Fed would be a little more willing to let inflation rip in favor of ensuring a ‘broad and inclusive’ labor market recovery -- and were only forecasting one 25bp rate hike. But we clearly misjudged the Fed's evolving reaction function and tolerance for inflation.”

Zandi said the Fed is catching up with investor expectations, who have long expected three 0.25% increases in the federal funds rate in 2023.

"This is appropriate given the strong US economy which is on track to be back to full employment by early 2023 and stronger inflation which is set to settle in above the Fed’s 2% target by then," he said.

The Fed raised its economic growth forecast to 7%, up from a 6.5% estimate made in March, but it did not change the unemployment forecast, which is anticipated at 4.5%.

Ryan Sweet, leading US economist at Moody's Analytics, said the Fed still views acceleration in inflation as transitory but its projections and dot plot caught the attention of markets.

"Thirteen of 18 Fed officials see the first rate hike occurring by the end of 2023, versus seven in March. The dot plot now shows two rate hikes in 2023, but it's hard to glean how aggressive this tightening cycle will be, as it hinges on how much of an inflation overshoot the Fed will stomach," he wrote in a note.

Qui sopra, leggete che nel giugno del 2021, ovvero otto mesi fa, dal Consiglio della Federal Reserve (il vertice massimo della politica monetaria USA e globale) ci arrivava una previsione dell’inflazione al 3,4% nel 2021 e al 2,1% nell’anno che è in corso. Non basta: la previsione allora, otto mesi fa, era che nessun aumento dei tassi di interesse sarebbe stato necessario nell’anno in corso, e due soli rialzi nel 2023, ovvero l’anno prossimo.

Sono trascorsi otto mesi, ed oggi assistiamo ad uno spettacolo (a nostro giudizio, patetico quanto il wrestling) di banche di investimento e esponenti della Federal Reserve che fanno tra loro a gara per chi prevede il maggior numero di rialzi dei tassi di interesse nell’anno in corso, anche in ragione del fatto che l’inflazione non sta al 2,1% bensì sta all’7,5% circa.

Noi, in Recce’d, siamo del tutto estranei (ed anche indifferenti) a questa indecorosa gazzarra. Noi, in Recce’d, da mesi ripetiamo invece sempre le medesime cose.

Sia sulla Federal Reserve, della quale da mesi è diventato del tutto inutile parlare e scrivere (incluso, vogliamo precisare, un eventuale rialzo “a sorpresa” dei tassi di interesse nel weekend in corso), sia sull’inflazione, che mai (neppure per un attimo) è stata “transitoria”, sia sulla crescita economica (della quale saremo tuti obbligati a parlare nei prossimi mesi) sia e soprattutto sulla gestione del portafoglio titoli.

Diciamo da mesi le stesse cose, ed a nostro parere questo è un fatto che qualifica la nostra professionalità: ricordiamo a tutti i lettori del Blog che noi di Recce’d non facciamo intrattenimento, non siamo nello showbusiness, e soprattutto noi non siamo venditori di Fondi Comuni oppure polizze UCITS.

Ed è una grande differenza: sia per la libertà di giudizio e valutazione, sia per la libertà di ragionamento, sia per la trasparenza verso il Cliente, nel cui esclusivo interesse operiamo.

Non facciamo intrattenimento, show, spettacolo: quello lo lasciamo fare ad Amadeus, che lo fa molto bene.

Noi ripetiamo da oltre un anno le medesime cose, perché sono quelle le cose da dire. E facciamo da un anno sempre le medesime cose sui portafogli modello, perché sono quelle le cose che vanno fatte nella presente situazione dei mercati finanziari.

Ed è in questo modo che va fatto il mestiere del gestore di portafoglio.

E voi, a chi vi affidate, per le vostre decisioni di investimento e di gestione del portafoglio?

Forse vi affidate alla Federal Reserve, basando la vostra scelta sul fatto che questi signori non cambiano idea da un giorno all’altro?

Oppure vi affidate alle grandi banche di investimento internazionali, che si distinguono sia per competenza e professionalità nel fare le loro previsioni, sia per la coerenza con la quale esprimono le proprie valutazioni.

Noi in Recce’d, invece, non ci affidiamo alle Banche Centrali e non ci affidiamo alle banche globali di investimento.

Ci affidiamo al ragionamento, alla pazienza, alla lucidità delle scelte, all’autocontrollo: utilizzando le nostre esperienze e competenze, che fino ad oggi sono state adeguate e sufficienti per ottenere, sui portafogli dei nostri Clienti, una performance ragionevole degli investimenti con un livello basso di volatilità e in TUTTE le condizioni dei mercati finanziari.

Questo è il nostro impegno con il Cliente, e questa è la nostra missione: in questo caso, noi possiamo dire che la missione è compiuta, mente i signori che avete letto più in alto non possono dire la medesima cosa.

Mercati oggiValter Buffo