Perché non conviene ballare il cha cha cha
Se vi piace ballare, qui sicuramente c’è da ballare, e non mancano le opportunità.
Recce’d non ha nulla (ovviamente) contro il ballo: al tempo stesso, quando si tratta di investimenti, e di gestione dei portafogli modello, allora … assolutamente no.
Nel modo più assoluto, Recce’d non partecipa ai balletti.
Ogni anno, come tutti sapere, c’è il ballo che “va di moda”: partendo dalla Macarena e Bachata, di origine sudamericana, e passando poi al Twist ed al Charleston ed al Tip Tap di origine americana, e poi andando indietro, fino al Waltzer (europeo) ed al Cha Cha Cha (ancora sudamericano).
Noi non faremo distinzioni: tutti bellissimi, tutti da provare, almeno una volta nella vita.
Ma nessun di questi balli conosciutissimi si adatta all’attività di gestione dei portafogli titoli. Ed in generale alla gestione degli investimenti sui mercati finanziari.
Chi, poi, sia avventura nei ritmi affannati della danza ipnotica che chiamano Techno, prende pesanti legnate: o almeno, così ci scrivono i fornitori dei servizi di trading-on-line (immagine qui sotto).
E i ritmi moderni? Ad esempio, chi non ha sentito, almeno una volta, il “buy-the-dip” di famosissime star della musica come JP Morgan e Goldman Sachs?
Questo amico, a cui si riferisce l’immagine che segue, ha persino dedicato al “buy-the-dip” il suo yacht, che però come vedete nella fotografia adesso è stato costretto a mettere in vendita.
Restiamo però su ritmi di danza più conosciuti, sugli standard della danza.
Nel 2022, la canzonetta che ha “tirato” di più il pubblico dei danzatori si chiama “pivot”, e quindi tutti a ballare a ritmo di “pivot”.
Come già detto sopra, noi con i soldi e con gli investimenti non partecipiamo ad alcun balletto.
Ed ecco perché quando partono i grandi successi di questo 2022, noi ci rifiutiamo di entrare in pista.
Tra i grandi successi del balletto 2022, ricordiamo qui:
“alla prossima riunione alzeranno di 0,50% oppure 0,75%?”
“l’inflazione ha già toccato il suo punto di picco?”
“i tassi ufficiali inizieranno a scender già a metà 2023?”
Lo ricordate, il balletto che andava di moda tra luglio ed agosto 2022? Lo ricordiamo con l’immagine qui in basso.
Lavorare per una gestione del portafoglio che produce risultati e limita le minusvalenze ci impone di astenerci: ecco perché non partecipiamo al giochetto del “dentro e fuori” la pista da ballo, quando riparte una di queste canzonette.
Anche perché a noi quelle canzonette non piacciono: le passano, e ripassano, e ripassano ossessivamente, e quindi alla fine entrano in testa un po’ a tutti. Ma l’armonia manca del tutto, la melodia è super-semplificata (come nelle canzonette per i bambini) e gli interpreti … beh, gli interpreti di musica ne capiscono quasi nulla, sono stonati ed improvvisati. gente che “ci prova”: “provo a buttare lì questa cosa, vediamo se funziona, che magari in tanti abboccano”.
Noi di Recce’d, se dobbiamo proprio ballare, non lo facciamo con i portafogli titoli e al ritmo delle canzonette.
Ballare? Lo facciamo, se ne abbiamo voglia, andando in discoteca oppure in balera. mai sui mercati finanziari.
Quando si tratta di soldi, di investimenti e di portafogli, a noi di Recce’d pare più adatto muoverci sulla base di una musica più armonica, più studiata, più complessa magari, ma destinata a restare nel tempo. A differenza delle canzonette di successo di questo 2022, oppure quelle del 2021, tra le quali tutti ricorderete “Inflazione transitoria”.
Tutto ciò che avete letto fino a qui ci ha suggerito di rileggere con voi le dichiarazioni che del Capo della Federal Reserve, Jay Powell, fatte mercoledì sera. Dichiarazioni che hanno fatto subito salire la Borsa a New York, che però NON ha raggiunto per ora i massimi del mese di agosto..
Se leggete attentamente ciò che segue, constatate facilmente che questo aumento degli indici è niente altro che il riflesso di … uno stato di disagio. Ci sono operatori che si buttano sui mercati ad operare … anche se non ci hanno capito nulla.
Si buttano in pista, per ballare il cha cha cha, ma … non sanno ballare, e si vede subito.
Il discorso tenuto mercoledì dal presidente della Fed Jerome Powell alla Brookings Institution ha confermato che il FOMC è sulla buona strada per aumentare il tasso dei federal funds di 50 punti base anziché di 75 punti base nella riunione del 13-14 dicembre.
Powell ha dichiarato che: "La politica monetaria influisce sull'economia e sull'inflazione con un ritardo incerto, e i pieni effetti del nostro rapido inasprimento finora devono ancora essere avvertiti. Pertanto, ha senso moderare il ritmo dei nostri aumenti dei tassi man mano che ci avviciniamo al livello di restrizione che sarà sufficiente a far scendere l'inflazione. Il momento di moderare il ritmo degli aumenti dei tassi potrebbe arrivare già nella riunione di dicembre. Visti i progressi compiuti nell'inasprimento della politica monetaria, la tempistica di tale moderazione è molto meno significativa rispetto alla questione di quanto dovremo aumentare ancora i tassi per controllare l'inflazione e di quanto tempo sarà necessario per mantenere la politica a un livello restrittivo."
La parola chiave per gli investitori è "moderazione".
I mercati finanziari sembrano ritenere che la Fed si stia avvicinando al tasso terminale dei fondi federali, ritenuto da molti intorno al 5,00%, e che l'economia sia in grado di gestire questo livello "restrittivo" anche se vi rimane per un po'. In effetti, durante la sessione di domande e risposte che ha fatto seguito al suo discorso, Powell ha ribadito di ritenere ancora possibile un atterraggio morbido (o "softish") per l'economia.
Gli investitori temono che la Fed possa diventare troppo restrittiva, causando una recessione. Powell ha detto espressamente che la Fed è consapevole di questo rischio e non vuole che ciò accada. Naturalmente, i funzionari della Fed si aspettano (sperano) che l'inflazione continui a moderarsi per convalidare la scelta di moderazione della Fed.
L'inflazione rimane alta e incerta: Powell ha dedicato buona parte del suo discorso all'inflazione. Ha iniziato le sue osservazioni preparatorie "riconoscendo la realtà che l'inflazione rimane troppo alta". Ha ribadito un tema frequente delle sue passate dichiarazioni sull'inflazione: "Senza stabilità dei prezzi, l'economia non funziona per nessuno". Ha inoltre affermato che "la verità è che il percorso dell'inflazione rimane altamente incerto".
Poi ha approfondito le prospettive del tasso di inflazione core PCED: "Per valutare cosa sarà necessario per far scendere l'inflazione, è utile suddividere l'inflazione di base in tre categorie: inflazione dei beni di base, inflazione dei servizi abitativi e inflazione dei servizi di base diversi dalle abitazioni".
L'inflazione dei beni di base va nella giusta direzione: Powell si è detto ottimista sulle prospettive dell'inflazione di base dei beni: "L'inflazione dei beni di base a 12 mesi rimane elevata al 4,6%, ma è scesa di quasi 3 punti percentuali rispetto all'inizio dell'anno. È troppo presto per dichiarare sconfitta l'inflazione dei beni, ma se le tendenze attuali continueranno, i prezzi dei beni dovrebbero iniziare a esercitare una pressione al ribasso sull'inflazione complessiva nei prossimi mesi".
L'inflazione dei servizi abitativi dovrebbe ridursi alla fine del prossimo anno: Powell ha osservato che l'inflazione dei servizi abitativi, che misura l'aumento dell'affitto della residenza primaria e il costo equivalente all'affitto delle abitazioni occupate dai proprietari, "ha continuato a salire e ora si attesta al 7,1% negli ultimi 12 mesi. Tuttavia, l'inflazione delle abitazioni tende a ritardare gli altri prezzi in prossimità dei punti di svolta dell'inflazione, a causa della lentezza con cui si rinnova lo stock di contratti di locazione".
Ha osservato che "il tasso di mercato dei nuovi contratti di locazione è un indicatore più tempestivo della direzione che prenderà l'inflazione complessiva degli alloggi nel corso del prossimo anno o giù di lì. Le misure dell'inflazione a 12 mesi dei nuovi contratti di locazione sono salite a quasi il 20% durante la pandemia, ma sono in forte calo da circa metà anno".
I servizi di base diversi dall'edilizia abitativa dipendono dal costo del lavoro: La terza categoria è quella dei servizi essenziali diversi dalle abitazioni. Copre un'ampia gamma di servizi, dall'assistenza sanitaria all'istruzione, dai tagli di capelli all'ospitalità. È la più grande delle tre categorie e costituisce più della metà dell'indice PCE core. Powell ha osservato che: "Pertanto, questa categoria potrebbe essere la più importante per comprendere l'evoluzione futura dell'inflazione di base. Poiché i salari costituiscono il costo maggiore per la fornitura di questi servizi, il mercato del lavoro è la chiave per comprendere l'inflazione in questa categoria".
Powell ha affermato che la domanda supera ancora ampiamente l'offerta nel mercato del lavoro. Di conseguenza, "anche la crescita dei salari mostra solo timidi segnali di ritorno all'equilibrio. Alcune misure della crescita salariale sono scese di recente".
In definitiva, i mercati finanziari hanno tratto conforto dal suggerimento di Powell, secondo cui il ciclo di inasprimento della Fed si sta orientando verso un aumento dei tassi più moderato. Tuttavia, Powell ha concluso che: "È probabile che per ripristinare la stabilità dei prezzi sarà necessario mantenere la politica a un livello restrittivo per qualche tempo. La storia ci sconsiglia di allentare prematuramente la politica. Manterremo la rotta finché il lavoro non sarà terminato".