Chiamata urgente per il wealth manager (parte 3)

 
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Il vostro wealth manager, il vostro personal banker, oppure private banker, il vostro family banker, il vostro promotore finanziario, delle cose che trovate scritte in questo Post sa poco o nulla.

Nella maggior parte dei casi, lui, il wealth manager, è davvero convinto che la sua professione consista nello spiegarvi dove sta la differenza tra il Fondo Comune di Franklin Templeton, il Fondo Comune di JP Morgan, il Fondo Comune di Schroeders ed il Fondo Comune di BNP Paribas.

Anni, anni, ed ancora anni di dati statistici ci dimostrano che non esiste alcuna differenza. In questo Post, noi da anni, ed anni, ed anni ve lo abbiamo documentato attraverso i dati.

I dati sono il solo ancoraggio alla realtà per l’investitore che non vuole impiegare il proprio risparmio … lanciando i dati e sperando nella fortuna.

I dati ci guidano: e (come abbiamo scritto in un altri Post di oggi) l’attualità ci offre un esempio concreto e tangibile.

Come abbiamo scritto in un altro Post di oggi, il dato pubblicato venerdì 7 maggio 2021 negli Stati Uniti mette in dubbio l’intera “narrativa” che ha dominato sui quotidiani, al TG Economia, nel materia pubblicitario inviato ai Clienti da Mediolanum, da FINECO, da Azimut, da Fideuram, da Allianz, da Banca Generali, e da tutti i robot-advisor.

Sorpresa! Non era vero niente.

Ovviamente, un solo dato non racconta tutta la storia: nel senso che dopo questo dato poi arriveranno dati migliori delle attese, altri dati peggiori delle attese, e così via.

Resta però un fatto: dopo 7-9 mila miliardi di aiuti pubblici (e non parliamo della liquidità creata dalla Federal Reserve) negli Stati Uniti non esiste un boom economico. Semplicemente, non c’è e non c’è mai stato.

E’ necessario riscrivere la storia da vendere, è necessario trovare subito un nuovo tema di vendita. E l’operazione è già partita, subito, in mezza giornata.

Ma prima, vediamo insieme quale è stata la reazione dei mercati, nell’immediato.

Sotto vedete quello che (almeno da questo punto di vista, e sicuramente in questo periodo) è il mercato più importante di tutti. Il solo mercato che conta ed il solo mercato che voi lettori dovete seguire se volete capire che fine faranno i vostri soldi e che performances (positive o negative) ricaverete dal vostro portafoglio in titoli nel 2021..

Come avete visto sopra, il mercato non ha fatto una piega. Ma la storia non era che “i rendimenti delle obbligazioni salgono per la ragione giusta, che è il BOOM dell’economia”? Non era questo, che tutti leggevamo nei tweet, sui siti, sul PLUS del Sole 24 Ore? Perché adesso non scendono? Nei dati (oltre alla disoccupazione, aggiungete i due indici ISM, gli ordinativi all’industria, i sussidi di disoccupazione: e stiamo parlando solo degli ultimi 15 giorni), non c’è, il BOOM dell’economia USA. In Cina, non se ne parla proprio. In Europa? Via, non facciamo ridere. Allora perché i tassi non scendono?

Ora occupiamoci della reazione immediata della Borsa di New York: qui sotto vedete tutta la scorsa settimana. Tutti i primi quattro giorni con l’indice fermissimo, a 4200 punti, poi la chiusura, in rialzo, a 4225 punti..

E qui, torniamo a ciò che scrivevamo più sopra: è necessario girare subito la giacca, è necessaria cambiare subito casacca, fare un voltafaccia immediato.

E quindi la storia cambia: adesso non è più vero, che c’è già il BOOM economico. Ci sarà, ma molto più in là. Per fortuna però, “le cose vanno bene lo stesso perché anche se non c’è il BOOM economico adesso la Federal Reserve cambierà atteggiamento e diventerà subito … più accomodante”.

Come il signore comanda, la Federal Reserve risponde.

E subito, nel pomeriggio stesso del venerdì 7 maggio 2021, dai più zelanti (zerbini) della Federal Reserve è partito il messaggio, come era richiesto da JP Morgan, da Goldman Sachs, da Morgan Stanley: “dite subito che grazie a questo dato voi butterete ancora di più liquidità sui mercati”.

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C’è poi ovviamente anche la politica. Qui il tentativo, almeno fino ad ora, è risultato più goffo, più incerto, anche un po’ ridicolo.

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Per ridicola ed incredibile che possa risultare, da domattina tutte le Reti, da Mediolanum a Fideuram a FINECO, si butteranno a raccontare tutte questa medesima storia.

Funzionerà? Può essere.

Ma può essere che ci siano delle complicazioni: ad esempio, i prossimi dati che verranno pubblicati, ed in particolare quello attesissimo delle vendite al dettaglio negli Stati Uniti, che vedete anticipato dalle previsioni nella tabella qui sotto (e notate bene: fino a questo punto, neppure abbiamo accennato al tema dell’INFLAZIONE, tema del quale peraltro il Blog di Recce’d ha scritto in passato e scriverà ancora in futuro).

I media cosa faranno? I media, nell’immediato, si presenteranno allineati dietro a JP Morgan e Morgan Stanley ed UBS e Credit Suisse, tutti a raccontare questa storia.

L’atteggiamento dei media, però, sarà meno compatto ed allineato, rispetto alle Reti dei promotori finanziari ed ai robot-advisor. Fin dalle prime ore dopo il dato, anche sulla stampa che è più “allineata” si è cominciato a vedere qualche crepa nella diga: si comincia a fare qualche passo indietro, a modificare la storia del “boom economico”, e per questa ragione si leggono titoli come quello qui sotto.

Il titolo dice: “L’economia americana ha fatto più in fretta ad andare in coma a causa della pandemia che a risvegliarsi dal coma”.

Non è una novità, questa, per i lettori che seguono il nostro Blog: noi già un anno e tre mesi fa, proprio qui nel Blog, abbiamo scritto che “i problemi dell’economia reale negli Stati Uniti e in tutti i Paesi industrializzati sono stati semplicemente messi in evidenza, e non creati, dall’epidemia”.

Se qualcuno allora non ci ha creduto, bene: adesso lo vede con i propri occhi.

Valter Buffo