Chiamata urgente per il wealth manager (parte 2)

 
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Il vostro wealth manager, il vostro personal banker, oppure private banker, il vostro family banker, il vostro promotore finanziario, delle cose che trovate scritte in questo Post sa poco o nulla.

Questo perché nella maggior parte dei casi, lui, il wealth manager, è davvero convinto che la sua professione consista nello spiegarvi dove sta la differenza tra il Fondo Comune di Franklin Templeton, il Fondo Comune di JP Morgan, il Fondo Comune di Schroeders ed il Fondo Comune di BNP Paribas.

Anni, anni, ed ancora anni di dati statistici ci dimostrano che non esiste alcuna differenza tra “prodotti finanziari” dei quali la sola cosa a cambiare è l’etichetta.. In questo nostro Blog, noi da anni, ed anni, ed anni ve lo abbiamo documentato attraverso i dati.

Ma voi, amici lettori, siete ancora lì: siete ancora lì a chiedervi se è meglio UBS o Credit Suisse, se ne sanno di più a Franklin Templeton oppure a Schroeder, in qualche altra Casa dal nome esotico. O magari, piuttosto, in Eurizon dove si parla in italiano? E se fosse invece magari un Robot?

Purtroppo per voi, la differenza che cercate di cogliere non esiste. Questi signori raccontano, in realtà, tutti la stessa storia. Per anni, ed anni, ed anni.

Dove sta il problema? Sta nel fatto che la storia che vi raccontano questi signori … è diversa dalla realtà. E’ una fantasia. E’ una balla.

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Documentiamo il tutto con un esempio concreto: come noi di Recce’d facciamo sempre.

Tutte le Case di Fondi Comuni leggono (e si affidano a) le medesime ricerche, quelle di Goldman Sachs, quelle di Morgan Stanley, quelle di Bank of America, quelle di UBS, quelle dei cosiddetti market maker, ovvero delle banche di investimento.

Da mesi e mesi e mesi, ogni santo giorno una di queste, o meglio ancora più di una di queste investment bank ci scrive e ci racconta che in America c’è il boom economico. Proprio così, “in America”: l’America dei sogni e delle canzoni, quella cantata anche da Gianna Nannini in Italia, L’America dove migravano i nostri nonni e bisnonni, con il piroscafo, per “fare fortuna”. In America si fa “fortuna”.

Oggi però non c’è più il piroscafo, oggi al posto del piroscafo c’è Internet. E noi italiani veniamo a sapere quello che succede in America in tempo reale.

E in America non c’è nessun boom economico. Non esiste proprio. In America, da anni ed anni ed anni, non si fa più “fortuna”.

Il tema è quello del boom economico. Per avere un vero boom economico, nella realtà delle economie reali, NON è sufficiente che Goldman Sachs scriva che “in America c’è il boom economico”.

Lo devono dire i fatti, che è arrivato il “boom economico”.

E allora, andiamo a vedere cosa dicono i fatti. Prima che venisse pubblicato il dato di venerdì 7 maggio 2021 per gli occupati USA, ben 33 delle 65 banche di investimento USA che producono previsioni macroeconomiche scrivevano che “il dato sarà superiore ad 1 milione”. Lo vedete sopra, nella prima immagine di questo Post.

Nella seconda immagine, sotto, vi documentiamo che la Banca USA con maggiore influenza sulla politica, che è JP Morgan, scriveva e pubblicava che “ sarebbe necessario un dato superiore a 2 miliioni di nuovi posti di lavoro, per giustificare un cambio di rotta da parte della Federal Reserve”. Quindi, secondo JP Morgan, la banca più grande di tutte, aveva senso fino a venerdì mattina 7 maggio parlare e scrivere di “un aumento di 2 milioni di posti di lavoro”.

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Anche Goldman Sachs, fino alla mattina del venerdì 7 maggio 2021, era del parere che il dato sarebbe stato “superiore ad 1 milione di nuovi posti di lavoro”. Lo documentiamo con la terza immagine, qui sotto.

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I media del Mondo intero hanno preso l’imboccata da questi qua. Il che spiega perché si leggevano titoli, fino a venerdì mattina, del tipo: “Il dato di oggi sarà sicuramente eccezionale: ma il rischio è che sia “troppo eccezionale” per i mercati”, come leggete sotto nella quarta immagine. Insomma: 1 milione di nuovi posti di lavoro era, in realtà, il minimo che si potesse immaginare.

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Quando il dato è stato pubblicato, è successo ciò che leggete qui sotto.

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Adesso, tutti quanto i “promotori finanziari dell’ottimismo”, quelli che vanno dietro a JP Morgan e Goldman Sachs, ed anche i cosiddetti “consulenti” come Zacks (nell’immagine che trovate alla chiusura di questo Post) hanno un grosso anzi grossissimo problema.

Il problema è quello che adesso è necessario cambiare la storia da raccontare ai Clienti. Quella di Zacks non funziona più. Bisogna inventarsi una storia del tutto nuova.

Ma voi, amici lettori, siete davvero convinti che, nel vostro migliore interesse, sia un bene continuare a fidarsi di gente come questa? A pagare commissioni a gente come questa?

Gente che non solo non ha competenza specifica, ma pure non ha un mestiere. Il “consulente”, che poi si faccia chiamare da voi private banker, wealth manager, o con altri nomi inventati sul momento (incluso robot-advisor) ha l’obbligo professionale di sapervi dare, subito e forse anche prima, una risposta qualificata su argomenti come quello di questo Post.

Recce’d intende la propria professione in un modo radicalmente diverso, rispetto a come la intendono all’Albo dei promotori finanziari, oppure in FINECO, oppure in Banca Generali, oppure in Fideuram (e l’elenco comprende tutte le Reti di promotori Finanziari). Non non siamo costretti a vendere polizze, Unit Linked, oppure Certificati o Fondi Comuni dal nome assurdo.

Il nostro dovere professionale, vero il Cliente che affida il proprio patrimonio a Recce’d, è quello di

  1. generare una performance se possibile elevata in termini assoluti, senza diretta relazione con gli alti ed i bassi degli indici dei mercati

  2. in ogni caso, mantenere sempre sotto STRETTO controllo la volatilità, e proteggere così il patrimonio; anche, e soprattutto, nel marzo 2020, quando i nostri Clienti guadagnavano mentre quelli delle Reti erano alla disperazione

  3. rendere sempre il Cliente consapevole di ciò che viene fatto con i propri soldi; Recce’d ritiene un dovere professionale ANTICIPARE al proprio Cliente dati come quello di venerdì 7 maggio 2021.

Proprio con riferimento al terzo punto qui sopra, vi può essere utile rileggere ciò che c’era scritto nel nostro The Morning Brief di venerdì 7 maggio 2021, pubblicato e consegnato al Cliente alle ore 7, e quindi 8 ore prima che negli Stati Uniti venisse pubblicato il dato per i disoccupati.

Nel giorno in cui escono dati attesissimi per l’occupazione USA, il giorno nel quale si prevede che i nuovi posti di lavoro possano arrivare ad un milione, un giorno nel quale moltissimi parleranno e scriveranno di BOOOOM economico, Recce’d vi dirà perché, sec ondo noi di Recce’d, negli Stati Uniti non c’è nessuna ripresa. Con il termine “ripresa economica” si intende, nel mondo di oggi, una fase nella quale i tassi di crescita dell’economia, e del PIL in modo particolare, sono in aumento. Non sono in aumento, oggi, in Cina; in Europa, le variazioni del PIL nel primo trimestre 2021 sono risultate NEGATIVE. Fatto che ci lascia con i soli Stati Uniti. Ma in America, per ora almeno, non c’è nessuna ripresa: ed è una semplicissima aritmetica che lo conferma. Attraverso lo Stato, sono stati messi a disposizione dei cittadini USA tra i 6 e i 9 mila miliardi di dollari, tra l’aprile 2020 e l’aprile 2021. Il rimbalzo del PIL durante quel periodo va per intero attribuito a questa spesa pubblica in deficit. L’economia, di suo, non ha aggiunto nulla: al contrario, per una spesa pubblica di 6-9 miliardi abbiamo ottenuto, fino ad oggi, un aumento del PIL di 2-3 miliardi. Non tutti gli effetti positivi di quell’intervento dello Stato si sono già esplicitati, ed è vero: è altrettanto vero che NULLA di paragonabile sarà disponibili, nel prossimo anno, oppure nell’anno dopo, oppure nell’anno ancora successivo. Non c’è più spazio. Si potrà parlare di “ripresa dell’economia USA soltanto nel momento in cui noi investitori vedremo l’economia americana crescere SENZA il “Piano Biden”. Nulla ci garantisce, oggi, che vedremo quel risultato.

Quale è la (grandissima) utilità pratica che sta nell’anticipare al Cliente questo tipo di informazioni? Semplice: il portafoglio titoli va posizionato PRIMA che esca il dato.

Cominciare lunedì 10 maggio a chiedersi che “cosa fare adesso” è un modo per farsi del male da soli.

Per questa semplice ragione, il vostro “cosiddetto consulente” se è una persona seria, preparata e responsabile, non deve farvi perdere tempo che la scelta dei Fondi Comuni, una scelta che a conti fatti a voi costa solo dei soldi e non rende nulla. Il cosiddetto consulente/promotore/wealth manager/private banker deve, ha l’obbligo, di essere presente con voi su temi specifici. Come quello di questo Post.

E’ questa la sola ragione che esiste, per pagare commissioni ad un consulente per gli investimenti finanziari. Non ne esistono altre.

Quindi: chiamatelo subito, oggi stesso, domenica, e chiedete se è vero che negli Stati Uniti c’è il boom economico, oppure se si trattava soltanto di una fantasia, di una invenzione scritta e raccontata per costringere voi a comperare altre quote di Fondi Comuni azionari.

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