Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare
Oggi Recce’d pubblica quattro nuovi Post. Il lancio della nuova impostazione di questo Blog (a temi, e con un nuovo layout) è stato rinviato al secondo trimestre 2021 in ragione della rapidissima evoluzione della situazione dei mercati finanziari nel mese di gennaio. Per noi di Recce’d, sono sempre i mercati a dettare i tempi. In aggiunta, oggi le occasioni per gli investitori sono le più grandi di una generazione. e noi di certo non vogliamo perderle di vista. Stiamo preparando un nuovo Longform’d dedicato al tema dei tassi di interesse, dei rendimenti delle obbligazioni, e della Federal Reserve: verrà pubblicato … quando sarà stato completato. Non sentiamo l’urgenza di scriverne oggi (anche se si tratta del “tema del giorno”) per il fatto che ne scrivemmo già quattrodici giorni fa, e che ne abbiamo scritto anticipando i fatti di queste settimane fino dallo scorso mese di agosto 2020.. Per questo siamo tranquilli: i nostri lettori hanno già oggi le idee chiarissime su ciò che sta per accedere.
Il tempo è una risorsa preziosa: anzi, la più preziosa di tutte. Se il tempo non fosse una risorsa scarsa, tutti noi saremmo in grado di fare tutto, di raggiungere qualsiasi obbiettivo, e di occuparci di tutte le cose.
Purtroppo, però, il tempo è una risorsa scarsa: nel nostro destino di esseri viventi, c’è un tempo che è limitato.
In Recce’d ne siamo consapevoli, anche perché è la nostra stessa professione a ricordarci, ogni giorno, che il tempo, il timing, è un fattore cruciale di successo..
Per conseguenza, noi non amiamo perdere tempo. E non facciamo perdere tempo.
Non facciamo perdere tempo ai lettori del Blog. Noi non scriviamo, oggi, delle tensioni sui mercati delle obbligazioni, perché chi ci segue con attenzione ne ha già letto, in particolare dall’agosto 2020 ad oggi.
Ciò che poi vedete oggi è semplicemente una conseguenza, necessaria ed inevitabile.
Non faremo, quindi, perdere tempo ai lettori raccontando le ragioni di una tensione, di uno stress, che era ampiamente, facilmente, banalmente prevedibile.
Questo, oggi, non è il punto: le tensioni sui tassi di interesse non sono, oggi, il punto chiave, il pivot intorno al quale ruota la situazione dei mercati finanziari globali. E quindi, oggi non sono il fattore decisivo, per decidere delle proprie posizioni in portafoglio.
Le Reti, grandi e piccole, di venditori di Fondi Comuni, oppure di “robot”, ed di “algoritmi per la selezione dei Fondi e dei titoli”, oggi scrivono al proprio Cliente di “come si gestisce la correzione”. Sempre dopo. la correzione c’è già stata.
Ma siamo già oltre. Il fattore decisivo oggi è già un altro. Un investitore consapevole e competente oggi guarda già ad altro. Non gestisce “la correzione”, quella è già sul suo rendiconto. Gestisce ciò che viene dopo.
Ed è esattamente di questo che Recce’d parla con i propri Clienti, e soltanto con i propri Clienti.
Come detto già più in alto in questo Post, noi non facciamo perdere tempo soprattutto ai nostri Clienti: e qui la cosa assume risvolti pratici, concreti, e operativi.
Noi non facciamo perdere tempo ai nostri Clienti con operazioni del tutto inutili sui portafogli.
Noi non facciamo mettere nei portafogli dei Clienti posizioni a rischio che aumentano solo il rischio, e non il rendimento atteso.
Noi non facciamo intrattenimento: non dobbiamo tenere i Clienti “interessati” con argomenti di colore, con argomenti anche stupidi, solo per creare un diversivo e distrarre il Cliente dai temi fondamentali della gestione del portafoglio, intrattenendoli mentre giocano con il telefonino.
Noi invece con i Clienti parliamo sempre di quei temi che le Reti di private banking, le Reti di wealth managers, e le Reti di promotori finanziari evitano accuratamente: perché non sono in grado di affrontarli.
Fermatevi a riflettere: negli ultimi quattro mesi, quante volte avete ascoltato la parola “vaccino” pronunciata dal vostro private banker, dal vostro promotore, dal Corriere Economia, dal PLUS del Sole, in TV al TG economia?
Il vaccino come fattore chiave, per le decisioni sui vostri portafogli di Fondi Comuni.
E quante volte, avete ascoltato discorsoni pieni di enfasi, tutti pompati, sulla ripresa che arriverà “tra sei o dodici” mesi?
E quante volte vi hanno raccontato del “Piano di Biden”?
Quante ore avete speso, del vostro tempo, a leggere di queste cose? E a scriverne su Whatsapp e Telegram? Su Twitter e Fabeook? Al telefono con gli amici? Via e-mail?
Sicuri del fatto che “tra dodici mesi sarà tutto come prima”, e che quindi ci si poteva divertire con Tesla, con il Bitcoin, con Gamestop, con l’oro e con il petrolio?
Quante ore avete dedicato, della vostra vita, al NULLA?
Perché, cari amici lettori, a metà seduta di venerdì 6 marzo 2021 l’indice della Borsa più grande al Mondo valeva 3730 punti. Il giorno 9 novembre 2020, quattro mesi prima, valeva 3668 punti. Incredibile, ma vero.
Che cosa pensate, al proposito? Con un quotidiano bombardamento di nuovi vaccini, e un quotidiano bombardamento di notizie “favorevoli”, dal Piano di Biden da 1900 miliardi, alle rassicurazioni di BCE e Federal Reserve, l’indice è INVARIATO.
Che cosa pensate? Visto che voi, amici lettori, avete comperato, chi ha venduto? Sono davvero dei poveri cretini, quelli che hanno venduto negli ultimi sei mesi?
Noi, come detto, non amiamo perdere tempo, e sicuramente non ne facciamo perdere al lettore, ed ancora meno ne facciamo perdere al nostro Cliente.
A differenza di ciò che vi racconta, ogni giorno, il private banker, il wealth manager, il family banker, il promotore finanziario travestito da consulente, non è vero che “è meglio essere sempre investiti al 100%”: se un indice di Borsa resta fermo per quattro mesi, ha vinto soltanto chi è rimasto fuori, a guardare, tenendo all’asciutto le proprie munizioni.
Ha vinto chi capisce la differenza: ci sono periodi nei quali giocano i bambini, ed altre fasi, nelle quali il gioco si fa più duro, più difficile. fasi nelle quali muovere il portafoglio non è un’attività di intrattenimento.
E’ una attività di investimento.