Disneyland New York
Oggi Recce’d pubblica sette nuovi Post. Il lancio della nuova impostazione di questo Blog (a temi, e con un nuovo layout) è stato rinviato al secondo trimestre 2021 in ragione della rapidissima evoluzione della situazione dei mercati finanziari nel mese di gennaio. Per noi di Recce’d, sono sempre i mercati a dettare i tempi. In aggiunta, oggi le occasioni per gli investitori sono le più grandi di una generazione. e noi di certo non vogliamo perderle di vista.
Come tutti, anche noi abbiamo visto e rivisto e poi ancora rivisto con i figli (prima in cassetta, poi con il DVD, infine con Disney Channel) i cartoni animati da Walt Disney.
Paperino, Pippo, Pluto, Qui Quo e Qua, e tutta la divertente famiglia di pupazzi.
Potrebbe forse risultare offensivo, a giudizio dei nostri lettori, l’accostamento tra una cosa seria come i cartoni animati ed il mercato di Borsa di New York, che oggi è effettivamente fatto di “cartoni”, ma a differenza di Walt Disney non è una cosa seria.
Il castello di Disneyland, che vedete nell’immagine sopra è una cosa bella, divertente e seria: le cose che invece tutti vediamo ogni giorno alla Borsa di New York non sono divertenti, sono soltanto ridicole, patetiche e penose.
Per fortuna, fasi come queste, inevitabilmente, finiscono. E finiscono all’improvviso.
Dalla fine di queste fasi di idiozia collettiva, in passato molti investitori hanno guadagnato molto. Oggi, un certo numero di investitori è posizionato in modo tale, da poterci guadagnare molto di più di quello che si fece nel passato.
Lo spunto della Disney ci è utile però per riportare all’attenzione dei nostri lettori un tema importante, che i nostri lettori già conoscono.
Dice l’immagine sopra: la stagione delle trimestrali del quarto trimestre 2020, nelle ultime settimane, ha fatto registrare risultati superiori alle attese. Una sorpresa positiva.
Il titolo qui sotto dice: dopo i risultati (superiori alle attese anche loro) il titolo Disney scende perché gli investitori si domandano quante volte un investitore può sperare di guadagnare sempre dalla medesima sorpresa.
La domanda vale per il mercato azionario nel suo insieme.
Amici lettori, quante volte siete disposti a pagare sempre per la medesima notizia? Quante volte le varie Goldman Sachs, Morgan Stanley e dintorni riusciranno a convincervi di potere guadagnare ancora, ma sempre per la medesima sorpresa?
Quando investite in Borsa, attraverso i Fondi Comuni oppure direttamente, avete una (almeno vaga) idea di che cosa state acquistando? Di quali utili state pagando?
Almeno il 10% di voi lettori è consapevole, che gli utili aziendali negli Stati Uniti risultano invariati (ovvero: sempre al medesimo livello) da almeno sei anni?
Noi sappiamo la risposta. la rispsta è: no.
E qui, l’investitore medio si colloca tra Paperino e Pippo. Forse Pluto.
Non Topolino, di sicuro. Niente Rockerduck. meno che mai Paperon de’ Paperoni.