Chi ha detto ENRON?

 

Una delle armi più potenti, per chi opera sui mercati, il primo supporto, l'elemento indispensabile nella gestione di portafoglio, si chiama memoria.

In particolare, sia nelle fasi di euforia di mercato, sia nelle fasi di caos, è decisivo affidarsi al fattore “memoria”. Grazie al fattore “memoria”, potete rendervi conto della più ovvia delle verità.

Ovvero: che non c’è nulla di nuovo.

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Il titolo a cui si riferisce qui sopra il grafico si chiama Tiscali, e per molti italiani è un nome familiare. In particolare, voi lettori del Blog, che siete tutti esperti in Finanza, ricorderete sicuramente di quando il titolo Tiscali valeva 900 euro.

Per i pochissimi che (forse in ragione dell’età (se ad esempio hanno l’età di chi utilizza la piattaforma Robinhood) sono “troppo giovani per ricordare”, noi gratuitamente offriamo una sintetica ricapitolazione.

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No, amici lettori: non si sta parlando di Tesla (e smettetela un po’, con Tesla …).

Era Tiscali: Tiscali nel 2000 capitalizzava più di FIAT. E FIAT stessa, nel 2000, capitalizzava molto, molto più di oggi.

Cosa state pensando? Che è “proprio come Tesla”?. Ma basta! Liberatevi da questa ossessione … concentratevi su Tiscali, per il momento.

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Restiamo su Tiscali: una vicenda molto fortunata, per tutti quelli che NON ci hanno investito: ma soprattutto per il fondatore, Giuseppe Soru, che poi ha pensato bene di “diversificare” ed è diventato Governatore della Sardegna.

Ma quella, è un’altra storia. Ciò che a Recce’d interessa ricordare (ai lettori giovani in età da Robinhood) è altro.

Se Tiscali è passata da 900 euro a 2 centesimi di euro, è anche in ragione del fatto che tra il 2000 ed il 2020 il mercato ha cambiato, radicalmente, la propria “narrativa”.

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Vent’anni fa, dominava la “New Economy” (che i Robinhooders non possono ricordare) mentre oggi domina il “Work-at-Home”.

La “narrativa” è cambiata per il semplice fatto che è necessario “piazzare la merce”: l’industria del risparmio, che oggi è fatta da un lato dalle piattaforme per il trading (da Robinhood a E-Toro fino a FINECO) e dall’altro lato dalle vecchie strutture di piazzamento dei Fondi Comuni (i promotori finanziari ribattezzati “consulenti” oppure private bankers), per sopravvivere deve “piazzare la merce che si vende”.

Oggi “quello che tira” sono i cosiddetti “unicorni”, i nuovi collocamenti altrimenti detti IPO, e persino le Società sull’orlo del fallimento come Gamestop.

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Sdraiati sul divano, con il tablet oppure lo smartphone in mano, e mantenuti dalla spesa pubblica in deficit dei Governi, i cittadini del Pianeta soprattutto si annoiano: ed è per questo che adesso cercano guadagno immediato ed emozioni forti, ognuno convinto di disporre del “colpo del genio” oppure del “tocco di classe”.

E l’industria ha (giustamente) fatto ogni sforzo per soddisfare questo tipo di domanda: con nuove piattaforme, nuovi servizi (in particolare, finanziamenti per acquistare azioni a leva) e nuovi strumenti (mettendo a disposizione dei piccoli investitori al dettaglio strumenti come le opzioni).

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Ma non basta: una volta che l’industria ha capito che seguendo questa strada “si possono fare i soldi”, ci ha dato dentro con l’enfasi: ed è per questa ragione che nell’ultima settimana si è registrato un nuovo record, dopo tanti, tantissimi “nuovi record della Borsa di New York”.

Abbiamo toccato, in assoluto, il nuovo record dell’idiozia.

Chi sono gli idioti? Gli idioti sono quelli che credono che le piattaforme come Reddit e Robinhood, ed in generale chi supporta le operazioni dei piccoli investitori sia “dalla parte del popolo”, e stia “garantendo l’accesso alla Borsa ai piccoli investitori”.

Nella loro forma attuale, queste piattaforme che offrono ai piccoli investitori servizi di trading sono in tutto e per tutto emanazioni di grandissimi Fondi Hedge, a quali (ormai tutti lo sanno) vendono i dati dei loro Clienti. Questo è il loro reddito, questo è il loro profitto. Tutta la loro storia, ed il loro successo presso il pubblico, sono unicamente dovuti a questo. Robinhood esiste soltanto grazie a Citadel (come ormai molti sanno, dopo i fatti dell’ultima settimana).

Fa tristezza, il solo pensiero che ci sia chi crede a falsità come quelle dell’immagine che segue. Crea preoccupazione il fatto stesso che se ne occupi il Presidente degli Stati Uniti. Impressiona il fatto stesso che si utilizzino immagini come “rivolta popolare”

E’ la follia collettiva.

Le ragioni di questo stato di cose noi le illustrammo già anni fa, ed anche nei mesi più recenti abbiamo con chiarezza scritto ai lettori del Blog di Recce’d chi è responsabile di questo stato di isteria collettiva.

Chiaro che, nei momento nei quali il caos si diffonde, al punto da richiedere un intervento diretto del Presidente degli Stati Uniti, allora tutti riscoprono “i fondamentali”, le regole basiche dell’investimento: proprio quei “fondamentali” che solo due settimana fa “non importavano più” secondo la TV, la stampa quotidiana … e il vostro promotore finanziario.

Va ogni volta così: sempre allo stesso modo.

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Recce’d non ha cambiato strategia di investimento: Recce’d non cede alla pressione della frenesia collettiva, ed ha ben chiaro il fatto che i fondamentali sono il solo possibile fondamento per una strategia di investimento vincente.

Al tempo stesso, Recce’d ha ben chiaro che i mercati vanno seguiti, in modo professionale ed analitico, giorno dopo giorno dopo giorno. Non ci si può porre il problema di Gamestop dopo che la bolla Gamestop è arrivata alla Presidenza degli USA.

Un buon gestore si occupava di Gamestop nove mesi fa, ed oggi si occupa di quello che viene dopo.

Ed è proprio per questo, che è necessario stare sui mercati ogni ora, ogni giorno, ogni settimana, e cogliere le novità ed i cambiamenti di umore, se si vuole gestire il portafoglio di investimenti in modo consapevole, attivo, e profittevole per l’investitore.

A proposito di consapevolezza: il lettore del Blog di Recce’d è sicuramente più consapevole della media degli investitori, grazie al nostro lavoro (che fa la differenza, come vi abbiamo appena dimostrato): ed allora, ritornando a Testa, un investitore che sia consapevole dei propri atti e delle proprie decisioni deve sapere che Tesla ha poco a che vedere con Tiscali. Tiscali, alla fine, qualche cosa vale.

Il parallelo deve essere fatto, per ragioni di bilancio e di specificità del business, tra Tesla ed ENRON.

Agli amici in età di Robinhood, suggeriamo di spendere le prossime ore della domenica per fare una ricerca su Google.

Mercati oggiValter Buffo