Sarà vero, che non è mai troppo tardi?
Rileggendo i livelli di chiusura di fine gennaio, c’è una domanda che si presenta immediatamente, una domanda urgente.
Una volta capito che non stava succedendo niente, ma proprio nulla di nulla, la grande macchina del marketing ha messo in piedi, tra novembre e gennaio, uno sforzo epocale: cambiando tutte le carte in tavola, l’industria delle banche di investimento, per semplificare la vita delle reti di promotori finanziari e private bankers, ha capovolto il proprio giudizio su Biden (ed ha nello spazio di ore giurato del tutto le spalle al beniamino del giorno prima, Donald J. Trump) ed è corsa dai Clienti a raccontare che Biden era OTTIMO per i mercati finanziari.
Lo sforzo è proseguito pochi giorni dopo, sfruttando la “notizia” de “il vaccino” arrivata il 9 novembre, e poi anche il 16 novembre, e poi ogni altro lunedì.
I Clienti delle Reti dovevano, a tutti i costi, essere persuasi del fatto che si trattava di “un momento storico” e che “tempo sei mesi, massimo dodici, e tutto torna come prima”.
Persino il 4 gennaio, quando è arrivata con le Elezioni in Georgia, la famosa “Onda Blu” dei Democratici, le banche di investimento e le Reti dei promotori private bankers hanno istantaneamente rivoltato la giacchetta: adesso, l’Onda Democratica andava benissimo, anzi era la salvezza per i mercati finanziari.
Chi è andato dietro a questi segnali del marketing, chi è cascato (ancora una volta) nella trappola dei private bankers, chi si è fatto convincere (ancora una volta) che Goldman Sachs non sbaglia mai, e la Federal Reserve non sbaglia mai, e Biden non sbaglia mai, oggi che cosa starà pensando?
Si fida ancora? Oppure si sente tradito?
E domani, che cosa farà?
Sul piano dell’operatività dei portafogli, per il breve termine oggi è questa la domanda alla quale rispondere, per fare le proprie mosse della prossima settimana (sempre che ci siano mosse da fare, la settimana prossima …).