La differenza fondamentale (e il caos che ne seguirà)
I cittadini degli Stati Uniti, a differenza di noi che viviamo in Europa, e di molti dei cittadini delle Nazioni asiatiche, non hanno mai assistito al crollo di un sistema. E non stiamo riferendoci solo ai cittadini oggi in vita: il crollo del sistema, nella loro storia me nella loro cultura, non esiste, o meglio, esiste soltanto nei libri.
Per questa ragione, e comprensibilmente, si comportano come se il loro sistema fosse indistruttibile e fosse in grado di proteggerli da ogni difficoltà.
E proprio per questa ragione, il risveglio sarà, purtroppo per loro, tragico.
Ovviamente, i cittadini degli Stati Uniti sono molto affezionati a questo sogno: perché li culla, li tranquillizza, li distende.
Anche per questo, eleggono alla Presidenza uomini politici il cui unico tema è: prolungare nel tempo la potenza del sistema americano. Che (secondo questi personaggi) non è migliorabile, non è perfettibile, e deve soltanto essere perpetuato. Per sempre. E, naturalmente, inclusi anche gli aspetti più negativi e deleteri.
Quel sistema, oggi, è tenuto in vita da un respiratore artificiale: senza le macchine, sarebbe già crollato. Le macchine sono quelle che stampano moneta alla Federal Reserve. Anche se la storia non si ripete mai, spesso fa rima: lo scrisse Mark Twain, ed oggi lo stiamo tutti vedendo, con la democrazia negli Stati Uniti che sembra per molti aspetti la democrazia tedesca negli Anni Venti.
Perché un qualunque gestore di portafoglio, come è Recce’d, si addentra in temi scivolosi, e complessi, come i temi della Grande Storia e della Grande Politica? Perché nessuno lo fa, nessuno affronta questo argomento, in particolare nel mondo degli investimenti e del risparmio.
Ed un investitore che non comprende la tragica grandezza di questa stagione della politica è del tutto fregato.
Chi, tra voi lettori, si perde dietro a questioni del tutto marginali, come il Recovery Fund, gli accordi commerciali tra USA e Cina, Brexit, o peggio il dibattito tra PD, 5 Stelle e Lega, cade nella trappola di una politica (non soltanto italiana) che punta soltanto a distrarre l’attenzione del pubblico dalle gravissime questioni che pesano su un sistema in disfacimento.
Torniamo perciò al respiratore che in questo momento costringe il sistema economico dei Paesi Sviluppati ad una vita artificiale i cui danni saranno pagati dai nostri e dai vostri figli e nipoti.
Tra i protagonisti di questa stagione disgraziata c’è senza alcun dubbio Mario Draghi.
Per quale ragione Mario Draghi si senta in potere di fare un’affermazione come quella che leggete qui sopra, noi non lo capiamo. Per quale ragione Mario Draghi si sia sentito autorizzato a caricare sulle future generazioni un debito di dimensioni mai viste nella Storia dell’umanità, non è dato sapere. Perché i giovani dovranno pagare questo debito? E perché lui ha deciso così?
Che cosa faccia pensare, a Draghi e a tutti quelli che gli fanno da coro (inclusa per intero tutta la stampa italiana) che questa sia una oculata, e produttiva, gestione della politica economica, è impossibile capirlo. Perché per definire una politica come questa, c’è una sola espressione che risulta azzeccata, centrata, ed efficace: si tratta del commento del ragionier Fantozzi, salito sul palco dopo una ennesima proiezione della Corazzata Potiomkin.
In un contesto come questo, c’è un elemento che favorisce noi europei rispetto agli Stati Uniti: e lo abbiamo citato all’apertura di questo Post. Si tratta dell’esperienza e della memoria storica.
A differenza degli americani, gli Europei sanno perfettamente che cosa significa la caduta di un regime: fino a sei mesi prima, il regime sembra essere indistruttibile, e destinato a durare per un tempo infinito. Poi, ed in brevissimo tempo, il sistema semplicemente scompare, portando con sé vittime e (inevitabilmente) un disastro economico.
E’ stato così sia per l’Impero di Napoleone, sia per l’Impero asburgico, sia per i regimi nazi-fasciti, sia per il socialismo reale.
Gli Stati Uniti non hanno esperienza, non hanno memoria storia, della caduta di un sistema, e sono innamorati del loro sistema: non possono pensare di perderlo, proprio come in certe canzoni pop nelle quali cuore fa sempre rima con amore, che dicono “non posso vivere senza di te”.
Ed è questa, la sola spiegazione possibile sia per scelte di politica economica del tutto incontrollate, del tutto azzardate, mai sperimentate. In una parola: disperate.
Ed è questa la sola spiegazione per atteggiamenti e comportamenti da disperati, come quelli a cui avete assistito anche nel mese di agosto 2020, per ciò che riguarda la Borsa in generale, ed in particolare per titoli azionari come Apple, Tesla, ma pure Hertz e Kodak.
Nei momenti della disperazione, sull’orlo del baratro, in passato si ricorreva alla guerra: anche a costo di mandare i bambini al fronte, con la divisa, l’elmetto ed il fucile.
Una barbarie che resta indelebile nella storia dell’umanità.
Oggi, nel 2020, si mandano allo stesso modo i bambini avanti, ma non al fronte: li si manda al disastro spingendoli ad investire in Borsa, attraverso operatori come Robinhood, pur di vincere le prossime Elezioni.
Cavalcare il caos che ne seguirà è possibile, e il guadagno potenziale è enorme per chi saprà investire seguendo schemi nuovi e non vecchi arnesi del marketing (tipo la asset allocation, i ribilanciamenti periodici, il benchmark e così via).
Perché sulle rovine del caos nascerà un sistema (finalmente!) rinnovato, più efficiente, meno costoso, e capace di produrre migliori risultati. In politica, in economia, e anche (finalmente!) nel settore del risparmio, della consulenza agli investimenti, della negoziazione in titoli.
Spazzando via quei vecchi catorci improduttivi che per decenni hanno scannato gli investitori finali, in Italia e nel Mondo, prendendo i soldi dalle loro tasche.