Hazmat: deviazione standard, rotazione ed eventi estremi
In più occasioni, abbiamo utilizzato lo spazio del nostro Blog per evidenziare ai nostri lettori che il mercato degli asset finanziari è cambiato in modo profondo, negli Anni Duemila, così profondo che tentare di applicare a quel mercato gli schemi di analisi ed interpretazione che furono sviluppati nel Millennio precedente può risultare non solo inutile ma pure dannoso. Ovvero: farvi perdere molti soldi.
Un (ennesimo) esempio ce lo ha fornito il mercato delle ultime due settimane. Quale è la più utile osservazione che si può fare, a proposito di ciò che è successo in coincidenza con le Elezioni Presidenziali USA ed il “vaccino”?
Che ciò che “non può succedere” invece succede.
Vediamo insieme.
La stampa generalista e anche quella specializzata ha messo l’accento sui rialzi di prezzo in Borsa, distraendo l’attenzione dei lettori dai fatti davvero importanti, almeno dal punto di vista di chi investe e intende fare scelte di investimento
Abbiamo scelto l’immagine che segue perché vi dice tre cose utili: leggiamo dall’immagine
nessuno sa che cosa potrà succedere dopo
la pazienza è solitamente un’opzione valida
questi mini-terremoti sono sempre più frequenti
Di che cosa si scrive qui sopra? Si parla di quella che è stata definita “rotazione”: ed è il violento rialzo dei titoli “non Tech” nei gionri successivi all’annuncio del “vaccino”, giorni nei quali al contrario i titoli azionari del settore Tecnologia sono scesi.
Il punto delle osservazioni del grafico sopra, e dei grafici che seguono, è l’ampiezza di questo movimento.
Ve lo spiega in modo chiaro ma complicato il grafico che segue, grafico che ora noi commentiamo. Nel grafico, si rappresenta la distribuzione di probabilità (basata sulla storia di questo evento) di una divergenza tra titoli “non Tech” e titoli della tecnologia. Come in ogni distribuzione statistica, anche in questa distribuzione viene definita la “deviazione standard”, ovvero l’intervallo all’interno del quale cade il 66% di tutte le osservazioni. Concetto per la verità molto semplice: in due casi su tre, l’oscillazione avrà un’ampiezza che cade dentro questo intervallo, ovvero “non sarà più ampia di ..” una deviazione standard, appunto.
Se prendete in esame TRE deviazioni standard, ovvero il triplo di quell’intervallo che abbiamo appena detto, allora noterete che il 98% delle oscillazioni cade lì dentro. In pratica quasi tutti i movimenti di questa variabile avranno un’ampiezza “non superiore a …” tre deviazioni standard.
Se ci avete seguiti fino a qui, ora arriva il bello: in coincidenza con l’annuncio del vaccino, l’ampiezza della divergenza tra azioni “non Tech” ed azioni Tech è stata di ben sei deviazioni standard. In pratica: è successo qualche cosa che “non doveva succedere”, come leggete sotto nel titolo di Bloomberg.
Questa è la lezione più significativa, che voi lettori potete ricavare dai fatti delle ultime due settimane: lasciate perdere se le Borse sono salite oppure scese, tra un mese neppure si ricorderà questo rialzo, che ha significato pari a zero per la direzione dei mercati.
Ma tenete bene a mente il fatto che “questi mini-terremoti accadono sempre più di frequente” e che quello che “non può succedere" invece può succedere, in questo mercato finanziario gonfiato e dopato e esaltato ed esasperato.
Ricordate sempre che ciò che voi, in questo momento, pensate che non possa succedere probabilmente al contrario succederà, nei prossimi mesi.
Just a day after the Great Lakes Advisors manager watched CBS’s “60 Minutes” about America’s unprecedented efforts to deploy a vaccine when it comes, Pfizer Inc. revealed significant progress on its pandemic cure.
That revelation spurred the biggest moves ever in Quigley’s $3.9 billion portfolio. While stock benchmarks cheered the news, Wall Street’s most popular styles of quant trading got hit by a historic storm.
“Events happened that statistically never could happen,” said the chief investment officer of disciplined equities in a telephone interview from St. Petersburg, Florida.
Quigley spelled out the odds to clients in a note. As he computed it, the crash in the momentum factor was so rare that writing out the chances of occurrence on any given day required a 16-digit number -- followed by 63 zeroes.
Quigley’s estimate for the odds of this week’s shock is in part tongue-in-cheek, based on a rule of thumb for a normal distribution of statistical data. Asset moves are not known to reliably obey this convention that says 98% of all data points occur within three standard deviations of the mean.
But even with the knowledge that market prices are more prone to outlier moves, a rotation of the magnitude seen this week was still a shock to risk models.
Quigley’s small- and mid-cap strategy posted an eight-standard deviation drawdown compared with its forecast tracking error, he wrote in a letter to clients. Its large-cap portfolio, a three-standard deviation one.
This is a problem because quants decide how much market exposure to take by using historic data to calculate the odds of a fund’s positions imploding. If the distribution of price moves has changed from the past, history may no longer be a reliable guide to the present.