Basta un attimo. Facile (punto it)

 

Come dice uno spot che viene passato con insistenza sia alla radio sia alla TV, “basta un attimo, per investire”. Si tratta dello spot di Money Farm, Società del settore che anni fa si era presentata sul mercato come sofisticato robo-advisor del comparto Fintech, e dopo pochi anni ha abbandonato quel modello di business ed ha adottato soluzioni che loro definiscono “ibride”. Oggi, i prodotti Money Farm sono distribuiti allo sportello di Poste Italiane e dagli Agenti di Allianz Assicurazioni, ma lo spot li definisce a tutto oggi “consulenti”. CONSOB e Banca d’Italia come sempre non vedono..

Ma torniamo a quel “basta un attimo”: lo spot TV ci mostra uno smartphone, e sottintende che basta fare un solo “tap” sullo schermo, e tutto si risolve.

Un po’ come Facile.it e Prima Assicurazioni, altre due realtà ex-Fintech che oggi sono sulle prime pagine di tutti i quotidiani, (in questo caso, però, per le ragioni più sbagliate possibile, che nulla hanno a che vedere con il business in questione).

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Quando noi scegliemmo, nel decennio scorso, di posizionare Recce’d fuori dal grande flusso del Fintech, fu una scelta costosa: si rinunciava, con quella scelta, ad essere invitati a Convegni e trasmissioni TV di CNBC/Class, e si rinunciava a quegli articoli di giornale “interessati” (interessati qui significa: interessati alla notizia “Fintech” ma pure interessati nel senso di articoli in conflitto di interesse).

Dopo le vicende di Wirecard e di We Work, il termine Fintech ha perso gran parte della sua lucentezza. Ed è anche per questo, e non soltanto per il COVID-19, che non si tengono più così tanti convegni sul Fintech.

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Noi oggi non abbiamo rimorsi, e riteniamo di avere fatto la scelta giusta, appunto quella di tenersi fuori dalla moda del Fintech. Ma potrebbe essere utile, per voi lettori del Blog di Recce’d, ricevere una spiegazione un po’ più ampia, delle ragioni di quella nostrea scelta. L’attività che Recce’d svolge ogni giorno in realtà è sia Fintech sia Quant, ma non nel senso che si intendeva anni fa in quei convegni, e non nel senso di Money Farm e Facile.it.

Il punto centrale della questione è il seguente: questo non è un supermercato. Operare a favore del risparmiatore nel settore dei servizi al risparmio ha nulla di nulla a che vedere con lo scegliere su uno scaffale le merci con il marchio giusto. Non si tratta di scegliere tra merci tra loro molto simili, o persino indistinte, come i biscotti, i detersivi, sale e zucchero, sulla base del costo. Non si potrebbe fare, nel nostro ambito, una analisi dei prodotti come quelle di Altroconsumo tra i detersivi oppure tra i pomodori in scatola.

A voi, lettori di Recce’d, come ad ogni altro investitore, del cosiddetto “prodotto” così come è oggi, e tanto meno del marchio, importa nulla. A tutti voi, interessa unicamente ciò che quel cosiddetto “prodotto” sarà tra sei mesi, un anno, due anni. Estremizzando, se anche oggi si trattasse di “sangue del demonio”, ciò che per voi conta è che tra 12 oppure 24 mesi sia “acqua benedetta”.

Queste immagini le utilizziamo per farvi vedere una fondamentale differenza: voi, con noi, state ragionando di investimenti, e non di “comperare delle merci”.

Per questo motivo, supporti via web del tipo Facile.it (che nel caso della finanza diventano algoritmi che in modo automatico selezionano i titoli azionari, oppure peggio ancora i Fondi di investimento) a voi servono a nulla. Ed anche per questo motivo, ciò che dice la pubblicità di Money Farm non è vero: non è vero che “basta un attimo”.

Investire è una attività complessa, richiede ampie conoscenze, lavoro accurato, e tempo per lavorarci. Chi vi racconta che è investire molto semplice, che è sufficiente avere buone intuizioni, o peggio ancora avere esperienza, e chi vi dice che “si vedeva benissimo che quello saliva” solo dopo a cose fatte, vi sta ingannando.

Non basta “un attimo” e non è sufficiente una intuizione (tutti ne abbiamo a decine ogni giorno, vero?): servono competenza, metodo, applicazione, lavoro. Le intuizioni vanno messe alla prova e verificate (sono quasi sempre sbagliate), i dati vanno raccolti, filtrati, ripuliti ed analizzati, ogni scelta deve essere prima messa alla prova di test che ne misurino il potenziale contributo al rendimento e (sempre) anche il potenziale danno al portafoglio. Non basta “un attimo”.

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Come già detto più sopra, anche noi di Recce’d siamo (davvero) Quant e siamo (davvero) Fintech: ma non allo scopo di ricevere attenzione dai media e partecipare ai Convegni. Noi di Recce’d utilizziamo il Web per portare al Cliente, nel modo più immediato e tempestivo, tutte le informazioni necessarie per capire, per comprendere, per essere consapevole. Di ciò che il suo portafoglio fa oggi e farà in futuro, e di quali sono le opportunità (in termini di rendimento ma pure di rischio) che oggi esistono sui mercati finanziari.

Come abbiamo scritto in una nostra recente Lettera al Cliente:

Noi di Recce’d per questa ragione utilizziamo anche il Quant, ovvero la matematica, la statistica e gli strumenti di calcolo probabilistico (stocastica): ma non per liberarci del “fardello” di dovere fare delle scelte, e risponderne, affidando le scelte a una macchinetta, a un modellino, ad un algoritmo.

Affidarsi in questi termini alle macchine è non solo sbagliato ma pure dannoso: tanto quanto affidare ad una macchina la scelta finale sul farmaco da somministrare ad un individuo che presenta una serie di patologia (cosa che, infatti, non vedrete mai). Non solo è troppo ampio lo spettro delle eventualità: è anche da tenere sempre presente la continua evoluzione, sia dei virus e delle malattile, sia dei soggetti che le trasportano o che ne sono infetti.

Per questa ragioni, le scelte di investimento oppure disinvestimento, alla fine, le facciamo sempre noi, e mai il modellino oppure la macchina.

[Sul tema del Quant in finanza, degli algoritmni e dei modellini scriviamo dallo scorso mese di febbraio una serie di articoli sul sito Soldionline.it, che a nostro giudizio è preziosissima anche per quegli investitori che oggi non si affidano ai robot oppure agli algoritmi. E presentiamo numerosi esempi concreti.]

Come già abbiamo fatto la settimana scorsa in questo Post, anche con il Post che state leggendo ora vi anticipiamo oggi che questo argomento è uno dei sei filoni intorno ai quali svilupperemo nel 2021 il nostro Blog: Blog che, come già detto, non sarà più dedicato ad “argomenti a piacere” (come capitava nei temi delle scuole medie) ma si svilupperà intorno a sei filoni o “streams” (sapete della nostra debolezza anglofila) uno dei quali è l’utilizzo della matematica, della Finanza Quantitativa, e della Tecnologia, nelle attività di servizio al risparmiatore.

Mercati oggiValter Buffo