7 giorni a maggio

 

Il fatto più importante dell’intero mese di agosto è arrivato proprio nella coda: ed è stato ignorato da tutti (almeno in Italia) fino ad oggi. Ma vedrete che se ne riparlerà: e non potete immaginare quanto, se ne riparlerà.

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Se ne riparlerà per due ragioni.

La prima: negli Stati Uniti (e soltanto negli Stati Uniti) c’è una fetta del mercato (grande? piccola? adesso lo vedremo) che professa una fiducia cieca nella invincibilità di Trump: e qui siamo alla prima occasione in cui si manifesta una pubblica, e diretta, e autorevole, opposizione interna a Trump sui temi dell’economia, temi che l’intero Partito Democratico degli Stati Uniti fino ad oggi aveva clamorosamente evitato e messo da parte.

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La seconda ragione: il mercato non ha appigli, punti di riferimento, termini di paragone. la Federal Reserve pressata da un vero e proprio diluvio di attacchi in pubblico, che non sono mancati anche nella settimana appena conclusa, adesso ha risposto in pubblico: ed ha pubblicamente messo in dubbio l’atteggiamento “infinitamente accomodante” che era stato i tratto dominante di tutte le sue scelte di politica monetaria dopo il 2009 e fino ad oggi. Insomma, se questo scontro si allarga e si approfondisce, tutte le cose che avete letto nel 2019 sui tassi e la Fed dovranno essere riviste.

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E poco importa, a giudizio di Recce’d, che lo abbia fatto attraverso la voce di un ex: perché NON si tratta di un ex qualsiasi. Bill Dudley infatti era il potente capo della Fed a New York, un uomo da sempre schierato a fianco delle grandi banche di investimento, un uomo che senza dubbio si colloca nello schieramento di chi è a favore dei mercati e non certo un avversario della bolla finanziaria. Un ex-vice Chairman della Fed non spende parole a caso.

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Come potete leggere qui sotto, nei giorni successivi alla pubblicazione del pezzo i commenti non sono mancati, sono arrivati da autorevolissimi commentatori ed esperti, e sono stati molto critici.

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C’è stato chi ha evocato il film di grande successo “7 giorni a maggio” (a cui si riferiscono le due immagini che aprono questo Post) c’è stato anche chi si è chiesto dopo avere letto l’intervento di Dudley se “Stiamo diventando tutti pazzi?”.

Probabilmente, non tutti: ma molti, sì, e ne siamo certi. In questo Post, non approfondiremo l’analisi, rimandandola alle settimane successive, ma la segnalazione può esservi sufficiente per comprendere che si è messo in moto uno scontro che NON ha precedenti.

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Mercati oggiValter Buffo