H20 e l'Italia: beccati con il sorcio in bocca?
Ritorniamo anche questa settimana sulla crisi che ha colpito tutto il settore dei Fondi Comuni di Investimento, ed in modo particolare i Fondi Comuni di GAM, di Woodford e di H2O.
L’articolo del Sole 24 Ore che riportiamo qui sotto elenca alcuni tra i maggiori operatori italiani del settore del risparmio.
Non siamo noi a fare i nomi: lo fa il Sole 24 Ore. E ce ne sarebbero anche altri.
Ora: parliamo di Istituzioni molto grandi, e carissime per i loro Clienti in termini di commissioni.
In queste Istituzioni, pagatissimi Uffici marketing preparano presentazioni che esaltano gli strumenti di Selezione dei Fondi Comuni globali (addirittura!!!).
Per non parlare poi degli Uffici Risk Management.
Domanda di Recce’d: ci faranno mai sapere che cosa non funziona, in tutti questi uffici.
Il medesimo brano del Sole 24 Ore ci suscita poi una seconda domanda.
Il brano si chiude con un accenno ad una “strategia global macro che lascia molta discrezionalità al gestore”.
Proviamo a riassumere:
per il Cliente investitore, l’espressione “global macro” significa meno di nulla
il gestore non segue regole, fa un po’ come vuole
il Cliente non sa chi è il gestore, non lo conosce
non solo: il Cliente non sa cosa fa il Gestore
Insomma: se stiamo alle parole del Sole 24 Ore, il Cliente è (purtroppo per lui) un “babbeo” che vede la quota del Fondo Comune di Investimento andare su e giù, e non ha la minima possibilità di capire il perché.
Proprio un bell’affare!
Siete davvero convinti, cari amici lettori, che la scelta fatta dagli intermediari italia, scelta caduta proprio su Fondi Comuni come questi, sia stata dettata dall’interesse vostro, quello dei Clienti Finali?