Come si fa a mandare i mercati nel caos

 
week_03_july_2019_062.png

Un piccolissimo rialzo del dato USA per l’inflazione, e sui mercati subito si parla di una epocale inversione di tendenza sui mercati obbligazionari.

Ma come è possibile? Come possibile che il panico, tra gli operatori, sia salito così tanto, da giustificare con un fatto così piccolo un rumore così grande?

Da settimane, Recce’d vi scrive e vi dice che tutti i mercati (azionario, obbligazionario, valutario e delle materie prime) si trovano in un momento molto particolare, e questo perché tutte le categorie di investitori, operatori e traders sono vittime del panico.

Recce’d non è nel panico: ed anzi, aspettava questo momento, come abbiamo scritto da mesi.

Il panico, nelle ultime settimane, è stato alimentato proprio da chi, per ruolo istituzionale, dovrebbe invece fornire ai mercati segnali chiari, precisi, fermi, ed inseriti in una visione di medio termine.

Esattamente l’opposto di ciò che Draghi, Powell, e Kuroda hanno fatto nel 2019.

week_03_july_2019_046.png

Nell’ultima settimana i mercati attendevano dall’Audizione di Powell al Congresso una spiegazione chiara del perché si taglierà il costo del denaro in un Paese nel quale l’economia, secondo il suo Presidente, si trova “nelle migliori condizioni di sempre”.

Non lo ha fatto: ed anzi, ha dato forza agli argomenti dei critici, che affermano che la Fed non sa più che cosa fare e perché.

week_03_july_2019_020.png

La linea ufficiale della Fed è che i tagli serviranno per “anticipare le difficoltà dell’economia”: ma tutti si domandano dove stavano queste difficoltà sei mesi fa, che cosa le ha prodotte, quali sono le ragioni di questa preoccupazione per il futuro.

E sono molti, sui mercati quelli che dubitano che i tagli della Fed possano effettivamente migliorare la situazione delle aziende, delle famiglie, delle vendite e degli utili aziendali.

La risposta, ovviamente, arriverà dai prossimi dati economici, che sono la sola cosa che conta per noi investitori finali che ci rifiutiamo di partecipare al panico collettivo e vogliamo difendere il valore dei nostri patrimoni con un atteggiamento analitico, critico, e per questo vincente.

Nel frattempo, cresce sui mercati la consapevolezza che le mosse della Fed non guardano all’economia, ma sono un supporto artificiale ai mercati, un supporto che è diventato sempre più grande e generale nel corso degli anni, come scrive autorevolmente El Erian qui sotto.

Un supporto che più grande di così, però, non potrà diventare: fatevi quindi i vostri calcoli.

week_03_july_2019_006.png
PressValter Buffo