Chiamatene uno bravo (ma bravo davvero ...)
Recce’d ne aveva scritto la settimana scorsa con tono leggero: ed ecco che, proprio questa settimana, leggiamo che il problema è stato affrontato in modo serio da persone molto serie.
Il che ci da una speranza: ovvero, che questa patologia possa essere curata. E sradicata. Auguriamoci che accada, ed il più presto possibile.
Nel frattempo, ovviamente, i media ci montano sopra un circo: e qui stiamo nello specifico parlando del Presidente Trump e della sua patologica compulsione a scrivere via Twitter, anche in quei casi (che sono molti) nei quali i doveri della responsabilità che lui esercita imporrebbero maggiore riserbo. O meglio, un decente silenzio.
Come vedete dal grafico sopra, l’utilizzo dei Tweet è nettamente aumentato, nel periodo più recente. Non essendo politologi, non ci addentriamo in questa analisi, ma ci limitiamo a segnalare ai nostri lettori, che poi sono anche investitori, questo aumento di presenza, e quindi la sottostante inquietudine, incertezza, necessità di visibilità
Nellì’immagine sopra, ed in particolare nella parte più in alto, leggete il più recente dei tantissimi Tweet che riguardano la Borsa americana: ed in questo caso, il Presidente si ringrazia … da solo. Lo segnaliamo a quelli che si occuperanno delle patologie via Internet, perché questo sdoppiamento della personalità ci sembra degno di attenzione.
I Tweet nell’immagine sopra si riferiscono alla crisi dello Stretto di Hormutz. E chissà se in IRAN seguono Twitter, oppure se è stato interdetto per legge: va detto anche che, in qualche caso, come quello dell’immagine che vedete sopra, forse è persino meglio se non leggono Tweet di questo tono (e non soltanto in IRAN).
Alla Federal Reserve (a cui è riferita l’immagine sotto) invece li leggono, i Tweet di Trump: e lo sappiamo avendo seguito i fatti degli ultimi sei mesi.
Il Presidente mette in campo tutta la sua autorità, in questo caso, per dire agli uomini della Federal Reserve che cosa debbono fare: lui dice che “non ne capiscono nulla”, mentre lui, il Presidente, è uno che in materia di politica monetaria è molto competente, o meglio ferrato (come di dice) e soprattutto dotato di senso dell’equilibrio.
E siamo perciò stupiti del fatto che uno dei maggiori esperti globali di mercati finanziaria, nell’immagine che chiude il Post, commetta l’errore di attribuire il recente rialzo della Borsa di New York alla Federal Reserve (che poi, nel concreto, e notatelo bene perché vi sarà utile nei prossimi mesi, ha fatto nulla di nulla di nulla), e non alla competenza del Presidente Trump , che poco più in alto ringraziava sé stesso.
Troveremmo appropriato, da parte del Presidente, un Tweet che vada subito a correggere questo altro Tweet. A cui poi potrebbero seguire altri Tweet che integrano tutti gli altri Tweet precedenti.
Tutto molto … presidenziale.