Altre cose da scrivere non ce ne sono
Ve ne abbiamo già parlato, e i fatti lo dimostrano. Ragione per la quale, saremo brevi.
Vedere per una settimana l’indice della Borsa più grande al mondo oscillare in un intervallo così stretto, come in questa ultima settimana, accade molto di rado.
Tra massimo e minimo appena lo 1,5%.
Forse questo ci dice che non succede nulla? Che il mercato è … finito? Che occuparsene diventa inutile?
Assolutamente no: ci dice il contrario. Ci dice che una esplosione di volatilità sui mercati è vicina (nella settimana appena conclusa ne abbiamo scritto, ogni mattina, su The Morning Brief presentando dati concreti ed analisi puntuali). Ve lo illustriamo in basso utilizzando due grafici.
Ogni investitore oggi si domanda da che parte andranno i mercati, e dove colpirà più forte la volatilità.
Noi ve ne abbiamo già parlato, e in particolare la settimana scorsa abbiamo esposto per voi lettori tutti i temi di maggiore attualità che ci aiutano a prevedere ciò che succederà sui mercati. Ovvero, tutti i nodi che i mercati finanziari dovranno scogliere a brevissimo.
Nella Lettera al Cliente dello scorso weekend, poi, ne abbiamo illustrato le implicazioni per l’operatività sui portafogli, per le performances e per il controllo dei rischi di portafoglio.
Non vogliamo che i nostri lettori perdano tempo a leggere rielaborazioni di analisi già presentate.
Un paio di grafici come quelli che vedete qui sotto, aggiornati a ieri, risulteranno più che sufficienti, per chi ha seguito negli ultimi tre mesi i nostri lavori, ed ha avuto tempo e modo di informarsi e di riflettere su dati clamorosi come questi.
La divergenza tra l’andamento delle Borse nel primo trimestre, e l’andamento dei mercati obbligazionari, ve lo abbiamo già evidenziato, e commentato. In questo caso, vi facciamo osservare che il grafico presenta dati globali, ovvero dati che non sono limitati alla situazione degli Stati Uniti.
Aggiungiamo un confronto con il passato: una divergenza simile a questa fu osservata, anche recentemente, e precisamente nel 2007. Lo vedete sotto nel grafico.
Altro da dire non c’è, dovete solo riflettere e poi agire. Presto per noi e per voi ci sarà molto da fare.