Le opportunità di fine 2018 (4): Non credere alle favole ed aprire (finalmente) gli occhi
Terza settimana di settembre del 2018. Salgono le Borse, coi nuovi massimi di New York. E salgono anche i tassi. Tutto questo perché (come abbiamo documentato nel nostro abituale recap della settimana) c’è ottimismo sull’economia.
Lo dicono in tanti, dai venditori di “prodotti finanziari” come Fondi Comuni e polizze vita fino a reputati analisti e giornalisti, come ad esempio qui John Authers sul Financial Times.
Peccato che NON è vero. Non è assolutamente vero.
Per dimostrarlo, ci vuole nulla. E’ sufficiente leggere sulle prime pagine dei quotidiani la recente revisione delle stime di crescita, che vi ricordiamo nella tabella qui sotto. I numeri che leggete sono tutt’altro che eccezionali, favolosi, entusiasmanti: e soprattutto le revisioni sono tutte al ribasso. Tutte.
Ripetiamo poi che tutti i dati di crescita sono moderati, al massimo: persino per gli USA, si scende dal 2,9% dell’anno in corso al 2,7% del 2019. In media con l’ultimo decennio. Dove sta, l’ottimismo, in questi numeri?
Se poi facciamo un piccolissimo sforzo, e diamo un’occhiata ai mercati finanziari, vediamo subito che neppure lì si vede ottimismo: tutti, ma proprio tutti, gli indici di Borsa globali nel 2018 sono NEGATIVI, con una sola eccezione, che sono ovviamente gli Stati Uniti (grafico in basso).
La nostra ostinazione, nel guardare ai fatti e ignorare i toni trionfalistici di chi di mestiere fa il venditore (e non il gestore di portafoglio) produrranno risultati di eccellenza per i nostri Clienti. Come sempre è stato.