Dietro front, avanti march (1): le previsioni per la crescita

La storia resta sempre la stessa: prima, c’è una correzione al ribasso. Dopo, si correggono le stime.

L’industria del risparmio, sia dalla arte della banche internazionali di investimento che inventano la “narrativa”, sia dalla parte di chi poi, in Italia e nel Mondo, rivende quelle stesse storie e i loro prodotti al Cliente finale (che paga il 3-4% l’anno alle Reti di promotori finanziari che vendono i Fondi Comuni) è costantemente alla rincorsa del mercato. Se sale, allora si dice che salirà. Se scende, allora si dice che scenderà.

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Il cambiamento di toni, di atteggiamento e di “narrativa” delle ultime quattro settimane è così evidente che non merita commento.

Ciò che invece è davvero utile, per chi ci legge, è riflettere su questo punto: cosa è cambiato?

Chiedetevi che cosa è cambiato. Chiedetevi perché ancora a fine settembre tutti erano impegnato a spiegare il rialzi di Borsa a venire, sia nel 2018 sia e soprattutto nel 2019. Chiedetevi perché non si trova una sola parola che spieghi perché invece, adesso, l’attenzione si concentra sui “rischi”. Cosa è cambiato, in un mese? Come venivano fatte, le previsioni, prima? Sulla base di che cosa?

Questo è il passaggio decisivo, per diventare “investitori consapevoli”. Che vuole dire avere la coscienza di come si investono i propri soldi.

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Mercati oggiValter Buffo