La stangata: remake 2017 (parte 2)

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Nel primo dei Post con questo titolo, dello scorso 21 luglio abbiamo messo in evidenza a chi ci segue che anche i mercati hanno una loro "narrativa" (termine in voga in questi mesi): ci sono "storie che circolano", modi di dire che diventano consuetudine, frasi che si ripetono solo per abitudine. Lo ha detto lui, ho sentito che, mi pare di capire che.

"Ripresa globale sincronizzata", "dati economici in miglioramento", e così via: quante volte avete letto o ascoltato espressioni come queste durante l'estate?

Ma dove? Dove sta l'evidenza? Perché si insiste così tanto?

Osservate con attenzione il grafico che segue.

Citi_Econ_Surprise_Index_Aug_2017.png

Nel grafico, vedete rappresentato l'indice che viene calcolato dalla banca globale Citigroup per le "sorprese" economiche, ovvero i dati economici pubblicati e migliori di ciò che era stato previsto da quei cosiddetti "economisti" delle banche di investimento globali.

Il grafico non è difficile da interpretare, anzi è molto semplice:

  1. negli ultimi mesi, per le quattro grandi aree economiche, l'indice delle "sorprese" è negativo per gli Stati Uniti, a zero per l'Europa, negativo per il Giappone, e positivo solo per i Mercati Emergenti
  2. l'indice globale (ultimo in basso) sta a zero
  3. e quattro su cinque di questi indici oggi sono SOTTO il livello del mese di novembre 2016, quando fu eletto Donald J. Trump; anche qui fa eccezione solo il mondo EM

Questi sono dati che tutto il mercato conosce: chiedetevi perché, allora, si insiste sulla "ripresa globale sincronizzata" e sul "clima di positività".

Come dicevamo sopra, anche i mercati hanno la loro "narrativa". Cose del tutto inventate, che prendono forza perché si ripetono dall'uno all'altro. Molti, tra quelli che ripetono, ripetono senza avere capito, oppure senza avere visto i dati, o meglio senza averli analizzati. Molti, poi lo fanno con cattiva intenzione: "creare un clima di positività" è un obbiettivo chiaro, sia dell'industria dei Fondi Comuni, sia dell'industria dell'intermediazione in titoli, ovvero le grandi banche globali di investimento.

Qualcuno ci chiederà: "ma volete forse sostenre che gli investitori, allora, sono tutti pazzi?".

Pazzi no, ma accade oggi come molte volte abbiamo visto in passato che quasi tutti si buttino a rincorrere qualche cosa che non esiste, spinti dalla fretta, dalla voglia di risultati facili, dalla voglia di credere a cose semplici, e di credere che NON esista la necessità di ragionare, ponderare, valutare, riflettere ed avere pazienza.

Ed è proprio qui, a questo punto, che risulta evidente quale è il valore aggiunto che noi di Recce'd possiamo offrire ai nostri Clienti.

Mercati oggiValter Buffo