Un triste finale per Draghi (parte 1)
I mercati sentono l'odore del sangue: ed in questo caso, hanno percepito che Draghi è in una strada senza uscite. La sua politica è stata stiracchiata oltre ogni limite, e da qui in poi le sue mosse saranno obbligate. Per questo, il mercato è così tanto aggressivo sul cambio dell'euro, che oggi contro dollaro sta ad un livello più elevato di quando Draghi avviò la politica di QE.
Un segnale di buona salute per l'economia dell'euro? Proprio per nulla: a Draghi rimangono solo due scelte, ovvero fare ciò che i mercati anticipano, ovvero un graduale rientro dalla politica monetaria espansiva (che farà rallentare l'economia reale) oppure sperare che proprio il rialzo dell'euro faccia rallentare la crescita reale e rinviare ancora il rientro dal QE. In entrambi i casi, per lui è una triste uscita di scena, e per l'economia europea sono prospettive grigie: che aumentano ogni giorno la probabilità che si arrivi ad una Eurozona a due velocità.