Minsky Moment: come giocarselo?

Preparandosi per la spiaggia, in estate, il ragionier Ugo Fantozzi non pensava certo al Minsky Moment: e forse, neppure sapeva che cosa fosse.

Eppure, sui mercati finanziari, atteggiamenti alla Fantozzi ricorrono spesso, specie in fasi di mercato come quella in corso. "Buy all the things", compra tutto, si dice sui mercati. "Ma perché?", chiede qualcuno. "Ma che ne so, che ti importa! Compra che sale, sale,sale!!!".

Nessuna novità, in questi atteggiamenti di massa: episodi come questi si sono ripetuti più volte, e con una certa frequenza negli ultimi venti anni, tanto da essere etichettati anche dai mezzi di informazione, come "fasi di RISK ON" oppure "bolle finanziarie" oppure "euforia irrazionale" oppure "Minsky Moment".

Se cercate su Wikipedia, troverete questa definizione di "Minsky Moment":

A Minsky moment is a sudden major collapse of asset values which is part of the credit cycle or business cycle. Such moments occur because long periods of prosperity and increasing value of investments lead to increasing speculation using borrowed money. The spiraling debt incurred in financing speculative investments leads to cash flow problems for investors. The cash generated by their assets is no longer sufficient to pay off the debt they took on to acquire them. Losses on such speculative assets prompt lenders to call in their loans. This is likely to lead to a collapse of asset values. Meanwhile, the over-indebted investors are forced to sell even their less-speculative positions to make good on their loans. However, at this point no counterparty can be found to bid at the high asking prices previously quoted. This starts a major sell-off, leading to a sudden and precipitous collapse in market-clearing asset prices, a sharp drop in market liquidity, and a severe demand for cash

Poi aprite la finestra, guardate la giornata di oggi, e vi dite: ma allora ci siamo dentro! Ed è vero: ce lo conferma il fatto che ne scrivono anche i mezzi di comunicazione che da sempre sono allineati con quello che dicono le grandi banche di investimento, oppure le grandi case di Fondi Comuni, come ad esempio Forbes oppure Bloomberg

I (tanti) "fanatici dell'ottimismo" a questo punto osservano che se ne parla tanto, ma poi non succede mai. Come a dire: se ne parla troppo, e quindi non succederà più. Un grave errore di valutazione, come dimostra il recente passato. 

Quando nel giugno 2007 due Fondi Comuni di Bear Sterns furono costretti al default; e quando poi, tre due mesi dopo, ci fu il default dei due Fondi Monetari di Paribas, erano numerosi gli allarmi e le analisi che segnalavano i gravi rischi presenti allora. Alcuni abili ed acuti gestori seppero in quel momento cogliere questi segnali: tutti gli altri invece snobbarono quelle analisi dicendo che erano "eccessive" e che puntavano a stuzzicare solo "un certo tipo di Clienti, fragili ed emotivi".

Le grandi banche globali di investimento, e insieme a loro le grandi Case di Fondi Comuni (per non parlare dell'atteggiamento, ultra-confidente, dei Banchieri Centrali) snobbarono la cosa per un anno e mezzo. Per i grandi gruppi della Finanza e del settore Fondi, così come per le Banche Centrali, chi segnalava la fragilità sistemica era un "oracolo", un "guru", un "profeta", ed altri termini spregiativi. Bear Sterns fallì 15 mesi dopo, come tutti sanno, seguita da Lehman e da tutto quello che sta nei libri di storia.

E' quindi del tutto sbagliato pensare che, siccome se ne parla e se ne scrive, il rischio non esiste: noi di Recce'd vi suggeriamo non solo di prestare grande attenzione ad analisi come quella del brano che potete leggere qui più in basso (Financial Times), ma pure di provvedere subito, oggi, a rivedere e modificare la vostra allocazione del portafoglio, rivedere radicalmente i criteri di scelta, NON fidarvi di chi vi dice che "è tutto normale e va tutto bene", buttare nel cestino i vecchissimi prodotti del risparmio gestito, a partire da GPM e Fondi Comuni (insieme con il vecchio consulente e la sua asset allocation, ed utilizzare la vostra testa per ragionare in modo del tutto diverso, in modo innovativo, dei vostri investimenti. Il Mondo è radicalmente cambiato, non ha senso ragionare oggi di investimenti utilizzando criteri e strumenti di 20 oppure 30 anni fa.

Dhaval Joshi at BCA Research says investors appear to mistakenly believe low volatility justifies higher share prices, but that they are missing a bigger point: slumbering volatility is not a signal that the riskiness of owning equities is lower.

Instead, as money flows into eurozone equities, Mr Joshi notes that the uptrend in the Stoxx Europe 600 index — a benchmark for eurozone equities — has reached a key technical limit based on a statistical measure across six months.

This suggests “excessive trend following and group think have reached a natural point of instability likely to break down with or without an external catalyst”, he warns, raising the risk we may be near a Minsky moment, whereby the illusion of systemic stability breeds systemic instability and an eventual tipping point