Performances 2017: come si faranno (parte 1)
C'è chi sostiene che le performances, nell'anno in corso, si faranno andando dietro a Trump, a Trump e le tasse, a Trump e le infratrutture, alla ripresa globale, all'aumento degli utili.
Poi, c'è chi sostiene che le performances nel 2017 si faranno invece con ... il solito portafoglio: 30% di azioni, 70% di obbligazioni, e restiamo così per altri 10 anni, sulla base di una "profilazione del rischio" che è scientifica quanto la lettura del carattere basata sui segni zodiacali.
Infine, c'è chi, come Recce'd, ritiene che le performances 2017 si faranno in tutt'altro modo.
Un buon modo per fare soldi, in questo 2017, sarà capire il grafico qui sopra:
- le colonne rosa rappresentano la deviazione standard dell'indice S&P 500 nel 2017, ovvero la sua variazione media, che ad oggi è pari allo 0,4% contro lo 1% del 2016 e lo 0,8% del 2015;
- le colonne più scure sono il numero di sedute con un calo dello 1,5% dell'indice: che ad oggi, nel 2017, sono ... zero.
Forse, qualcuno vi racconta che tutto è normale e che le cose vanno "alla grande", ma questi numeri non lo confermano, ed al contrario indicano grandi opportunità per operare in futuro. Questi dati sono più che sufficienti per affermare che la situazione attuale dei mercati finanziari NON è sostenibile, è del tutto artificiale.
Chi ci legge farà bene a ricordare che esattamente 12 mesi fa l'indice S&P 500 valeva 2050 punti, e non ricordo una sola banca di investimento, un solo analista, un solo commentatore, affermare un anno fa, nel maggio 2016 che quel livello dello S&P 500 fosse "scandalosamente basso" oppure "una imperdibile occasione di ingresso".
Aggiungete che, nel frattempo, i tassi ufficiali di interesse sono aumentati negli USA dello 0,50%. Sarà quindi utile chiedersi, di fronte a questi dati, che cosa sostiene, quale è il supporto del rialzo di 350 punti dello stesso indice in 12 mesi. Ed è bene ricordare sempre che sui mercati finanziari i prezzi possono salire oppure scendere con eguale probabilità.