Come gestire il 2018 (parte 1): #Enrico stai sereno

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Oggi prendiamo spunto da una frase, o meglio un hashtag, entrato nella narrativa quotidiana della politica in Italia.

Ovvio Recce'd non si occupa di politica, tanto meno italiana, e che quindi non c'è alcun riferimento ad Enrico Letta. ma quell'episodio rimane una testimonianza del fatto che in politica le cose possono cambiare con grande rapidità, ed anche in un momento in cui tutti "garantiscono la calma".

Sui mercati finanziari, ancora di più. E chiediamo quindi, a tutti i lettori che seguono il nostro Blog, di riflettere bene. Il 2017 ha certamente creato una serie di difficoltà, a noi e ad altri: noi di Recce'd ci siamo trovati in difficoltà, la difficoltà del "non riuscire a capire".

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Una cosa però ce la abbiamo chiara: abbiamo almeno una certezza, in mezzo a tanta confusone/eccitazione. Un anno come il 2017, si ripete molto di rado: e forse mai più.

Credete forse di rivedere, presto, un anno nel quale:

  1. gli indici delle azioni toccano i massimi di ogni tempo
  2. la valutazione dell'indice di Borsa negli Stato Uniti tocca il punto più alto della sua storia, fatta eccezione per l'anno 2000
  3. per la prima volta non si registra un solo mese con una chiusura in negativo a New York (immagine sopra)
  4. si registra il numero massimo di chiusure giornaliere a livello record per l'indice Dow Jones di New York
  5. le obbligazioni toccano in alcune Aree i minimi di rendimento assoluti (massimi assoluti di prezzo) di ogni tempo: e sotto lo zero
  6. la curva dei rendimenti negli Stato Uniti diventa così piatta come si vede soltanto nelle fasi di recessione
  7. e tutto questo mentre la Federal Reserve aumenta per tre volte il costo del denaro
  8. la volatilità attesa (VIX) sulla Borsa di New York fa segnare i minimi di ogni tempo (grafico che segue), e lo stesso fa il VIX delle Borse europee
  9. la volatilità che effettivamente si realizza sulla Borsa di New York risulta la più bassa dal 1928
  10. i rendimenti dei titoli High Yield in Europa scendono così bassi, da essere inferiori ai rendimenti dei Titoli di Stato USA

Ci fermiamo qui. L'elenco potrebbe continuare, ma se avete la pazienza di scorrere indietro in questo Blog troverete numerosi altri elementi di giudizio, molto concreti, sempre oggettivi.

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La domanda che proponiamo al lettore, è dunque: ha senso aspettarsi un altro anno come questo? Potrà mai accadere? E se il 2018 sarà diverso, in che cosa sarà diverso? Ed in contesto così tanto estremo, ha senso ragionare sulla base di vecchi metodi? E' prudente, è sano adottare per la gestione del proprio portafoglio vecchi criteri tradizionali?

Il 2018 è un anno che fa paura a molti: tanto che si dice e si scrive (lo fa un grande numero di banche di investimento) che "non potrà andare meglio di così" (immagine sotto), che bisogna attendersi una o più "correzioni", che la volatilità aumenterà.

Domandatevi se siete pronti e che cosa pensate sia meglio fare.

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Mercati oggiValter Buffo