Primi segnali di cambiamento (parte 5)

Come vedete qui sopra, venerdì 9 settembre l'indice di Borsa più importante del Pianeta ha rotto la sua media a 50 giorni (la line di colore blu) ed a quel punto il flusso di vendite è aumentato e si è ingigantito.

Un segnale forte, da non trascurare: allo stesso tempo, un segnale che non ci preoccupa. C'è chi, autorevolmente, "chiama" la correzione dell'equity USA e globale dal mese di maggio. Almeno fino ad oggi, abbiamo avuto ragione noi. Vedremo per il futuro: sulla base delle nostre valutazioni ad oggi, 11 settembre 2016, ci sentiamo di ripetervi che oggi il vostro problema non è l'equity, come Recce'd vi dice ormai da più di un anno.

Sono ormai anni che Recce'd ha introdotto sui mercato un approccio diverso alla gestione del rischio: centrato sul fatto che il rischio riguarda il sottostante, e non lo strumento finanziario. la volatilità STORICA di azioni ed obbligazioni non ci interessa, perché non serve. Ci interessa la volatilità futura: e non è detto che chi in passato fu più volatile lo sia anche in futuro.

Quindi: chi oggi ha ancora un portafoglio titoli, e Fondi, ed ETF, o altro, costruito sulla base di quei vecchi criteri, farà bene a farsi, rapidamente, molte domande. Il suggerimento di Recce'd è di adattare, subito, criteri di valutazione, e quindi anche strategie di gestione, al Nuovo Mondo in cui tutti noi oggi operiamo ed investiamo.

Prima però che lo scrivano anche i giornali: anche perché adesso c'è da chiedersi, a proposito di molti Fondi e della maggior parte delle GPM, "come faranno ad uscirne?".

E chiudiamo con un dato: ve lo hanno spiegato (il vostro giornale o settimana, oppure il vostro consulente) perché nella giornata di venerdì 9 settembre il prezzo di un Titolo di Stato USA a 30 anni (la linea di colore verde)è sceso, in percentuale, più di quanto ha perso, nella medesima seduta, l'indice di Borsa S&P 500 (la linea di colore rosso)? Lo potete vedere nel grafico in basso.

Mercati oggiValter Buffo