Dove Recce'd può fare (e sta facendo) la differenza (parte 21): ancora sulle vie di fuga, che non ci sono
Ogni mattina, molti investitori, così come molti gestori, molti venditori e molti private bankers si svegliano con la convinzione che, in fondo, tutto proseguirà come sempre, che non ci sono motivi per allarmarsi e per affrettarsi, che tutto andrà avanti come prima e che una soluzione alla fine si troverà.
Recce'd invece sostiene da anni che siamo entrati in una fase di profondo e radicale rivolgimento che cambierà la fisionomia, le pratiche e la redditività dell'intero settore del risparmio: ne abbiamo scritto anche ieri, nel Post precedente di questa stessa serie. Se qualche gestore, qualche Cliente, qualche Amministratore Delegato non ne fosse convinto, sarà sufficiente dare uno sguardo al grafico qui sotto.
Il grafico racconta, in modo semplice, che i Fondi Pensione del Regno Unito in pochi anni hanno accumulato un deficit (differenza tra impegni a cui fare fronte e mezzi) pari al 20% del totale dei loro impegni: una voragine. Ovvio che questi Fondi Pensione operano ricevendo la massima attenzione e un distillato dei migliori suggerimenti da tutte le banche globali di investimento, da Goldman Sachs a JP Morgan, da Deutsche Bank a UBS. Non basta, evidentemente.
Qualcuno dirà: e a noi, che importa? Spieghiamo subito: i portafogli dei Fondi pensione sono come i vostri portafogli presso la SGR o la SIM o la Banca di turno. Infatti i Fondi Pensione sono gestiti, proprio come la maggior parte dei portafogli delle Reti e dei Private Banking, sulla base di quella asset allocation che prevede che si mettano un po' di soldi in azioni ed un po' in obbligazioni, un po' in America ed un po' in Asia, un po' in dollari ed un po' in euro. Diversificazione e rischio/rendimento: perché comunque "nel lungo termine" le azioni in media renderanno il 6%, le obbligazioni il 4%, e così via.
Peccato che ... sono tutte balle: e si vede nei numeri. Non funziona: e non si dica che non funziona perché oggi i rendimenti delle obbligazioni stanno a zero, sarebbe sbagliato. Proprio grazie alla discesa dei rendimenti questi Fondi Pensione hanno guadagnato, sui prezzi delle obbligazioni nei loro portafogli: gli effetti negativi arriveranno, ma solo da oggi in avanti perché i rendimenti non potranno scendere oltre.
Se tornate al nostro Post di ieri, quello sullo scenario "high risk, low return" di Bill Gross, capite immediatamente che questa voragine dei Fondi Pensione nei prossimi anni si allargherà: non solo nel Regno Unito, ma pure negli Stati Uniti, dove i problemi sono i medesimi (grafico sotto). E proprio da problemi, concreti e reali, come questi ("non abbiamo i fondi per pagare le pensioni") partirà una reazione che costringerà sia i Fondi Pensione, sia le banche di investimento a rivedere alla radice le loro pratiche. Non è evitabile: è una sfida che è lì che ci aspetta. Quei soldi che mancano, bisognerà trovarli: e per il futuro, si sarà obbligati ad investire con criteri diversi. Obbligati, tutti: sia i Fondi Pensione, sia i Clienti Istituzionali, sia la Clientela Privata dei private banking e delle Reti.
Come dicevamo anche ieri, Recce'd si prepara a questa sfida da dieci anni, ed oggi possiamo dire di essere pronti con soluzioni efficiente e a basso costo che mettiamo a disposizione dei nostri Clienti.