Quei cento scalini ... per giungere a te (parte 1)
Chi tra i nostri lettori è in vacanza in Liguria potrà percorrere la Salita dei Cento Scalini, a Lavagna. Quelli che invece hanno scelto la montagna, e sono in zona Monte Bondone in Trentino, potranno camminare lungo il Sentiero dei Cento Scalini. Ed anche ci visita le città, e in particolare Roma, potrà visitare la Grotta dei Cento Scalini.
Il numero cento ricorre, in questi ultimi giorni, anche per chi si occupa di mercati finanziari. Risulta infatti che lo scenario di stress utilizzato dalla BCE per gli esercizi di cui venerdì scorso sono stata pubblicati i risultati ruotasse intorno ad un rialzo dei rendimenti dei Titoli di Stato di 100 punti base. Quando lo abbiamo letto per la prima volta, faticavamo a crederci.
Vi abbiamo già dettagliato quale è la nostra opinione su questi stress test: sono esercizi di abilità politica, esercizio che vengono costruiti al contrario. Si parte dal "dove si vuole arrivare", e poi a ritroso si construiscono i tests. Ma questa dei 100 punti base, per più di una ragione, è una cosa clamorosa.
Come tutti ricordano, e come potete vedre anche dal grafico qui sopra, seguendo la riga in bianco, il rendimento del Bund a dieci anni è già salito di 100 punti base, e soltanto un anno fa: fu un episodio drammatico, con una risalita da zero allo 1% di rendimento a scadenza nello spazio di 60 giorni. Nei mesi successivi, poi, quella tensione è rientrata. Nulla vieta però che l'episodio possa ripetersi: anche domani stesso.
Vi chiediamo: che razza di test di stress è quello che stima l'impatto di una cosa che è successa solo un anno fa? Non c'è bisogno di spendere soldi per fare un test: lo abbiamo appena visto.
Ma non ci interessa tanto di commentare gli stress-tests, quanto di dare ancora una volta uno sguardo critico ai portafogli, ed alle politiche delle Reti di vendita, dai private banking ai promotori finanziari ai consulenti di vario tipo.
Sono numerosi, infatti, i Clienti che ancora oggi si sentono ripetere che i Titoli di Stato, oppure le obbligazioni in generale, sono un "rifugio contro la volatilità". Peccato che, oggi, non sia più così: lo vedete proprio nel grafico qui sopra. Anzi è proprio nel mondo delle obbligazioni che si annidano i rischi maggiori. Questi venditori probabilmente sono confusi anche dal fatto che la stessa BCE simula un rialzo di 100 punti base, ovvero dello 1%: e non si rendono conto che il rischio oggi è di dimensioni molto, ma molto più ampie. Pensare che i rendimenti delle obbligazioni rimangano "per sempre" agli attuali livelli minimi storici non è solo un azzardo: è una cosa del tutto fuori dalla realtà.
Come tutti sanno, il rendimento che sale implica una discesa dei prezzi, per le obbligazioni: ad esempio su un Titolo di Stato decennale (scadenza 2025) un rialzo di 100 punti base, ovvero dello 1%, costa in termini di prezzo all'investitore un calo del 10%. E ai numerosi investitori che obbiettano che "le obbligazioni si possono tenere fino alla scadenza" possiamo garantire che NESSUN investitore, se il prezzo delle sue obbligazioni scende del 10%, starà lì tranquillo ad aspettare un altro calo del 10%. Attenzione poi a GPM e Fondi Comuni: oggi sono tutti pieni di obbligazioni con scadenze lunghe, per andare a "caccia del rendimento".
Queste considerazioni e questi avvertimenti sono di grandissima attualità: anche se chi segue la stampa ed i media non viene avvertito, perché sono tutti concentrati a commentare le banche italiane. Le banche italiane sono un fattore che avrà poca o nessuna influenza sulle vostre performances di fine 2016 (a meno che il vostro portafoglio non sia, ancora oggi, mal costruito e sbilanciato sull'Italia): mentre avranno una grande influenza fatti come quello che negli ultimi giorni ha interessato i Titoli di Stato del Giappone.
Tutta la stampa (internazionale) ne parla da qualche gionro, ed analiza questo fatto, ovvero la discesa più ampia dei prezzi dei JGB dal 2013 ad oggi (la vedete nel grafico sopra, seguendo la linea blu): tutti ne parlano, e tutti commentano, perché sono diffusi i timori che questo sia solo un piccolo anticipo di ciò che ci attende a breve, come ha dichiarato ieri anche Bill Gross, ex di PIMCO oggi a Janus.
Recce'd oggi non è in grado di dirvi CHE COSA capiterà e quando, ma di certo è in grado di affermare che sottovalutare questo fattore potrebbe essere l'errore più grave del 2016: il punto su cui poggia questa nostra affermazione lo vedete nel grafico qui sotto. Le due linee che ricostruiscono la volatilità a 40 giorni annualizzata dei prezzi dell'equity (linea SOTTILE di colore azzurro scuro) e dei bonds (linea SOTTILE di colre azzurro chiaro) negli USA negli ultimi tre anni. Le due linee di fatto sono uguali: non solo le obbligazioni non sono più un "rifugio", ma oggi sono tanto volatilità quanto le azioni. Il vostro portafoglio deve essere preparato e pronto fin da oggi: quelli di molte GPM e di molti Fondi Comuni, invece sono, già oggi, "in trappola".