Ti sembra normale ... che resto sveglio a corteggiarti per ore? (parte 3)
Noi di Recce'd giudichiamo, e lo abbiamo scritto, poco produttivo dedicare energie ed attenzione all'Italia: l'Italia oggi, per tutti gli investitori, è un mercato di periferia con caratteristiche da Mercato Emergente di piccole dimensioni. Piccole dimensioni che ovviamente sono piccolissime anche nei nostri portafogli modello.
Negli ultimi giorni, abbiamo però dedicato due Post (questo è il terzo) all'atteggiamento dei mezzi di informazione, perché ancora più che in passato è evidente la loro reticenza di fronte alla realtà dei fatti. Può essere utile a tutti i nostri lettori che si informano, in prevalenza, attraverso quotidiani e TG.
A costo di essere un po' pedanti, quindi, mettiamo oggi alla vostra attenzione un terzo esempio.
Ieri, 22 agosto 2016, si è tenuto il Vertice a tre di Ventotene: e proprio ieri sul principale quotidiano nazionale (per pura coincidenza ...) veniva pubblicato un articolo che spiegava che la gestione della finanza pubblica in Italia è (da molti anni) più virtuosa di quella della Germani, facendo leva su una ricerca del Fondo Monetario (di cui però si ometteva di precisare la data di pubblicazione.
Una coincidenza fortunatissima: perché guarda caso proprio di deficit parlava in quelle ore Renzi con Merkel.
Ma noi qui vogliamo (rapidamente) entrare nel merito dell'articolo, in particolare dove si afferma che:
Se si guarda agli ultimi due decenni, o all’ultimo decennio oppure anche solo agli anni della grande crisi dell’euro, sembra vero il contrario: l’Italia ha controllato più e meglio della Germania i propri conti pubblici, eppure il debito è esploso lo stesso.
Questa è una affermazione clamorosa: perché mai tutto il mondo allora tiene sotto pressione l'Italia? In tutto il mondo, solo questo articolista si è reso conto che l'Italia ha adottato da due decenni una politica fiscale virtuosa, più virtuosa di quella tedesca?
L'articolo non si ferma qui: spiega anche perché. Spiega perché siamo virtuosi. Anzi, spiega proprio perché è il nostro governo, ad essere virtuoso.
Il valore indicativo della capacità di un governo di gestire le proprie finanze è il cosiddetto «saldo primario»: quello fra entrate e uscite prima che il Tesoro paghi gli interessi sul debito; quest’ultimo fattore infatti non è nel controllo di un governo, a meno che questo non cambi i termini dei titoli di Stato a proprio favore, rifiuti di onorare gli impegni sul debito. Il «saldo primario» è dunque il solo elemento che un governo gestisce. E in questo l’Italia ha fatto tre volte meglio della Germania nel confronto degli ultimi 21 anni, come la Germania sugli ultimi dieci anni e di nuovo meglio della Germania dal 2010 a oggi. Se Berlino è il paragone, e le sue prescrizioni di rigore sono corrette, l’indisciplina sul bilancio pubblico non è stata il problema che ha portato l’Italia a questo punto.
In-cre-di-bi-le: che cosa possiamo dire? Che noi di Recce'd non riusciamo a capire.
Notate il passaggio sugli interessi sul debito: riuscite a comprendere CHI ha il controllo degli interessi sul debito? Uno studente liceale potrebbe spiegare, senza particolari difficoltà, che gli interessi sul debito sono un prezzo di mercato (e nonostante tutti gli sforzi di Draghi, restano ancora un prezzo di mercato) e che proprio per questo vengono decisi dal Governo, ovvero dal mercato ma sulla base di ciò che il Governo (i Governi che si succedono nel tempo, che sono anche l'emittente del debito) fa e dichiara.
Quindi la domanda: l'articolista ci vuole spiegare che il mercato internazionale NON HA CAPITO che siamo meglio della Germania?
E (seconda domanda): l’indisciplina sul bilancio pubblico non è stata il problema che ha portato l’Italia a questo punto". Ma cosa, allora? Cosa? Un complotto internazionale delle potenze plutocratiche?
Vi sembra normale, che nel 2016 si debbano leggere cose di questa qualità, sul maggiore quotidiano del Paese? A noi no. E ne scriviamo (ancora) per chiarire che fino a che la pubblica opinione si accomoderà su spiegazioni di questa qualità, andrà a cercare improbabili nemici all'estero, e si convincerà che il debito "non è un problema di cui tenere conto", non ne usciremo mai. Mai: non è questione di centro-sinistra, di centro-destra. di Cinque Stelle. Il punto è guardare negli occhi la realtà.