Segni della fine di un'epoca (parte 2)

A noi che ogni giorno per professione osserviamo ed analizziamo non solo ciò che succede sui mercati finanziari, ma pure ciò che succede all'interno dell'industria del risparmio, tra i nostri "concorrenti", sembra di vivere in un'epoca simile ai primi anni del Novecento, quando si arrivò alla fine dei Grandi imperi e di tutta la cultura e la politica che li supportava.

Oggi leggiamo sulla stampa che dall'indice Stoxx 50, l'indice di Borsa europeo più noto e diffuso tra i gestori, escono due grandi nomi del settore bancario: Credit Suisse e Deutsche Bank. Recce'd da anni scrive in merito a questo progressivo declino dei grandi colossi bancari, che nella maggior parte sono destinati a sparire così come sparirono i colossi di altri settori (dalle ferrovie al siderurgico) senza lasciare alcun rimpianto né creare alcun problema agli utenti finali.

Sullo spunto di questa notizia, vi suggeriamo

  1. di andare a rileggere i commenti con i quali i Vertici di UBS hanno commentato i loro risultati trimestrali, la settimana scorsa, lamentando ancora una volta che i loro Clienti hanno ridotto l'attività di negoziazione in azioni; ma vi rendete conto? come se UBS fosse l'ultima delle SIM italiane, che deve sperare nella "volatilità dei mercati" per generare valore aggiunto, visto che le attività "core", quelle tradizionali dell'industria, sono in realtà un modo per perdere soldi; 
  2. vi suggeriamo anche di leggere un articolo di Bloomberg dello scorso 26 luglio, il cui titolo dice tutto: "Citigroup, HSBC Jettison Customers as Era of Global Empires Ends"
  3. vi suggeriamo anche di andare a leggere sulla stampa internazionale (su quella italiana, l'argomento è tabù) in merito all'unico tema su cui Trump e Clinton sono d'accordo, ovvero la necessità di arrivare ad una riduzione della dimensione e del ruolo delle grandi banche (è stata citata spesso Goldman Sachs); ed infine:
  4. vi suggeriamo di riflettere su tutto ciò che avete letto, negli ultimi quattro-cinque mesi, sulle banche italiane: perché il dato preoccupante, ovvero allarmante, è che tutti i quotidiani, tutti i politici e tutti gli Amministratori Delegati ne parlano come se nulla dovesse cambiare, come se noi fossimo di fronte ad un momento di difficoltà al termine del quale tutto tornerà come prima; quando invece il sistema bancario, in Italia, si troverà ad essere sbattuto su e giù, e poi a destra ed a sinistra, da un combiamento globale che (se va bene) lascerà in vita la metà degli operatori, e con profili radicalmente cambiati.
Mercati oggiValter Buffo