La sterlina GBP: una scommessa persa? (parte 1)
Il consenso oggi è tutto per una sterlina debole "all'infinito": a noi in Recce'd il consenso non fa paura. Al contrario, è proprio andando contro il consenso che abbiamo fatto alcune delle nostre migliori operazioni.
Tra gennaio ed aprile 2015, poco più di un anno fa, che non era ottimista e positivo, e lungo di Borsa italiana, era un ingenuo, o peggio un pessimista, o peggio un appestato. Se allora qualcuno avesse detto che il FTSE MIB era diretto a 15.000 punti, sarebbe stato forse lapidato in pubblica piazza. In quei mesi di esaltazione, abbiamo tenuto duro sulla nostra posizione (che erano quella di non credere che l'economia regisce agli "annunci") e solo dopo qualche mese siamo stati ripagati, e quella volta con ricchi interessi dai mercati, che non mentono mai.
Non è detto che vada così, questa volta: non è garantito. Ma di certo non ci mette paura una settimana difficile, in cui la sterlina GBP contro euro ha oscillato tra 0,83 e 0,84, come vedete nel grafico qui sotto. La posizone LONG che spiegavamo già il 19 maggio oggi rimane in essere e per quelle stesse ragioni. Siamo sereni nel ripetere che fattori che ci diranno dove andrà a chiudere il 2016 la sterlina GBP sono i dati economici (crescita, inflazione e così via) e non Brexit. Prendete, ad esempio, il dato pubblicato ieri, venerdì 1 luglio, per il settore manifatturiero nel Regno Unito, e poi analizzate con attenzione i dati che verranno pubblicati la settimana prossima. Quei dati, e non Brexit, ci diranno dove sono diretti i tassi della Bank of England, se ci sarà mai un QE nel Regno Unito, e se la sterlina è più debole o addirittura più forte, oggi, contro euro.