COSA comperare? E' la domanda sbagliata. Chiedetevi DA CHI vi fate servire (parte 1).
Molti amici di Recce'd, molti dei nostri lettori che quotidianamente ci regalano un po' del loro tempo e della loro attenzione, sono tutt'ora Clienti di "qualche Grande Banca" ed hanno in portafoglio i Fondi Comuni di "qualche grande banca internazionale", sulla base della considerazione che "come può un piccolo operatore della consulenza saperne di più", rispetto a giganti del settore. Ecco allora che "penso che se prendo un Fondo Comune di Franklin Templeton posso stare tranquillo", oppure che "un Fondo Comune di Blackrock mi dà più sicurezza".
A questi amici, Recce'd da anni segnala che l'intero settore del risparmio, non solo in Italia ma in tutto il Mondo, sta attraversando una fase di rapidissima evoluzione: evoluzione che tocca, prima di tutto, i MODELLI DI SERVIZIO. In altre parole, non tanto i prodotti, i Fondi Comuni tradizionali, i cosiddetti attivi (su quello, ormai tutti sanno quello che c'è da sapere, ed in particolare hanno capito i meccanismi di vendita), bensì il servizio di consulenza ed assistenza che viene offerta al Cliente. Non aspettate che ve lo raccontino i nostri giornali, perché quelli lo faranno soltanto DOPO aver capito chi saranno i nuovi a comandare.
Il passaggio dal servizio di VENDITA a un servizio di assistenza nel merito, ovvero nei criteri di valutazione e nelle strategie di investimento, è una tendenza irreversibile e la conoscono tutti: quello che Recce'd vi aggiunge, è che questa stessa tendenza non sconvolgerà solo i modelli di servizio, ma sconvolgerà anche il panorama competitivo, ovvero gli stessi operatori, i "grandi nomi", le "grandi banche". Chi oggi è gigante, domani potrà essere un operatore marginale. E viceversa.
Molti tra i nostri lettori a questo punto penseranno che scriviamo perché "parte in causa": è semplice dimostrare il contrario, ed abbiamo raccolto migliaia di segnali, di dati concreti, di conferme oggettive. Alcuni di questi li trovate nel Blog. L'ultimo, il più recente ed il più attuale, sono i risultati di Blackrock di giovedì scorso.
Blackrock è la più grande Casa di Fondi del Pianeta, con 5 mila miliardi di raccolta. Eppure, pur avendo toccato con la raccolta nuovi massimi, la sensazione è che qualche cosa non va al meglio. Crescono le masse, e la Società non cresce. In questo Blog, noi vi avevamo già commentato lo scorso marzo, in merito ai loro tagli al personale. Oggi vi segnaliamo i risultati trimestrali per il secondo trimestre 2016.
Leggiamo alcuni dati e commenti: è interessante vedere associta la volatilità dei mercati e la redditività dei Fondi Comuni:
"Our clients are facing unprecedented challenges as they attempt to navigate the current investment environment," Chief Executive Officer Larry Fink said in the earnings release. "Political and macroeconomic uncertainty, historically low yields and elevated market volatility are leading clients to pause, as evidenced by more than $55 trillion in bank deposits in the U.S., China and Japan alone,"
Net income in the three months through June declined to $789 million, or $4.73 a share, from $819 million, or $4.84 a share, a year earlier, the New York-based company said Thursday in a statement.
Noi di Recce'd vi abbiamo segnalato, con forza e più volte, che il cambiamento è già partito, e che in parte viene spiegato proprio dalle "sfide" di cui parla qui sopra Larry Fink, ma non solo: ci sono anche altri aspetti, di cui Fink non parla ma che sono evidenti, come spiega il grafico qui in basso.
Lo stesso Fink conosce questo problema, e la sua Società lo affronta in modo energico:
As has been the case in past quarters, BlackRock’s fast-growing exchange-traded funds drew the largest investments, taking in $15 billion for the quarter. E.T.F.s track a wide variety of stock and bond indexes. In the last quarter, so-called minimum volatility equity funds that follow a basket of low risk, steadier stocks were popular with investors seeking safe returns. At $1.1 trillion, the company’s iShares E.T.F. brand represents nearly a quarter of BlackRock’s total asset pile and continues to grow at a more rapid clip than its actively managed bond and equity divisions.
Volete capire perché, nonostante questo successo con gli ETF, e 5.000 miliardi di dollari di raccolta, la Società fatica? Vi invitiamo ad ascoltare l'intervista a questo indirizzo, che spiega molto chiaramente il punto. Il problema, per Blackrock ma poi per tutta l'industria, può essere sintetizzato con la frase:
"la forza vendita, ovvero la Rete di vendita, nel comparto degli ETF non può garantire nulla, in termini di raccolta" .
E questa sì, è una autentica rivoluzione, che sta già arrivando a toccare anche voi, amici lettori.