Il trappolone è già scattato? Oppure sta per scattare?
Oggi 25 giugno invece che scrivere sulle Borse vi scriviamo delle obbligazioni: leggendo questo Post, capirete che non è una manovra "diversiva"
Il fatto che venerdì sui mercati obbligazionari di fatto non si facessero prezzi per le obbligazioni di tipo "corporate", ed in particolare di quelle "ad alto rendimento" (High Yield) non stupisce chi ha esperienza di fasi di panico sui mercati finanziari: succede ogni volta, che gli strumenti meno liquidi (anche certi ETF, anche molti Fondi comuni exchange traded, tutte le obbligazioni strutturate e i certificati) semplicemente non vengono più scambiati. Nessuno fa prezzo, e chi ce li ha se li tiene, come titolava proprio ieri 24 giugno Bloomberg: "Corporate-bond-market-slams-shut-as-brexit-result-rattles-europe". Capiterà ancora in futuro, è così che funziona.
Detto questo, allora perché parlarne? Perché da almeno un anno e mezzo, sui mercati è in corso una pericolosa operazione che i giornali ed i media chiamano "caccia al rendimento" e che consiste nello spingere il pubblico degli investitori finali verso obbligazioni di qualità bassa o bassissima, ovvero GPM e Fondi Comuni o ETF pieni proprio di quelle stesse obbligazioni, spiegando che "a scadenza rendono lo 1,5% in più" (e magari la scadenza è a venti anni) senza che ai medesimi investitori venga spiegato che quelle medesime obbligazioni possono perdere, tranquillamente, quel medesimo "1,5% in più" dalla mattina alla sera. Letteralmente.
Ad esempio uno dei più noti ETF quotati alla Borsa Italiana ha perso, proprio venerdì, lo 1,50% sul prezzo ufficiale (ma chissà se poi tutte le obbligazioni dentro quello ETF erano quotate, venerdì), portando le perdite a 12 mesi al 4%. Molti lettori reagiranno osservando che è una perdita risibile, a fronte del 12,50% di perdita subito dall'indice di Borsa di Milano. Ma merita la vostra attenzione, quindi il nostro suggerimento è: continuate a leggere.
Il confronto con le perdite sull'indice FTSE MIB di Milano non è appropriato, per varie ragioni: prima di tutto, qui parliamo di obbligazioni, e non di azioni; e poi la discesa di venerdì 24 è arrivata in un giorno in cui i prezzi delle obbligazioni del Tesoro USA hanno fatto segnare il più ampio rialzo giornaliero dal 2011; infine questo calo arriva dopo che è stata lanciata una imponente operazione di QE che è incentrata proprio sulle obbligazioni "corporate" da parte della BCE. Non vi avevano forse spiegato che questi erano "guadagni garantiti"? Non sarà forse che la sola parola "obbligazioni" non basta a garantire un bel nulla? Ovvero che è sempre più necessario "capire per investire"?
Nel grafico qui sopra vedete la performance di questo medesimo ETF dal 2014: sulle obbligazioni High Yield l'investitore negli ultimi 24 mesi ha perso il 7%, nonostante cedole che vanno dal 5% allo 8%. Nel grafico più sotto vedete poi che negli ultimi cinque anni la caduta dei prezzi di queste obbligazioni ha di fatto "divorato" tutte le cedole dei cinque anni, azzerando la performance.
Come conclusione di questo Post, vogliamo quindi farvi notare due semplici cose
- la cedola più elevata non garantisce all'investitore alcun rendimento: dipenderà tutto da come si muovono i prezzi delle obbligazioni
- il FTE MIB può perdere anche il 12,50% in una seduta, ma poi forse potrebbe guadagnare, ad esempio, lo 8% in un'altra seduta (se i prezzi correnti non li giudicate estremi); mentre gli eccessi che oggi si vedono sui prezzi delle obbligazioni "corporate" ed High Yield fanno pensare (a noi e ad altri) che le perdite che arriveranno per gli investitori in questo comparto potrebbero non essere recuperate mai più.