Il mercato delle obbligazioni si è rotto (parte 2)
Il nostro Post di ieri, primo di questa serie, ha attirato grande attenzione ed interesse: molti lo hanno apprezzato, alcuni lo hanno giudicato allarmista e qualcuno ci ha chiesto "possibile che ve ne siate accorti soltanto voi?".
Rispondiamo rapidamente e in modo facile, citando Bloomberg di questa mattina:
To make money in today’s bond market, keep finding the greater fool.
Bloomberg prosegue aggiungendo:
That’s the strategy driving traders to bid up global sovereign debt even as yields fall to record lows and as over $8 trillion of government securities yield less than zero. Investors who buy bonds with negative yields aren’t just willing to lose money as they seek safe havens -- they’re hoping there will always be another trader ready to buy at a higher price. “The rally in rates is like a game of musical chairs -- it only works until the music stops. If yields ever increase sharply, investors will take enormous losses because they don’t have buffers. So, they’re playing with fire.”
Lo scrive Bloomberg, che è una delle principali agenzie di notizie finanziarie del pianeta: il gioco oggi è "trovare un fesso più grande di mé". Non troviamo una espressione più efficace.
Partecipare oggi a quella specie di "rincorsa ai rendimenti" che porta molti gestori di GPM e di Fondi Comuni a acquistare carta di qualità sempre più bassa è come partecipare al "gioco della sedia", che quando la musica finisce poi lascia uno o più giocatori con il sedere a terra.
Ci sorprende però la assoluta mancanza di attenzione, il disinteresse che viene espresso negli ultimi mesi da parte dell Autorità monetarie per questa evidente fragilità, per questo rischio sistemico implicito nei mercati delle obbligazioni. La compiacenza con cui si lascia che il gregge degli investitori sia continui a camminare verso il burrone.
Una compiacenza che sorprende perché già nel novembre 2015, sempre su Bloomberg, veniva pubblicato un articolo dal titolo:
"Debt market distortions go global as nothing makes sense anymore".
E' veramente scritto su tutti i muri, in tutto il mondo.