Discepoli del trend: questo è proprio il loro momento d'oro!
Proprio venerdì, i due indici maggiori di Wall Street, lo S&P 500 e l'indice Dow Jones, sono risaliti al di sopra della rispettiva media a 200 giorni: questo è il grande momento dei "discepoli del trend", quelli che seguono le indicazioni delle analisi tecniche e delle medie mobili, quelli che un anno fa ci dicevano che "bisogna saper cavalcare l'onda del mercato" e che "mettersi contro il mercato è un suicidio" (si sono fatti molto male da soli: date un'occhiata ai risultati 2015).
Questi "discepoli del trend" oggi ci dovrebbero indicare senza timore la strada da seguire: ci dovrebbero spiegare che "il segnale c'è stato, è il momento di comperare a man bassa in Borsa, senza stare a pensarci due volte".
Dovrebbero: ma non lo faranno. Neppure stavolta. Perché le regole di questi "discepoli del trend" non sono chiare neppure per chi le divulga. E allora quando l'indice scende sotto la media a 200 giorni bisognerebbe in teoria vendere tutto: peccato che in quel momento ci dicono che "stavolta però è meglio aspettare, stavolta è diverso". E lo stesso accade quando poi l'indice risale sopra la media a 200 giorni: allora si gode? No, neppure allora: "è di nuovo meglio aspettare, vediamo poi se il segnale è confermato".
Questi signori ti spiegano di guardare alla "forza relativa" ed "ai flussi", ma questa regola la rispettano solo se il mercato sale: se scende, allora il mercato non ha più ragione, allora c'è ... un "eccesso di pessimismo". Dicevano i nostri nonni: "bella, la vita!".
Questi atteggiamenti erratici e non disciplinati tradiscono una insicurezza di fondo, che è l'insicurezza che deriva da un metodo fragile: pretendere di capire i mercati finanziari attraverso righe tracciate su un foglio è, quanto meno semplicistico, ed in molti casi infantile. Quelli che si affidano alle medie ed "ai flussi" tradiscono il desiderio di una realtà facile da leggere e da interpretare: liberandosi così di quei "noiosissimi dati fondamentali", e del faticoso lavoro quotidiano di attenzione al sottostante che cambia. "Ma che bisogno c'è" dicono questi signori: "Guardiamo solo ai prezzi, e tutto è chiarito!".
Purtroppo per loro, i prezzi dei titoli sui mercati finanziari sono diversi dai numeri del Lotto, e rappresentano qualcosa di molto concreto, di molto reale: rappresentano una realtà molto complessa, e sono ben altre le sfide da raccogliere, se si vuole capire come di gestisce il portafoglio titoli.
I discepoli del trend arrivano da anni di (infondata) euforia: politiche irresponsabili hanno creato, il 2012 ed il 2014, una clamorosa anomalia di comportamento dei mercati finanziari. Che non si ripeterà mai più: nel 2015 hanno già pagato un prezzo, ma il prezzo più grande da pagare è quello che li aspetta nei prossimi anni. E con loro, tutti i loro Clienti.
Su questo argomento, Recce'd la vede così: superate le anomalie degli ultimi anni, i prossimi tre-cinque anni elimineranno ogni dubbio. Noi nel frattempo, qui sotto vi "regaliamo" un assortimento di grafici con le linee, i trend, la forza relativa e i "flussi", grafici pubblicati proprio negli ultimi venti giorni: date un'occhiata e diteci se a vostro parere "tutto è chiarito". In Recce'd non abbiamo questa impressione.
Se poi qualche amico avrà voglia di spiegarci se questo ultimo segnale dello S&P 500, che torna sopra la media a 200 giorni, è un segnale di acquisto oppure di vendita, quello sarebbe molto interessante e gli daremmo tutto lo spazio che merita. Nel frattempo, continueremo ad utilizzare le nostre strategie e il nostro metodo.