Trump World: che cosa cambia per noi? (parte 10: considerazione finale)

Tra le decine di migliaia di valutazioni che tutti abbiamo letto ed ascoltato, a noi sembra che manchi proprio la più importante.

Ci colpisce, e ci incuriosisce, il fatto che gli analisti politici utilizzino così spesso il termine populismo" e parlino poi di "rabbia populista" per spiegare il successo elettorale di Donald Trump, ma poi nessuno di loro faccia quel (logico) passetto in avanti ed arrivi a chiedersi: ma come, negli Stati Uniti?

La forza dei leaders populisti, ad esempio in Sud America, è sempre quella di saper risvegliare la rabbia dei ceti disagiati. Quindi? Quindi è curioso che si parli di "rabbia populista" in una paese che da anni cresce del 2-3% l'anno, dove l'inflazione non esiste, e soprattutto dove la disoccupazione è ai minimi di ogni tempo? Che senso ha? E possibile che NESSUNO lo abbia notato?

La nostra risposta a questo quesito è semplice: i commentatori del mainstream, quelli dei mezzi di informazione, preferiscono evitare l'argomento: fanno parte di quella schiera di analisti-tifosi di cui parlava ieri Battista sul Corriere.

A noi in un momento come questo tornano in mente le frasi ascoltate da moltissimi, all'interno dell'industria del risparmio: frasi pronunciate sempre con sufficienza, con il tono di chi "la sa lunga", frasi di replica alle critiche alle politiche delle banche centrali.

Dicevano, questi "colleghi", che è facile criticare le politiche monetarie non convenzionali, ed il QE, che si tratta di critiche massimaliste, che si tratta di critiche semplicistiche, che "in fondo ci hanno salvato", ovvero che "in fondo, che cosa potevano fare?". Insomma: critiche a buon mercato. Tutto va bene così. Tutto continuerà come sempre e non c'è alternativa.

Si sbagliavano di grosso: perché l'alternativa c'era, ed intanto il Mondo è già cambiato, proprio sotto i loro occhi: le "tre frecce di Abe" ed il "bazooka di Draghi" oggi fanno sorridere, sono ricordi di un'altra epoca. E persino i mezzi di informazione hanno messo questi slogan da parte, su in alto nell'ultimo scaffale, dove non si vedono.

Ma soprattutto tutti è chiarissimo che non è vero che "quelle politiche ci hanno salvato". Hanno salvato SOLO LORO, quelli in posizione di beneficiarne direttamente: un circolo chiuso e ristretto, a cui oggi però toccherà di uscire fuori, in strada, e respirare la medesima aria che respiriamo tutti.

Purtroppo le politiche monetarie di questi ultimi anni hanno salvato solo molte realtà Zombie, molte posizioni di rendita, hanno salvato lo status quo. Che però, oggi è solo "il vecchio status quo, quello che c'era prima": e quelle realtà Zombie dovranno farsi da parte, molto rapidamente.

Recce'd non vi sta dicendo qui che andremo necessariamente  verso il meglio: non lo sappiamo. Ma ci pare chiaro che la situazione precedente era insostenibile (e pericolosa), mentre del futuro, almeno, non sappiamo ancora.

Mercati oggiValter Buffo