La sterlina GBP: una scommessa persa? (parte 3)
Il tema per noi è scottante: è questa la sola posizione in difficoltà, nei nostri portafogli modello, e lo è ormai da tre mesi. Un fatto insolito, anzi unico per i portafogli di Recce'd dopo il 2013. La performance dei portafogli modello resta oggi al di sopra di quelle medie di mercato, lontana da quelle dei portafogli ad asset allocation. E nondimeno siamo attivi ogni giorno per fare ancora di più.
Quindi seguiamo con massima attenzione la sterlina ed il suo cambio con l'euro, che è quello che conta per i nostri portafogli. Seguiamo con altrettanta attenzione però il cambio della stessa sterlina con il dollaro USA, perché è quel cambio (e non quello contro euro) che conta per il mercato FX.
Da questa mattina il nostro The Morning Brief dedica tutta la sua terza Sezione, l'Analisi, alla Brexit ed alla sterlina GBP, fino al prossimo venerdì: questo perché noi immaginavamo che l'intervento del Primo Ministro del Regno Unito, Theresa May, di stamattina avrebbe mosso le acque.
E le ha mosse: come vedete nel grafico sopra, ha riportato il cambio della sterlina contro euro sui livelli minimi del dopo-Referendum.
Il grafico è interessantissimo anche perché ci aiuta a mettere il cambio attuale in prospettiva: la sterlina viene scambiata oggi ai medesimi livelli di inizio 2013, sotto i livelli minimi della crisi del 2011. Da sottolineare il fatto che questo cambio oggi fa il paio con un euro forte, a 1,1250 contro USD.
La nostra posizione operativa sulla valuta del Regno Unito non cambia: e stiamo valutando se e quando operare ancora sulla sterlina GBP, che a questi livelli per noi di Recce'd è interessante. I nostri clienti saranno informati con i nostri ALERT operativi, se valuteremo che esista un'opportunità operativa.
La nostra linea resta la medesima: saranno i dati, e non altro, d dire dove sarà la sterlina tra tre, sei e nove mesi. May è stata costretta, nel suo intervento di oggi, a "ripredere in mano le cose" ed utilizzare il tono duro per la semplice ragione che da tre mesi è ferma e njon fa nulla. Noi prevediamo che si tornerà già domani mattina a toni più realistici, e la realtà su queste materie impone sia cautela sia gradualità sia senso pratico.
Nel frattempo, i dati escono ogni giorno: e non possiamo certo trascurare il fatto che, in barba alle più autorevoli previsioni catastrifiche, l'indice PMI stamattina ha toccato il suo livello più alto degli ultimi 27 mesi: avete letto bene, ventisette. E proprio l'indice della manifattura, proprio quello che avrebbe dovuto "crollare" per la catastrofe annuncita della spesa per investimenti. Non tutto è come sembra.