Opportunità del secondo semestre (3). La fine del "whatever it takes".

Il primo semestre 2015 verrà ricordato come il primo periodo (dopo la Grande Crisi) in cui i mercati hanno reagito in modo negativo alle mosse delle Banche Centrali, e di quella europea in particolare. I rendimenti delle obbligazioni in Eurozona sono nettamente più alti che a gennaio, nonostante acquisti mensili di 60 miliardi, e lo erano già ben prima che la Grecia aprisse la crisi politica della Unione Europea. Ma non basta, la stessa crisi europea ha messo in mostra la debolezza dell'azione della BCE, che non ha potuto evitare la crisi più profonda della storia dell'euro nonostante uno sforzo senza precedenti della propria politica monetaria. E che dire della Cina? La politica monetaria accomodante si è trasformata in un boomerang, con la Borsa di Shanghai ormai del tutto al di fuori del controllo della PBOC. In sintesi: le Banche Centrali possono fare "whatever it takes" ma poi i mercati vanno dove meglio credono. Questa è una grande opportunità operativa, perché una larga fetta del mercato è tuttora investita su scommesse del tipo "non andare contro le Banche Centrali": e qui noi potremo guadagnare molto, e senza correre i rischi peggiori per l'investitore, che sono quelli di mettersi "in scia al gregge". Contattateci per i dettagli operativi.