La Cina e la follia collettiva (parte 1)

Riprendiamo qui due post che pubblicammo entrambi lo scorso 12 luglio: nel titolo del primo, si parlava di "culto messianico", nel secondo si titolava sulla "galera per chi vende". Noi di Recce'd siamo molto preoccupati per questa ossessione globale sulle Borse: le Borse erano, e restano anche oggi, mercati su cui si scambiano quote di proprietà di Società commerciali, allo scopo di acquisire il diritto su una quota di utili futuri generati dalle attività delle stesse Società quotate. Fine: non c'è altro, non ci può essere altro. Da quando Bernanke ha avviato questo esperimento, di utilizzare la Borsa come uno strumento della politica monetaria, si è perso progressivamente il contatto con la realtà che abbiamo appena detto, e si è creato un clima per il quale le Borse devono necessariamente salire. A prescindere da tutto: dagli utili, dalla crescita del GDP, dal commercio internazionale, dalla politica internazionale. Fino ad arrivare all'estremo cinese, di uno Stato che stabilisce che ora, proprio in questo momento, i prezzi di Borsa devono tornare a salire: uno Stato che fa market timing, spendendo risorse in misura del 10% del GDP; risorse che lo Stato riceve dai cittadini quando pagano le tasse e che non vengono impiegate per fornire servizi a questi stessi cittadini. E' una enormità senza precedenti, una strada che non può che portare al disastro finanziario, ed è facile capirlo: ne scriviamo oggi perché ci pare che proprio nel 2015 il movimento verso il disastro sia accelerato, con una crescente insofferenza anche per le più piccole oscillazioni dei mercati, ed una crescente ossessione sulle Borse, che coinvolge anche i media. "Come regairanno i mercati?" è una frase che si ripete quasi ogni settimana nei vari TG, e viene collegata a qualsiasi fenomeno economico o politico: è una forma di isteria collettiva, per la quale le Borse devono salire comunque, a prescindere da tutto, perché vuole dire che "va tutto bene". Purtroppo non è così: se lo Stato o la Banca Centrale compra la Borsa, allora quei prezzi di Borsa non hanno più alcun significato. Oggi sono prezzi falsi, manipolati. Più i valori di Borsa si staccano dalla realtà (degli utili, nel caso specifico) più il conto da pagare sarà salato. E lo pagheranno tutti, indistintamente: anche quelli, come noi di Recce'd, che hanno segnalato con insistenza il problema da anni. Vogliamo essere, anche questa volta, molto chiari: stiamo tutti correndo un rischio pazzesco non per un errore o una ingenuità: a qualcuno questo stato di cose conviene, e ve ne abbiamo già scritto. Ne scriveremo ancora.