Il Cretaceo delle banche globali: a chi sarà fatto pagare il conto?
Oggi è arrivata la notizia di ben venticinquemila dipendenti licenziati dalla Banca HSBC, con in aggiunta la dismissione di tutte le attività in Turchia ed in Brasile. Nello scorso weekend, è stato sostituito, o si potrebbe definire defenestrato, il potentissimo capo di Deutsche Bank, Anshu Jain, con modi e tempi che hanno sorpreso il mercato, perché non è nello stile tedesco agire in modo così clamoroso, ed anche perché Jain veniva dall’investment banking, la divisione che ha fornito negli ultimi anni fino allo 80% dei profitti della banca. Alla cacciata di Jain poi è seguita oggi la perquisizione (definita "raid") del quartiere generale di Deutsche da parte degli investigatori. Ieri lunedì, poi, avevano fatto clamore alcune dichiarizoni di Brady Dougan, il grande capo di Credit Suisse, che aveva denunciato in pubblico il proprio fastidio per la crescente regolamentazione delle banche globali (“il troppo è troppo”), ed aveva aggiunto che “alzare i tassi ufficiali è un grande rischio di mercato”, una richiesta esplicita di privilegiare gli interessi delle banche globali quando si tratta di scegliere tra gli obiettivi multipli della politica monetaria. Una cosa che secondo alcuni poteva suonare quasi come un ricatto. Infine, stamattina il Financial Times ha pubblicato un articolo nel quale si diceva che hanno raggiunti i 300 miliardi le sanzioni comminate alle banche globali dopo il 2009 per varie frodi tra cui LIBOR ed FX: 300 miliardi è un importo abnorme, e per capirlo sarà sufficiente metterlo a confronto con il miliardo e 200 milioni che la Grecia deve restituire in giugno al FMI, di cui tutto il mondo parla in queste settimane. Vi abbiamo segnalato quattro situazioni estreme: sono situazioni che ci dicono che la tensione tra banche globali e sistema economico in generale è in aumento, nonostante otto anni di politiche monetarie che proprio queste banche globali hanno sempre sostenuto, e privilegiato. Si tratta di quattro situazioni estreme che ci dicono che la fine del dominio di queste grandi istituzioni (che nel Blog abbiamo definito, in passato, grandi dinosauri, perché ormai incapaci di produrre servizi a valore aggiunto) sulla finanza globale non sarà indolore. Quanto dolore toccherà ancora di sopportare agli investitori finali come noi, per prolungare la sopravvivenza di questi dinosauri di un'epoca ormai finita? Tutto dipenderà dalla capacità delle Banche Centrali di gestire in modo autorevole questa fase di (inevitabile) downsizing, augurandoci che non lo debba fare il mercato (in modo quindi traumatico). Questa è la riforma che dopo il crash di Lehman ci avevano promesso, ma in otto anni le Autorità di settore hanno mancato sia di iniziativa sia di visione. Sia di convenienza, verrebbe da dire se si guarda alle recenti scelte di Bernanke.