Diciamo la nostra sulla Grecia

L'argomento non ci appassiona, perché lo giudichiamo (in sé) di scarsa importanza. Al confronto i risultati elettorali recenti in Spagna e in Italia peseranno 100 volte di più. In aggiunta, sappiamo già come andrà a finire: e lo scriviamo oggi, 2 giugno alle 16 CET. La Grecia ha già vinto perché ha capito che (comunque andrà) il prezzo della soluzione lo pagheranno tutti gli altri. La Grecia ha più nulla da perdere, gli altri (Italia in testa) moltissimo. Quindi, una volta deciso che cosa fare con la Grecia ... tutto sarà come prima, con le incertezze sulla sostenibilità delle strutture che governano l'Eurozona a condizionarne il futuro e la stessa esistenza. Per noi investitori, la sola cosa davvero importante, di questa ennesima tragedia greca, è la seguente: a solo quattro mesi dalla partenza del QE, l'Europa si ritrova nelle medesime condizioni di affanno come negli anni precedenti. Il QE non ha apportato alcun miglioramento del quadro fondamentale, alcun bonus che possa essere speso per gestire la tensione con la Grecia, ed ancora di più è quindi necessario chiedersi a CHE serve e soprattutto a CHI serve. Se poi vogliamo alzare il livello del nostro ragionamento, e guardare alla sostanza mettendo da parte le cose della politica come è il QE, noi investitori dobbiamo chiederci quali sono le radici del problema Grecia, e quindi dove il mercato interverrà con la sua forza a rimettere in ordine le cose. Su questo abbiamo le idee chiarissime, e sappiamo che si tratta di situazioni già viste, più volte, sui mercati finanziari. Prendiamo a prestito le parole di Irving Kellner:

Today’s angst is similar to the pressures that used to develop regularly in the days when global currencies were fixed against gold, against the dollar, or against each other. Because there was no central government coordinating economic policy, pressures for change would build up until they could be contained no more. Then there would be a wave of devaluations and revaluations.

Lots of money was made by speculators betting on a change in currency values, while central banks were the big losers as they battled to hold the line. Looks like we may be in for a rerun, the only question being when.