Senza precedenti: banche di investimento contro Reti di vendita

Stiamo vivendo anni senza precedenti: e mese dopo mese le situazioni diventano più estreme, più assurde, più inconsistenti. Oggi ve ne segnaliamo una che non ricodiamo di avere mai visto: mentre tutte le Reti di private banking e di vendita insistono sull'equity, consigliando ai propri Clienti di "tenere" ed in qualche caso aumentare l'eposizione in azionario (ed in particolare in azionario europeo, che ci riguarda da vicino), tutte le banche di investimento nel mese di maggio ed in questo inizio di giugno ci parlano di bolla e ci annunciano che la correzione degli indici di Borsa è inevitabile. Esempi concreti? Ne possiamo fare quanti ne desiderate, e sarà sufficiente scrivere al nostro indirizzo info@recce-d.com per riceverne copia. Vi citiamo nel dettaglio Goldman Sachs ("tutto ormai è decisamente sopravvalutato"), Citigroup ("siamo in una bolla"), Bank of America ("gli investitori soffrono della Sindrome di Stoccolma"), Societé Generale ("è il momento di andare il cash"), e poi HSBC (“The world economy is like an ocean liner without lifeboats … the Titanic” ), UBS ("the U.S. stock market in the process of hitting a top and expect a major correction this summer"), Credit Suisse ("a bubble, with bumps along the way, seems the probable end game"), e tutto questo solo nelle ultime tre settimane. Il segnale è forte ed è decisamente inquietante: se pensiamo che le Reti poi piazzano molti prodotti (Fondi) proprio delle banche globali, ne risulta ... una colossale confusione. Le Reti vendono prodotti azionari, ma poi i gestori dei fondi che le Reti vendono forse stanno riducendo le azioni? Oppure non le riducono, nonostante la loro "ricerca" della Casa suggerisca di farlo? Ma soprattutto: perché a voi, investitori finali, non lo dicono e non vi mettono in allarme? La posizione di Recce'd è decisamente più chiara, e da mesi: siamo SHORT sull'equity e non ce ne siamo affatto pentiti, visti i dati pubblicati nei primi sei mesi del 2015 e anche visto l'andamento del mercato leader, che era e resta Wall Street. Quanto alla "ricerca" delle banche di investimento, a nostro giudizio non è ricerca ma è materiale pubblicitario, che viene distribuito solo per fare muovere i portafogli e generare commissioni. E quindi noi non ci andiamo dietro, né quando sono tutti ottimisti e né quando, solo cinque mesi più tardi, tutti diventano pessimisti nello stesso mese. Il nostro suggerimento, a tutti gli investitori Clienti delle Reti, è di rivolgersi subito al proprio consulente e chiedere un chiarimento molto dettagliato proprio su questo punto: ma l'equity nel giugno 2015 è da comperare o da vendere? Ma fatelo in fretta: come ci ha ricordato di recente anche il New York Times, con la simpatica immagine qui sotto, quando si è già perso sul portafoglio poi si ragiona in modo diverso!