Central Banking nel 2015 (parte 9): e oltre ...
C'è una divaricazione crescente: nell'industria del risparmio, promotori e private bankers delle Reti insistono ancora oggi, specie dopo il rimbalzo di ottobre, sulle Banche Centrali: che sono il "punto di riferimento" per gli operatori, che "danno la direzione" ai mercati finanziari, che "supportano una visione costruttiva" sulle Borse (l'ultima, poi, è la più ... chic). Fuori da questo ristretto circolo di Reti di distribuzione, però, non è più così: nel corso del 2015 la convinzione che le Banche Centrali abbiano saldamente in mano il destino economico del mondo, e specie dei mercati finanziari, si è già dissolta. Non è possibile capire le motivazioni della più recente mossa di Yellen senza avere a mente questo fatto. Né è possibile adottare una strategia di investimento performante nei prossimi anni, se non si parte proprio da questa osservazione. Noi di Recce'd lo diciamo da anni, ma oggi le evidenze sono migliaia: prendete la Stampa, quotidiano moderato di Torino, che oggi 2 novembre 2015 pubblica un editoriale di Francesco Guerrera, capo-redattore del Wall Street Journal, quotidiano economico degli USA. Guerrera scrive, molto semplicemente, che i Presidenti Yellen Draghi e Kuroda oggi
sembrano smarriti, incapaci di convincere i mercati e le economie a seguire gli ordini delle loro politiche monetarie. In pochi anni, siamo passati dall'era dell'onnipotenza al'era dell'impotenza delle banche centrali.
Ecco il tema che avete letto da Recce'd centinaia di volte: questo cambiamento apre uno nuova era. Sarà questo il fattore decisivo di successo per qualsiasi strategia di investimento.
I mercati sono agitati perché non sono convinti dell'efficacia delle banche centrali e stanno cominciando a dubitare dei loro poteri
E non solo: anche la politica ha già chiamato il bluff delle "politiche non convenzionali":
(---) quello che rimane oggi è un dibattito agguerritissimo sul ruolo dei banchieri centrali indipendenti dal potere politico e non eletti da nessuno. Lo si sente soprattutto in America (...)
Ormai, il punto di svolta è stato raggiunto e superato:
(...) ma la realtà è che la Fed, la BCE e la BoJ stanno esaurendo le munizioni (...) Consumatori che non spendono, aziende che non assumono, politici che non decidono. Sono questi i veri colpevoli della crisi economica. I mercati ancora non l'hanno capito, e rimangono fissati sulle decisioni di Yellen e dei suoi colleghi.
Ecco il punto: volete restare con quelli che "rimangono fissati sulle decisioni di Yellen e Draghi"? O volete investire con criteri nuovi e più adattai a questa nuova era?